Alto Artigianato Tessile per l’Arredamento
salirà ancora una volta al Colle, ospite del Presidente Sergio Mattarella e del ricevimento che terrà nei Giardini del Quirinale in occasione della festa della Repubblica.
E lunedì 3 giugno volerà a Parigi, assieme alla figlia Angela Casale Alois, presidente dei Giovani di Confindustria Caserta, che con lei lavora in azienda, per prendere parte alla festa che, per la stessa ricorrenza, l’Ambasciatrice d’Italia Teresa Castaldo darà nel Palazzo in Rue de Varenne , arredato con i suoi tessuti.
Lei è Annamaria Alois, imprenditrice della seta a San Leucio da cinque generazioni (e Angela ne è la sesta) di una famiglia che dalla metà dell’800 ha fatto di quella nobile attività, tanto cara a Ferdinando IV di Borbone, un’arte nobile, nota in tutto il mondo.
Cavaliere del Lavoro, laureata a pieni voti presso l’Università “ Federico II ” di Napoli in Matematica, la materia e il cui insegnamento rappresentano altre due sue grandi passioni, Annamaria Alois esporta nel mondo le sue creazioni, tessuti che disegna e produce a Briano, a ridosso dei Giardini della Reggia di Caserta e a poca distanza dal Belvedere di San Leucio, in quella che era la sede storica della “Raffaele Alois e figli”. Divenuta il suo quartier generale, ospita uno dei più particolari Showroom di tessuti e il 1885 Silk Museum, un vero e proprio museo privato della seta dove a breve sarà possibile assistere alla produzione di preziosi damaschi, lampassi e broccati con un ciclo di lavorazione completamente a mano e dove sono custoditi disegni originali dell’epoca borbonica e documenti attraverso i quali la prof., come la chiamano i suoi studenti, è stata capace di ricostruire quel pezzo mancante della storia di San Leucio e delle sue tessiture che va dal 1850 ad oggi. Questi ultimi ritrovati in una soffitta del Palazzo Alois da lei acquistato prima della chiusura delle aziende di famiglia.
Questo il messaggio che Annamaria Alois ha postato sul suo profilo Instagram, accompagnandolo da foto del Quirinale e mostrando con un pizzico di orgoglio gli inviti ricevuti appunto dal Presidente Mattarella e dall’Ambasciatrice Teresa Castaldo:
Oggi il Presidente Mattarella ha firmato il decreto per la nomina dei 25 nuovi cavalieri del lavoro.
Di questi, ben 4 sono stati proposti dal Gruppo del Mezzogiorno di cui faccio parte e due sono donne.
Sono passati già sei anni dall’arrivo di quella telefonata, a maggio del 2013, che mi preannunciava che il mio nominativo era fra quelli al vaglio dell’allora presidente Napolitano.
Ero appena rientrata da un viaggio di lavoro in Qatar. In verità pensai ad uno scherzo. Ma subito dopo capii che uno dei miei sogni stava per avverarsi.
Io che avevo cominciato a lavorare in azienda al fianco di mio padre poco più che ragazzina, respirando ancor prima il profumo della seta e cercando di carpire i segreti della tessitura; io che avevo combattuto contro una mentalità maschilista che non avrebbe mai dato spazio ad una donna e avevo creato una mia azienda e tutta al femminile quando ancora non esistevano agevolazioni, né si parlava di quote rosa; io sentivo di meritare quel riconoscimento così ambito e difficile da ottenere.
Furono giorni indimenticabili. Un susseguirsi di scambi di messaggi e di telefonate; poi, in una di quelle, un cavaliere di cui non ricordo il nome, mi disse: “La notizia non può essere resa nota. Se domani la chiamerò e le dirò una cosa non vera, allora sarà fatta”. E così fu.
Un’emozione difficile da raccontare, come difficile fu trattenere le lacrime di gioia. Poi tante telefonate, centinaia di lettere e telegrammi di riconoscenza e congratulazioni. E ancora la Rai e i giornali.
Un momento di grande visibilità in cui ti senti davvero importante, in cui anni di lavoro e di traguardi raggiunti ti passano nella mente come in un film di cui sei protagonista e ti vengono riconosciuti dal mondo istituzionale e imprenditoriale, di cui ti senti davvero parte.
I tessuti, la mia passione; il lavoro, la mia vita a cui ho dato tanto e da cui tanto ho avuto in cambio.
Grazie a loro, domani sarò ospite al Quirinale del presidente Mattarella, domenica del prefetto di Caserta e lunedì sera in ambasciata a Parigi per festeggiare l’Italia, Repubblica fondata sul Lavoro. Con l’orgoglio di essere un Cavaliere, con l’orgoglio di essere italiana.