Strage in Tirolo, per gelosia uccide l’ex fidanzata la sua famiglia e il nuovo ragazzo. I fatti si sono svolti questa mattina all’alba a Kitzbühel. Il giovane dopo aver ucciso cinque persone si è costituito al commissariato locale

KITZBUEHEL. Una vera e propria strage: cinque persone uccise a sangue freddo e il colpevole sarebbe un ragazzo, un giovane di 25 anni che avrebbe scatenato il massacro per gelosia. I fatti si sono svolti questa notte in Tirolo, nella cittadina di Kitzbühel, nota soprattutto per gli importanti impianti sciistici. Le notizie sono ancora frammentarie ma quel che è certo è che il giovane è stato arrestato e a quanto riferiscono gli inquirenti avrebbe agito da solo. Intorno alle 4 del mattino sarebbe andato a casa della ragazza, una diciannovenne, per parlarle visto che lei avrebbe avuto una nuova relazione.

Il padre lo avrebbe, però, allontanato chiudendogli dietro la porta. A quel punto il ragazzo sarebbe tornato a casa sua e recuperata un’arma, a quanto risulterebbe legalmente detenuta dal fratello, sarebbe tornato alla casa della ragazza. Nel frattempo si erano fatte le 5.30 del mattino e dopo alcune resistenze il padre avrebbe riaperto la porta al giovane. A quel punto si sarebbe scatenata la furia omicida. Il ragazzo avrebbe prima sparato al padre, poi al fratello della diciannovenne e alla madre.

La ragazza, invece, si trovava in una dependance della casa con il nuovo fidanzato, un 25enne. L’omicida avrebbe raggiunto anche loro e, trovata la porta chiusa a chiave, si sarebbe arrampicato dal balcone e una volta raggiunti i due giovani li avrebbe uccisi senza pietà. A quel punto, compiuta la strage, è andato alla stazione di polizia di Kitzbühel e si è costituito.

PRIMO  AGGIORNAMENTO

Strage in Tirolo, una lite al bar e uccide l’ex fidanzata, il nuovo compagno e la sua famiglia. Poi si costituisce e posa la pistola sul tavolo della polizia

L’indagato, interrogato per tutta la mattina, ha detto di aver agito da solo con la pistola di suo fratello e un coltello. Il terribile evento è successo nella notte tra sabato 5 e domenica 6 ottobre a Kitzbühel

 Si è presentato all’alba al comando distrettuale di polizia, quindi ha posato la pistola sul tavolo e ha ammesso di aver ucciso cinque persone. Una vera e propria strage nel quartiere di Vordergrub a Kitzbühel, rinomata località sciistica.

Un giovane di 25 anni con precedenti penali minori, ha confessato la strage compiuta nella notte tra sabato 5 e domenica 6 ottobre: ha ucciso l’ex fidanzata di 19 anni, il cui rapporto è finito due mesi fa, i suoi genitori di 59 e 51 anni, il fratello di 25 anni e il nuovo compagno della ragazza di 24 anni.

L’indagato, interrogato per tutta la mattina, ha detto di aver agito da solo con la pistola di suo fratello e un coltello. Il killer aveva avuto una discussione con l’ex fidanzata nella sera di sabato in un locale della zona, accompagnata dal nuovo ragazzo. Così si è poi recato all’abitazione di lei.

 Alle 4 di mattina gli aveva aperto il padre che lo ha allontanato e gli ha chiuso la porta. A quel punto il ragazzo è tornato a casa sua e recuperata un’arma del fratello, custodita in cassaforte, è tornato alla casa della ragazza. Nel frattempo si erano fatte le 5.30 del mattino e dopo alcune resistenze il padre ha riaperto la porta al giovane. A quel punto si è scatenata la furia omicida. Il ragazzo ha ucciso il padre, poi il fratello e la madre. La ragazza, invece, si trovava in una dependance della casa con il nuovo fidanzato. L’omicida ha raggiunto anche loro e, trovata la porta chiusa a chiave, si è arrampicato dal balcone e, ha rotta la finestra e ha aperto il fuoco per uccidere i due giovani. A strage compita è andato alla stazione di polizia di Kitzbühel e si è costituito.

Da successivi accertamenti ematici è emerso che il 25enne non fosse sotto l’influenza di alcol. I vicini di casa avevano udito gli spari e lanciato l’allarme: sul luogo della strage sono arrivati subito 25 agenti della polizia, della Polizia criminale, oltre a ambulanze e l’intera unità di crisi. Il sindaco del centro tirolese ha disposto di issare la bandiera nera sul pennone del municipio.