Giornalisti, quaquaraqua’, azzeccagarbugli, avvocati stabiliti e avvocati di fatto…
In merito alla polemica innestata da un blog online sulla notizia del nuovo consiglio di amministrazione della Fondazione Fest dal titolo “Dignità Forense: Il Coa delle banane. La maggioranza si autovota ai vertici della Fondazione”, facendo, tra l’altro, le pulci ad un quotidiano come “Il Mattino” ed evidenziando, che l’autore del pezzo è un ex addetto stampa del consiglio dell’Ordine, si potrebbe rispondere subito con questa frase: PER PENTITO DIRE (che è poi il titolo del libro dell’avvocato Gaetano Anastasio, che nessun avvocato ha comprato o letto, perché sono tutti impegnati ad occupare la poltrona lasciata libera da Elio Sticco) perché i veri protagonisti preferiscono affidare le loro idee ai portavoce.
Per dirla più chiaramente si cacano sotto e non hanno il coraggio di esporsi in prima persona.
Per pentito dire lo faceva il precedente presidente (defenestrato di recente)
che parlava con le parole dell’avvocatessa.
Lo continuano a fare quasi tutti quelli che aspirano a qualche incarico fallimentare leccando il culo ai magistrati.
Ma si potrebbe anche aggiungere che il tizio che dirige il “blog” aspirava a fare proprio l’addetto stampa del Consiglio dell’Ordine se fosse durata la baraonda degli avvocati stabiliti sugli avvocati di fatto. Per ora l’ha avuto a quel servizio ma non è finita!