Il focoso marito rischia sei anni di carcere
Novello “Otello” sammaritano pensa che la moglie lo tradisca con il suo datore di lavoro (un giovane 30enne titolare di un avviato ristorante) e lo minaccia finendo agli arresti.
Nella perquisizione rinvenuta una sciabola ed un coltello a serramanico.
Ieri il Comando Stazione Carabinieri di Santa Maria Capua Vetere (CE) ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta di questa Procura, nei confronti di un cittadino italiano di 40 anni residente nella cittadina samaritana, indagato per il delitto di atti persecutori (art. 612 bis co.1 del codice penale).
Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, sono originate dalla querela della vittima, ex datore di lavoro dell’indagato, presentata il 14 dicembre 2020.
Nell’occasione l’uomo narrava della persecuzione di cui era stato vittima, da diversi mesi, avendo subito le continue azioni di disturbo, molestia ed intimidazione consumate ai suoi danni dall’indagato: appostamenti anche notturni, gravi minacce di morte, inseguimenti, danneggiamenti, tutte condotte divenuti progressivamente sempre più intense e tali da generare alla persona offesa una persistente preoccupazione, ansia e paura, nel timore per l’incolumità propria e per quella dei propri congiunti.
Nel corso delle indagini, come consueto estremamente rapide, venivano assunte informazioni da diverse persone che confermavano il narrato della persona offesa, giungendosi in temi brevissimi alla richiesta di misura cautelare, alla successiva ordinanza applicativa del Giudice delle indagini preliminari ed alla esecuzione del provvedimento cautelare, il tutto in soli 9 giorni dal momento della denuncia.
Nella fase esecutiva del provvedimento veniva operata una perquisizione domiciliare presso l’abitazione dell’indagato e, al suo esito, sono stati rinvenuti una sciabola- ed un coltello a serramanico, illegalmente detenuti.
La tempestività e precisione delle indagini ha consentito a questo Ufficio di assicurare l’immediata interruzione delle condotte persecutorie e la pronta tutela della vittima, coerentemente alle priorità attribuite da questa Procura per le indagini di cui alla legge n. 69/2019 (c.d. “Codice Rosso”).
Il focoso marito rischia 6 anni di carcere infatti il relativo articolo recita: è punito con la reclusione da un anno a sei anni chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita.
La pena è aumentata se il fatto è commesso dal coniuge, anche separato o divorziato, o da persona che è o è stata legata da relazione affettiva alla persona offesa ovvero se il fatto è commesso attraverso strumenti informatici o telematici.