Matteo Renzi, dunque, annuncia la sua ennesima querela a un giornale. Stavolta tocca a La Stampa, “rea” di aver raccontato di un suo viaggio in corso a Dubai. Il senatore è ovviamente libero di fare ciò che ritiene più giusto. Tuttavia, ci teniamo a fare qualche precisazione. Ieri mattina ho parlato personalmente al telefono con il leader di Italia Viva, che mi ha preannunciato l’invio della querela da parte dei suoi avvocati perché, a suo giudizio, avremmo scritto “tutte cazzate”.
Alla mia richiesta di spiegare quali fossero, Renzi ha risposto che lo avremmo appreso direttamente dal testo della querela. Ho a mia volta replicato che, se lui non fosse stato effettivamente a Dubai, come noi avevamo scritto, io gli avrei esternato personalmente e pubblicamente le mie scuse. Ma è a questo punto che, con mia somma sorpresa, il senatore ha risposto «io sono a Dubai».
Con ciò confermando esattamente quello che abbiamo scritto ieri, nell’articolo “incriminato”. Per me, per il collega Niccolò Carratelli e per il nostro giornale il caso è quindi già chiuso. A questo punto aspettiamo con grande curiosità la querela, per capire cosa mai avremmo fatto per meritarci questo “riconoscimento” da parte di un politico che i vignettisti ormai chiamano “Lo Renz d’Arabia”.
Sotto a chi tocca
Ho compilato una rassegna di categorie e corporazioni che rivendicano il diritto alla precedenza vaccinale per la fragilità delle condizioni e l’essenzialità del ruolo. Dunque, precedenza agli anziani e ai malati e fin qui ci siamo.
Precedenza ai medici, agli infermieri, ai conducenti di ambulanze, agli addetti alle pulizie e alla ristorazione degli ospedali, e siamo d’accordo. Precedenza al personale del trasporto pubblico. Precedenza alle forze di polizia, chi ha da obiettare? Precedenza ai parlamentari perché senza il legislativo un Paese non sta in piedi. Anzi, precedenza anche all’esecutivo. E precedenza ai dipendenti dei ministeri. Precedenza ai magistrati perché bisogna ricominciare a fare i processi. Quindi precedenza pure agli avvocati. E ai cancellieri.
Precedenza agli imputati no, chi se ne frega. Precedenza ai cassieri dei supermercati, ai titolari dei negozi d’alimentari, ai loro lavoranti. Precedenza ai farmacisti, tutta la vita. Precedenza alle badanti, sennò come fanno i nostri vecchi? Ah, precedenza agli insegnanti e all’intero corpo dei collaboratori scolastici. A quel punto, precedenza agli studenti. Precedenza agli operatori ecologici. Precedenza ai militari. Precedenza ai giornalisti, per il supremo dovere di informare. Precedenza a cameraman, tecnici, truccatrici eccetera.
Naturalmente precedenza al mondo della ristorazione, del cinema e del teatro che sono quelli che hanno sofferto di più. Ah, precedenza alla pubblica amministrazione, ai commercialisti e alle fabbriche. Bene, chi resta fuori? Direi rider e vucumprà. Ecco, quelli si mettano in coda e non rompano le scatole.