Buongiorno.
“Più soldi a tutti e il più in fretta possibile” (si partirà dall’8 aprile). Così Mario Draghi ha illustrato, ieri sera, nella sua prima conferenza stampa da premier, il decreto Sostegni da 32 miliardi di euro (tutte le misure le trovate qui). “Il massimo che, al momento, è stato possibile fare”, ha spiegato, anticipando che una nuova tranche di aiuti dovrebbe arrivare quando sarà approvato il Documento di programmazione economica e finanziaria.
Draghi ha detto altre cose di cui prendere nota. Sul vaccino AstraZeneca, oltre ad annunciare di essere pronto a riceverlo quando arriverà il suo turno (a suo figlio è già stato iniettato, in Gran Bretagna), ha difeso la scelta dello stop “precauzionale e temporaneo”, negando che sia stato motivato da “interessi tedeschi”. Ma ha anche aggiunto, a proposito della penuria di dosi e di un possibile sì al vaccino russo Sputnik: “Bisogna essere pratici, si cerca di stare insieme ma qui si tratta della salute, se il coordinamento europeo funziona bisogna seguirlo, se non funziona bisogna andare per conto proprio” (la stessa cosa aveva detto, pochi minuti prima a Berlino, Angela Merkel).
Una stoccata Draghi l’ha riservata anche al regionalismo sanitario italiano, che non ha dato e continua a non dare una gran prova di sé di fronte alla pandemia: “Le Regioni vanno in ordine sparso e questo non va bene. Noi andiamo forte a livello nazionale ma le Regioni sono molto difformi, alcune arrivano al 25% e altre al 5%: sono difformi nei criteri e nella capacità di somministrare i vaccini”.
A livello politico, la partita più dura si è giocata sul condono — c’è chi preferisce chiamarlo “pace fiscale”, ma sempre condono è — fortemente voluto dalla Lega e dai 5 Stelle (sia pure con qualche distinguo) e altrettanto fortemente avversato da Leu e da una parte del Pd. Alla fine, il compromesso trovato è stato di cancellare le cartelle esattoriali fino a 5 mila euro, ma riferite un periodo più breve rispetto a quello inizialmente previsto (2000-2010 anziché 2000-2015) e soltanto a chi ha un reddito Irpef inferiore a 30 mila euro. Il commento di Draghi è stato: “Questo in effetti è un condono, ma di multe di oltre 10 anni fa. È chiaro che sulle cartelle lo Stato non ha più funzionato, uno Stato che ha permesso l’accumulo di milioni e milioni di cartelle che non si possono esigere: bisogna cambiare qualcosa”. Matteo Salvini, in un’intervista con Marco Cremonesi, traduce così: “L’accordo è che entro aprile, quello del 2021, arrivi una revisione del sistema generale delle riscossioni. Parliamo di 137 milioni di cartelle che riguardano 18 milioni di italiani: uno su tre. L’obiettivo è quello di cancellare il 90% di queste cartelle”. Lui la chiama abolizione del “sistema Equitalia” dei “multati a vita”. Chi ha sempre pagato, spesso con fatica, magari avrà da ridire, ma tant’è.
Per tornare alla campagna vaccinale, la temuta ondata di disdette dopo lo stop ad AstraZeneca non c’è stata. Il calo medio sembrerebbe contenuto in un 10%, ma se in Lombardia ieri ci sono state addirittura più somministrazioni del previsto, in Friuli-Venezia Giulia su tremila vaccinazioni “congelate”, quasi mille sono state le rinunce. Insomma, tra mancate forniture, sospensioni e paure, restiamo lontanissimi — e lo saremo chissà ancora per quanto — dalle 660 mila dosi iniettate soltanto ieri in Gran Bretagna (inclusa quella al premier Boris Johnson), che portano il totale inglese a oltre 28 milioni di dosi inoculate, contro 7 milioni e mezzo scarsi in Italia.
Non sorprende che la pandemia, da noi, non dia segni di ritirata, tutt’altro. L’indice di contagio Rt rimane inchiodato a 1,16, lo stesso valore di una settimana fa, ma l’incidenza media è salita da 225 a 264 casi per 100 mila abitanti. E il tasso di occupazione delle terapie intensive è ormai oltre la soglia critica del 30% in ben 13 regioni (e in una settimana è passata, come media nazionale, dal 31 al 36%). Da lunedì, la Sardegna passerà dalla zona bianca direttamente a quella arancione. L’unica regione “promossa” (dal rosso all’arancione) è il Molise, mentre Valle d’Aosta e Calabria hanno evitato di un soffio la zona rossa. E se per Lombardia (Rt a 1,16) e Lazio (1,06) non è troppo azzardato ipotizzare, fra una settimana, il passaggio in zona arancione, la Campania fa registrare l’indice di contagio più alto d’Italia: 1,65.
Altre notizie importanti:
— “Voi siete pericolosi”. “E voi arroganti”. Non si è arrivati a un vero e proprio incidente diplomatico, come con Putin, ma non si può dire che il vertice Usa-Cina, ad Anchorage, in Alaska, sia filato via liscio. Scambi verbali pesanti tra le due delegazioni ma, alla fine, qualche convergenza, in particolare sul fronte della lotta ai cambiamenti climatici. Tanto che, scrive da Washington Giuseppe Sarcina, non si esclude un summit virtuale tra Joe Biden (ieri protagonista di una piccola disavventura) e Xi Jinping, il prossimo 22 aprile, a margine della Conferenza sul clima.
— La sanatoria per gli “invisibili” delle campagne italiane, i lavoratori stranieri irregolari, voluta dall’ex ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova, è fallita, spiega Goffredo Buccini in un articolo assai documentato. Il numero delle domande finalizzate a sei mesi dalla chiusura dei termini era inferiore all’1% di quelle presentate. Al 31 dicembre 2020, a fronte di 207 mila domande inoltrate dal datore di lavoro per fare emergere un rapporto irregolare o istaurarne uno nuovo con un cittadino straniero, erano stati rilasciati appena 1.480 permessi di soggiorno dalle questure in tutta Italia. “Più che un flop, una sconfitta per tutti” commenta Buccini.
— Non interromperli e non fare inquadrature che distraggano da quel che stanno dicendo. Beppe Grillo vorrebbe dettare le regole non soltanto ai grillini che vanno in tv, ma anche a chi li ospita in trasmissione. Proposta “irricevibile” ha subito replicato Enrico Mentana di La7.
— Doveva essere la terza direttrice nera di Vogue Teen, versione per adolescenti della celebre rivista di moda. Ma Alexi McCammond, 27 anni, è stata costretta a rinunciare per alcuni frasi, irrispettose degli asiatici e dei gay, twittate quando di anni ne aveva 10 di meno. Per quei tweet, McCammond si era già pubblicamente scusata due anni fa, ma ciò non le ha evitato il finale già scritto del solito copione: proteste indignate di una parte della redazione, nuove scuse respinte, rottura di contratti pubblicitari e tanti saluti all’incarico. Tra chi l’ha difesa, spiega Viviana Mazza, c’è la scrittrice gay Amy Siskind: “La perdono per i tweet omofobi. Ricordate che la maggioranza di questo Paese era contro le nozze gay fino a dieci anni fa. La gente sbaglia, cresce, cambia. Deve esserci spazio per farlo”. Ma c’è ancora, quello spazio, nell’America della cancel culture?
Casi giudiziari:
— A Cassino è cominciato un processo che sembrava ormai impossibile: 20 anni dopo il delitto, vengono giudicati i presunti assassini di Serena Mollicone, la 18enne trovata morta nelle campagne vicino ad Arce, nel giugno 2001. Imputati sono l’allora comandante della stazione dei carabinieri, Franco Mottola, suo figlio Marco e la moglie Annamaria. Sono accusati di concorso in omicidio volontario (come esecutori) e occultamento di cadavere. Secondo l’accusa, Serena venne aggredita in caserma, tramortita facendole sbattere la testa contro una porta, portata in un campo e qui lasciata morire legata e imbavagliata. Per non aver impedito che venisse commesso, risponde di omicidio anche il maresciallo Vincenzo Quatrale, accusato inoltre di aver istigato al suicidio, nel 2008, il collega Santino Tuzi alla vigilia della sua testimonianza contro i Mottola.
— Dice che continuerà a farsi crescere la barba Vincenzo Agostino, l’icona di un’antimafia senza giustizia, ma da ieri in parte sollevato dalla sua angoscia perché, a 32 anni dall’omicidio del figlio, l’agente di polizia Nino Agostino ucciso con la giovanissima moglie incinta Ida Castellucci, un capo di Cosa nostra è stato condannato all’ergastolo. Un altro verdetto di “fine pena mai” per Nino Madonia, uno dei più fidati della Cupola di Totò Riina.
— Per il crac della Banca popolare di Vicenza, l’ex presidente Gianni Zonin è stato condannato a sei anni e mezzo di reclusione. Per i risparmiatori si apre anche uno spiraglio per possibili risarcimenti in sede civile, spiega Fabrizio Massaro.
Da leggere:
— Su 7 Il viaggio agli Inferi di Dante raccontato da Aldo Cazzullo. La rubrica di Roberto Saviano, “Leggermente fuori fuoco” sulle prove d’amore ai tempi del Covid: la furia del vuoto su coppie, figli, single. La posta del cuore di Massimo Gramellini. E un bellissimo portfolio, firmato dal fotografo inglese Harry Borden, sui padri single.
— Genitori in Dad = coppia in crisi? Se lo è chiesta Greta Sclaunich e soprattutto lo ha chiesto ai nostri lettori: nella newsletter seGreta la risposta di Danilo, papà in Dad e marito in crisi (se volete iscrivervi, cliccate qui).
Da ascoltare:
— Come ogni sabato, torna “L’Ammazzacaffè”, il podcast (lo potete ascoltare qui) in cui Massimo Gramellini rilegge, alla luce dei commenti dei lettori, alcune delle sue rubriche di questa settimana: oggi si parla di vaccini, numeri romani in via di sparizione e questionari provenienti dal Medio Evo.
Qui sotto trovate diversi approfondimenti, compresa la storia, raccontata da Paolo Di Stefano, di un quadro di Klimt passato per mani naziste e ora restituito dal museo parigino D’Orsay ai legittimi eredi del primo proprietario.
Buona lettura e buon fine settimana!
(Questa newsletter è stata chiusa alle 3. In sottofondo, Carmen Sings Monk, di Carmen McRae)
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