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SOTTO LA LENTE DELLE AUTORITA’ LA CLEPRIN DI CARINOLA “LA SORTE BALLERINA” DEL NULLA-OSTA IGIENICO SANITARIO. FALSO, INVALIDATO E CONTROVERSO!
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Ritorniamo alle parossistiche vicende che hanno visto a Sessa Aurunca, come protagonisti i signori Antonio Picascia e Franco Beneduce, amministratori della CLE.PR.IN., giusto per evidenziare in quale contesto di “trasparenza” e “legalità” abbiano operato e che finiranno incredibilmente per caratterizzarli quali loro indiscussi “campioni”. Per il momento ci limiteremo ad un paio di esempi, ma assicuriamo i lettori che il “campionario” è molto, molto, più ricco.
E’ stato già sottolineato, ormai fino alla noia – e sempre senza alcuna smentita – come la CLEPRIN fosse sempre stata priva di qualsiasi documento autorizzativo già durante il suo lunghissimo periodo di attività (ben quindici anni) nel comune di Sessa Aurunca. Per la verità, però l’assunto non è completamente vero perché un documento, almeno uno, solo uno, la CLEPRIN in effetti ce l’aveva : il nulla-osta igienico sanitario.
Infatti Antonio PICASCIA nel lontano 20 giugno del 1998 chiedeva ed otteneva – dalla ASL – dr.ssa Maria Luigia Trabucco – nulla osta igienico sanitario per l’attività di “Stabilimento di produzione di prodotti per l’igiene della casa e della persona”.
Appare subito strana la circostanza che il nulla-osta fosse stato richiesto direttamente alla ASL e non già al Comune di Sessa Aurunca. E’ regola infatti richiedere al Comune l’autorizzazione; è poi compito del Sindaco richiedere all’Ufficio Tecnico ed alla ASL i rispettivi pareri necessari al rilascio dell’autorizzazione.
Ed infatti, il 22 giugno 1998, Picascia chiedeva correttamente e formalmente all’allora Sindaco, il compianto dr. Giuseppe Fusco, il rilascio dell’autorizzazione sanitaria. Il Sindaco girava correttamente la richiesta alla ASL (dr.ssa Trabucco) per il tramite dell’allora Ufficio Commercio. La dr.ssa Trabucco il 30 luglio sospendeva però il parere avendo richiesto alla CLEPRIN un’integrazione della documentazione. Non essendo tale integrazione mai prodotta (e noi sappiamo già che non poteva) la dr.ssa Trabucco il 12 Novembre 1998 comunicava al Sindaco che il suo parere restava sospeso. Da quella data non risulta mai essere stato rilasciato alla CLEPRIN nessuna autorizzazione sanitaria.
Ciò nonostante Picascia ha però da quel momento più volte affermato, nel corso degli anni, anche in atti aventi valenza pubblica, di essere in possesso dell’autorizzazione sanitaria. E’ un’affermazione come visto del tutto falsa, perché il documento richiamato è sempre stato – e non potrebbe essere diversamente dal momento che la CLEPRIN non era in possesso di nient’altro – ovviamente il nulla osta chiesto e rilasciato dalla Trabucco. Si tratta però di un documento senza alcun valore certificativo! E’ la stessa dirigente sanitaria a spiegarlo in atti ufficiali e giudiziari : quell’autorizzazione “essendo stata rilasciata (da Lei stessa peraltro) su richiesta di parte e non del Comune, non aveva alcuna efficacia autorizzativa non potendo in alcun modo sostituire il parere formalmente e correttamente richiesto dal Comune.”
Ovviamente questo lo sa bene la Trabucco che si guarda bene dal trasmettere al Comune il nulla osta da lei già rilasciato e non valido e lo sa bene anche Picascia, ma ciò nonostante produce e continuerà ad affermare in atti pubblici il falso. Si consideri solo ad esempio il ricorso al TAR proposto contro l’ordinanza di chiusura e demolizione del Comune di Sessa Aurunca del 2009 nel quale si afferma testualmente:”… in data 22-06-1998 l’amministratore unico della società ricorrente (CLEPRIN) ha richiesto al Comune di Sessa Aurunca il rilascio dell’autorizzazione sanitaria dei locali dello stabilimento” – ed a seguire subito dopo in scansione logica (ma non cronologica) : “…con provvedimento nr. 1556/7 del 20-06-98 comunicato al Comune, la ASL ha rilasciato il nulla-osta igienico sanitario dei locali….”
L’affermazione è evidentemente falsa, perché abbiamo visto come la ASL non abbia mai rilasciato alcuna autorizzazione sanitaria valida, ma è di per sé incredibile alla luce della sola evidenza che non è concepibile richiedere due giorni dopo – ovvero il 22 giugno 1998 – ciò che si è già ottenuto due giorni prima – ovvero il 20 giugno 1998! Quasi altrettanto ovviamente il T.A.R. non si accorge di tale macroscopica incongruenza e così’ gli amministratori della CLEPRIN continueranno ad utilizzare tale dato come un dato provato ed ormai acquisito!
Ma se ancora non bastasse questa benedetta autorizzazione sanitaria nasconde ancora incredibili e sconcertanti risvolti, perché perfino quella – come visto inutile perché a richiesta di parte – sbandierata risulta essere stata falsificata. Infatti l’originale del documento rilasciato in quel lontano 20 giugno 1998 dalla dr.ssa Trabucco ed agli atti di quell’ufficio reca a margine del foglio apposta a penna dalla stessa dr.ssa Trabucco l’indicazione di importanza capitale: “A CONDIZIONE CHE I LOCALI SIANO IN REGOLA CON LE NORME EDILIZIE ED URBANISTICHE”. Peccato però che lo stesso documento agli atti della Polizia Municipale del Comune di Sessa Aurunca risulti totalmente mancante di quella dicitura (diciamolo chiaramente fastidiosa per la CLEPRIN visto che quella condizione di regolarità proprio non ce l’avevano). Ebbene, inutile dire che la dr.ssa Trabucco, che quel documento ha emesso, ha sostenuto in atti ufficiali e giudiziari che si tratta evidentemente di una copia non autentica e comunque non conforme all’originale proprio perché priva di quell’annotazione, che peraltro appare evidentemente essere stata cancellata, probabilmente mediante “bianchetto”, per cui deve desumersi che la copia agli atti della Polizia Municipale sia stata manomessa e deve pertanto intendersi come un mero falso materiale oltre che ideologico.
Giusto per chiudere l’intrigante analisi di questo controverso documento, nel medesimo atto, con e senza indicazione predetta, si fa anche preciso riferimento all’esito di un sopralluogo effettuato dalla stessa dr.ssa Trabucco in data 10/04/1998 preliminare al rilascio della autorizzazione . Peccato però che di quel sopralluogo non esista alcun riscontro, pare che si sia perso. Meditate gente, meditate.