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“Biovitae, il Led che uccide il virus” Ma lo studio non è stato pubblicato
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“Biovitae, il Led che uccide il virus” Ma lo studio non è stato pubblicato
In Tv lo spot di una luce in grado di neutralizzare SarsCov2. La scienza non si è espressa
“Nasce Biovitae, la prima lampadina battericida efficace su tutti i batteri e sul coronavirus al 99,8%. I test scientifici lo dimostrano: Biovitae è una luce bianca senza UV, quindi sicura, che mentre illumina sanifica da virus e batteri”. È lo spot passato su La7 a Natale. Che la lampada Biovitae uccida il Coronavirus, lo sostiene, per ora, l’azienda Nextsense di Salerno proprietaria del brevetto, non ancora la comunità scientifica: per parlare di scoperta serve almeno il filtro degli esperti delle riviste scientifiche a cui gli studi vengono sottoposti. Si pubblicano se validi, si rifiutano se non convincenti.
Il primo esperimento dell’effetto di Biovitae al Policlinico militare Celio si è concluso 6 mesi fa, ma il risultato non è ancora stato sottoposto alle riviste. Tra gli autori, il colonnello Florigio Lista, a capo del dipartimento scientifico del Celio che ha isolato la variante britannica del SarsCov2, la virologa Paola Stefanelli dell’Iss e Gianni Rezza del ministero della Salute. Una luce visibile in grado di sanificare ospedali, scuole, ristoranti, cinema, mezzi pubblici da batteri, virus e SarsCov2 sarebbe una scoperta da Nobel. Secondo Repubblica, “alcuni licei hanno già deciso di utilizzarla”. Ed esistono già accordi con Fincantieri per le navi da crociera. “Stiamo per inviare i risultati alle riviste” sostiene Carmelo Cartiere, ingegnere informatico che insieme a Rosario Valles, ex chirurgo dell’Umberto I di Napoli, ha messo a punto Biovitae. Ma allora perché sono già pubblicizzati in tv? “Dal primo test non è chiaro come Biovitae possa inattivare il virus”, spiega Mara Biasin, virologa al Sacco di Milano. È noto da un secolo che i raggi UV possono uccidere microrganismi in pochi secondi, e ci sono molti studi in corso sul SarsCov2 – anche al Sacco – e questa sarebbe la prima volta in cui si prova che la luce visibile non UV possa avere la stessa efficienza. Biovitae combina tre lunghezze d’onda di luce, un mix che secondo Cartiere, “crea un picco che espone il virus alla massima dose di energia”, letale se esposto per un’ora a 25 cm dal Led a una determinata potenza. Ma se messa al centro di una stanza di 20 mq, come nello spot, servirebbe una potenza pari al faro di uno stadio. Il sito Biovitae spiega invece che non serve, perché “gli aerosol viaggiano verso l’alto a causa della bassa inerzia e dei movimenti termo-convettivi intorno agli esseri umani. I patogeni vengono spinti vicino alla fonte di luce Biovitae e sottoposti a una dose letale”.
Un concetto con cui non concordano quattro esperti contattati dal Fatto per esaminare i dati. “Per essere sanificata, l’aria deve essere spinta verso una sorgente in grado di sanificarla. Non ci va da sola – spiegano –. Gli effetti della luce visibile sui microrganismi è studiata da un decennio. Non sono mai emersi benefici chiari – spiega Grandjean Nicolas, direttore del Laboratorio per i Semiconduttori avanzati per Fotonica ed Elettronica al Politecnico Epfl di Losanna, che ha letto il rapporto del Celio –. Questa tecnologia non si differenzia da un Led bianco standard, non c’è niente di speciale. C’è solo un Led aggiuntivo del viola e più luce blu, che potrebbe essere dannosa per gli occhi, ad alta potenza”. Andrea Bianco dell’Inaf, autore con Mara Biasin del primo studio al mondo degli effetti degli UV sul SarsCov2 spiega che “non è molto diverso dal display dei cellulari.” Rosario Valles, uno dei due inventori, ha rinunciato a una carriera ospedaliera per dedicarsi alla ricerca, dice Cartiere. Per svolgerla dove? Con un capitale sociale di 10 mila euro, un solo dipendente part-time, Nextsense ha un capitale sociale di 10 mila euro e nessun laboratorio: “Studiamo a casa. Poi commissioniamo gli esperimenti, ma è stato il Celio a cercarci. La pubblicazione arriverà presto”, assicurano.
di Laura Margottini | 8 GENNAIO 2021/ Il Fatto Quotidiano