Seicento cinquantatré detenuti positivi e 847 persone – 50 operatori e gli altri agenti penitenziari – contagiate. Coinvolti 75 istituti su un totale di 192, 1009 carcerati in isolamento sanitario. Dati allarmanti, tanto che il Garante nazionale delle persone private della libertà sottolinea la necessità di pensare ad una riduzione di “presenze ben più consistente” di quella prevista. La radicale Bernardini è al terzo giorno dello sciopero della fame, hanno deciso di aderire all’iniziativa anche politici come il renziano Giachetti.
È il Pd a muoversi in Parlamento. Nel Dl ristori sono previsti benefici per una platea di 3.359 detenuti, ma i dem ne vogliono aggiungere altri duemila arrivando così a 5.359. Per ora le agevolazioni parlano di arresti domiciliari per chi ha meno di 18 mesi di pena residua ma con il braccialetto elettronico (non dovrà indossarlo chi ha una condanna non superiore ai sei mesi), licenze premio straordinarie anche di durata superiore a quella prevista dalla legge, cioè 45 giorni complessivi per ogni anno di detenzione fino al 31 dicembre. Ma i dem vogliono andare oltre. Le misure “sono importanti, fortemente volute, ma non sufficienti. Bisogna provare a fare di più”, dice il vicepresidente del gruppo al Senato, Mirabelli.
L’obiettivo è, quindi, “ridurre la popolazione istituzionalizzata”. Tre le norme che verranno proposte: l’innalzamento da sei mesi ad un anno del limite della pena da scontare al di sotto del quale sarà possibile andare agli arresti domiciliari senza braccialetto elettronico, escludendo i condannati ai reati del 4bis (mafia, terrorismo, reati in famiglia e stalking); l’aumento di 30 giorni per ogni semestre a chi ha già goduto della riduzione della pena per buona condotta per anticipare la fine della carcerazione; il rinvio dell’emissione degli ordini di esecuzione, a seguito di una condanna, delle pene detentive inferiori ai 4 anni. Gli istituti si svuoterebbero così di almeno altri duemila detenuti.
Al momento sono undici i focolai sul territorio. Riguardano soprattutto il carcere di Terni, Frosinone, di Alessandria, di Larino, di Milano Opera, di Poggioreale, di Secondigliano. Ieri sera, inoltre, all’annuncio della Campania zona rossa, è esplosa la protesta dei detenuti ad Ariano Irpino. Per un’ora hanno battuto sulle inferriate e lanciato oggetti dalle finestre. Temono la sospensione dei colloqui con i familiari. Tensione su tensione. Il ministero della Giustizia sta monitorando la situazione. Bonafede lascerà al Parlamento la decisione se prevedere eventualmente ulteriori provvedimenti anti-Covid.
“C’è una discussione in corso, il pacchetto non è chiuso”, osserva il Garante. Intanto si sta lavorando a come affrontare alcuni problemi oggettivi. Tra i detenuti che possono usufruire degli arresti domiciliari 1.157 sono senza fissa dimora. Il programma prevede che le Regioni si attivino per trovare loro un alloggio. È stata stanziata una somma di circa 5 milioni di euro. E i vertici del Dap con le ultime circolari hanno stabilito nuove regole. Qualora in un istituto si arrivasse ad una soglia del 5% tra i positivi c’è la possibilità di sospendere tutte le attività, ad eccezione di quelle essenziali al funzionamento dell’istituto. È in corso un’interlocuzione con il commissario straordinario per emergenza Covid per il reperimento di ambulatori mobili polidiagnostici e per la fornitura continua di test rapidi.
Nel frattempo sono stati individuati negli istituti carcerari luoghi per tre tipologie di detenuti che “devono essere necessariamente separati fra loro e dal resto della comunità”: quelli in isolamento precauzionale perché provenienti da altro istituto, da pronto soccorso o da ricovero ospedaliero; coloro che sono in isolamento perché hanno avuto contatti stretti con soggetti positivi; e poi ci sono i detenuti in isolamento perché positivi. I nuovi detenuti vanno in ogni caso in isolamento preventivo e cautelare. L’amministrazione penitenziaria prevede comunque di sottoscrivere nuovi protocolli regionali e locali adattati “alle diverse e specifiche situazioni”. Per quanto riguarda la prima ondata del contagio i dati ufficiali del dicastero di via Arenula hanno registrato 568 persone contagiate, 4 delle quali decedute (2 agenti e 2 detenuti) e un “taglio” della popolazione di circa 7.500 unità, da circa 61mila di febbraio 2020 a 53mila in agosto. Nella legge di bilancio si prevedono 80 milioni per l’ampliamento delle carceri.
Fonte: di Emilio Pucci/ Il Messaggero, 14 novembre 2020