Pandemia, pandemia/ (di Stelio W. Venceslai)

 La gente comune gira cauta, portando la mascherina. Qualcuno, poi se la toglie perché il caldo è soffocante e il respiro ti appanna gli occhiali. Più che respiro è anidride carbonica. D’altro canto, ci manca l’ossigeno.

            Evita gli assembramenti dei ragazzi chiassosi. Cerca di passare inosservato, magari portandoti appresso un cane, a mo’ di passaporto. La depressione stende il suo velo dovunque, anche sulle spiagge affollate e vocianti.  C’è un diffuso senso di paura. Sarà finita?

            A sera, la TV snocciola le sue consuete sciocchezze: la falsa allegria degli show musicali e canori, dei quiz e delle barzellette. Presentatori pagati profumatamente ridono, intervistano, discettano, interrompono chi cerca di dire cose serie. Appartengono a un altro mondo. Panem et circenses, la versione classica borbonicamente aggiornata in fica, farina e forca. Manca purtroppo la forca, vittima illustre del pietismo nostrano.

            Il quotidiano, invece, è molto diverso. I problemi veri sono altri, con il difetto d’essere essenziali. Si potrà continuare così, attingendo ai propri risparmi, aspettando clienti che non arrivano, con alberghi deserti e il personale in cassa integrazione, con le imprese ferme perché mancano gli ordini, con i magazzini vuoti e i debiti che crescono?

            Tace il governo. Tace e non decide, eppure parla tanto. È confuso tra i bonus per i giovani, le vacanze, i bebè e i monopattini, fa la politica del sussidio, l’unica cosa che capiscono: un tozzo di pane a te, mezzo tozzo a lui. Rinvia, come se rinviare risolvesse i problemi.

            C’è chi fa la spesa, perché ha un reddito fisso (finché dura) e c’è chi invece deve fare i conti con i pochi soldi che ha. Tutti hanno paura e nessuno ha fiducia.

            Questo è il quadro vero della situazione, quello che non traspare dagli schermi.             Galleggiamo su una tazza di brodo melmoso. Ogni tanto, sbattiamo su un pezzetto di pasta o di carne. Ma se saliamo sul bordo del piatto, sotto, c’è il vuoto.

            Lontano, ma non tanto, c’è la stella della Merkel che sale al potere, Presidente di turno di Unione malata. Dietro le scondinzola Macron, reduce dalla batosta elettorale. Più a distanza, ci siamo noi, gli eterni accattoni.

            Leggo la stampa. Berlusconi senatore a vita? Il rilancio (nello spazio) dell’Alitalia? La discussione fratricida sul MES (basterebbe leggere il nostro codice civile sui mutui di scopo). Il dibattito al Senato, inevitabile, rischioso per il governo e per il Paese. Faceva bene Renzi ad abolirlo! Grillo è diventato uno statista di vaglia, il trionfo della mediocrità.

            Tutte sciocchezze costose. Adesso, che non abbiamo neanche una lira, con la sfrontatezza dell’ignoranza Di Maio propugna il taglio delle tasse, quell’altro la riduzione dell’IVA mentre un altro, invece, pensa d’introdurre la patrimoniale. Il governo decide la riduzione del cuneo fiscale: 20 euro, non 100, perché ci sono gli 80 del bonus di Renzi. La coerenza è un’ipotesi di terzo tipo. Un dibattito da osteria fra ubriachi. Aprono la bocca e le danno fiato.  Una marea di cretini.

            Vorremmo un cambiamento, ma è impossibile. Perché? No, non è perché Mattarella non lo vuole. Le ragioni sono altre.

            Masaniello al governo ha nominato i suoi ministri: uno sguattero, un bibitaro, un disk jokey, un intrattenitore di villaggi vacanza, un ex disoccupato. Gente del suo ambiente. Non sanno nulla, giustamente, di ciò che dovrebbero fare. Poi, scoppia l’epidemia: un disastro cui, forse, se ne aggiungerà un altro fra poco. Si può cambiare un cavallo in corsa? No.  Però, sta per arrivare una valanga di miliardi dall’Europa, sotto diverse forme (ma questo è secondario). Chi li amministrerà? Ma loro!

            Quando mai, nella storia d’Italia, s’è vista questa manna caduta dal cielo? Centinaia di miliardi di euro. E, secondo voi che mi leggete, se ne andranno? Ma allora, se lo credete, siete peggio di loro e ve li meritate. Altri cuochi, staffieri, politicanti falliti, vincitori di quiz, allevatori di pulci e tenutari di aziende di meretricio saranno i beneficiari. Gli amici degli amici, i parenti, i cognati, gli affini, i famuli e i sicari. Ah, dimenticavo i congiunti.

            Non se ne andranno mai/  Pandemia, pandemia, se ritorni, portali via./Roma, 01/07/2020.