Tre volte l’inno di Mameli… e due lacrime hanno rigato il mio volto

Oggi 2 giugno, nella mattinata e precisamente alle ore 11, sono stato attanagliato da un dubbio amletico. A quell’ora scattava la partenza della classe moto 3 del circuito  del Mugello.

Classe alla quale sono molto attaccato – non solo per la mia milizia giovanile alle corse di moto – ma anche perché nel motociclismo i “pulcini” sono quelli che lottano e danno tutto di loro suscitando – nei vecchi come me – una bellissima reminiscenza di grandi passate emozioni. Un pieno di adrenalina, insomma, anche se comodamente seduto nella poltrona di casa.

Però, in concomitanza ( sono abbonato a Sky per le sole corse di moto ) sul primo canale della Rai era in svolgimento la parata ai Fori Imperiali per la Festa della Repubblica.

Che fare? Andare su Sky, per seguire la corsa di moto o assistere alla sfilata? Ho visto prima la partenza della corsa ( è il momento più emozionante in quanto arrivano tutti i corridoi nella prima curva) poi sono passato  su Rai Uno.

Mi sono emozionato e dopo i bersaglieri, i carabinieri, le fanfare e le frecce tricolori… hanno suonato l’inno di Mameli. Un momento bellissimo.

Ho visto una Italia felice e tranquilla. Piena di pace e solidarietà. Poi sono passato a Sky e ho colto l’attimo in cui il giovane Tony Arbolino tagliava trionfante il traguardo e poscia hanno suonato un altro inno di Mameli. Ma la giornata è stata emozionante.

Nella classe regina 2 italiani sul podio con uno strepitoso Danilo Petrucci ( il ternano erede di Libero Liberati) e con Dovizioso che ha completato l’opera. Un altro inno di Mameli: Due italiani con moto italiane. La fortissima casa di Borgo Panigale di Bologna: La rossa Ducati. E qui ci è scappata un’altra lacrima.