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ORIGINE DEL LINGUAGGIO di Bartolomeo Valentino*
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ORIGINE DEL LINGUAGGIO di Bartolomeo Valentino*
il linguaggio delle api
E’ noto che molti animali per comunicare ricorrono a segnali più o meno complessi. Citiamo due esempi. Il primo è dato dalla “danza delle api”. E’ un codice presente nella biologia delle api attraverso il quale si scambiano notizie utili alla loro sopravvivenza. Infatti, serve a definire la distanza e l’orientamento delle fonti del cibo. Questo messaggio è in relazione alla frequenza della danza, mentre la direzione è in rapporto all’asse della danza rispetto al sole. Un secondo esempio, altrettanto noto, è dato dal richiamo delle verver monkeys (sono scimmie).Il segnale a cui ricorrono con maggiore frequenza è quello di indicare un pericolo, come l’avvicinamento di un predatore per cui devono fuggire sugli alberi. Ma quale è la differenza tra il linguaggio dell’uomo ed i segnali a cui ricorrono gli animali? I segnali degli animali sono in riferimento a ciò che è presente nell’ambiente. Tornando al discorso delle api;esse danzano al ritorno da un posto dove hanno trovato cibo.
L’uomo, invece, con il suo linguaggio, è in grado di comunicare situazioni avvenute già, che stanno avvenendo o che avverranno in futuro. Non è la complessità della grammatica o la possibilità di imparare un ampio sistema che vieta agli animali di accedere ad un vero linguaggio, ma il fatto che nell’uomo questo è simbolico. Facciamo un altro esempio per rendere più chiaro il concetto. Un cane può riuscire a farsi capire che vuole uscire andando a prendere con la bocca il suo guinzaglio su un comodino porgendolo al padrone .Ma non potrà mai riferirci se era ieri o domani che avrebbe voluto compiere quell’azione.
Nel linguaggio umano dobbiamo distinguere una doppia articolazione. Un primo livello è costituito dai fonemi, ossia unità che non ci forniscono alcun significato. Per esempio, la pronuncia di a,u,r e da parole che trasmettono un significato. La fonologia si occupa dei fonemi, la sintassi delle parole. Ogni lingua ha dei suoi fonemi e dei legami specifici tra di essi .Le lingue che ricorrono ad un minor numero di fonemi sono il ROTOKAS della Papua Guinea e l’Hawaiano. La prima ricorre a soli 11 fonemi, la seconda a 12.La lingua che utilizza un grandissimo numero di fonemi è lo XU, parlato nell’Africa meridionale presso il deserto Kalaran. Essa ricorre a 141 fonemi.
La seconda articolazione del linguaggio umano è quella delle unità che ci forniscono il significato delle parole. La sintassi ci permette di combinare le parole in preposizione e queste in periodi .Naturalmente ogni lingua ha la propria sintassi.
Il linguaggio delle scimmie
Qualche chiarimento all’articolo precedente Gesto e Parola
D:Cosa sono i Neuroni Specchio? R:Particolari cellule nervose scoperte dal Prof. Giacomo Rizzolatti dell’Università di Parma nella metà degli anni 90.Ci consentono di imitare gli altri. Da qui la loro importanza per il linguaggio, soprattutto nei bambini.
*già Professore di Anatomia Umana II Università di Napoli-Morfopsicologo