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A cura della redazione – 20 marzo 2021

Come andrà a finire

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È passato un anno dal primo lockdown e ne è cominciato un secondo. Ora, in bilico su un futuro che non riusciamo a intravedere, ci domandiamo: che cosa ci hanno insegnato questi mesi? Come saremo dopo? Abbiamo intitolato la copertina del nuovo Robinson, in edicola oggi con Repubblica (e tutta la settimana a 50 centesimi) Come andrà a finire. A rispondere è la strepitosa vignetta di Altan che la illustra, ma anche gli interventi delle pagine successive. Francesco Piccolo ci invita, con ironia, a riflettere sulla vita di prima e sul fatto che ora “tutto sembra accettabile perché ci fa compagnia”; smentisce, prendendosi e prendendoci in giro, la convinzione che abbiamo elaborato in questi mesi di essere stati, prima, sempre “felici, euforici, entusiasti”: dobbiamo riconoscere che eravamo stanchi, affaticati, perennemente confusi dal sovraccarico delle nostre vite lavorative e sociali.

Troveremo il giusto mezzo, come singoli e come collettività? È ottimista l’olandese Rutger Bregman, autore di Una nuova storia (non cinica) dell’umanità, che intervistato da Gabriele Romagnoli ci esorta alla speranza. Per l’economista Carlo Bastasin, invece, non dobbiamo illuderci che il mondo sarà migliore, perché “la pandemia non ha riscritto la scala dei valori”: l’economia ripartirà, certo, anzi in alcuni settori e in alcune nazioni ciò sta già accadendo, ma la diseguaglianza non recederà.

Nelle pagine seguenti, come sempre, vi proponiamo le recensioni delle novità in libreria, lette e commentate dalle nostre firme. Lo spazio dedicato all’autore o all’autrice da riscoprire grazie alle segnalazioni dei lettori vede protagonista una figura davvero poliedrica, ingiustamente poco ricordata: Paolo Di Paolo ci fa il ritratto di Laura Conti, che fu medico, partigiana, politica e anima dell’ecologismo italiano.

Potete scriveterci a robinson@repubblica.it e seguirci sui nostri social: Instagram (robinson_repubblica) e Twitter (Robinson_Rep).

Festival

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Ascoltiamo la voce dei poeti. Dante ovviamente, ma anche Andrea Zanzotto di cui ricorre il centenario dalla nascita. E poi l’indimenticata e indimenticabile Alda Merini, Umberto Piersanti vincitore del premio Saba, l’immortale Saffo, la giovanissima Amanda Gorman. Questo weekend, in occasione della giornata mondiale della poesia, fissata dall’Unesco nel primo giorno di primavera, ci sono decine di reading, incontri e appuntamenti online. Robinson ci aiuta a scegliere quelli con cui connettersi grazie a una guida, curata da Ilaria Zaffino, che abbraccia i secoli e le metriche. Si comincia dalle celebrazioni organizzate dai grandi festival, come Pordenonelegge e Bookcity, per finire con le parole che salvano dalla pandemia diffuse via social dalla setta dei poeti estinti.

Qui sopra: Senza titolo (1997, acquerello e inchiostro su carta) di Tullio Pericoli.

Arte

In un ideale atlante delle immagini del Rinascimento, Giovanni Bellini occupa una posizione strategica. Le sue Madonne col Bambino, ambite dall’aristocrazia lagunare e poi dai musei del mondo, fissano un’iconografia che sintetizza cultura orientale e occidentale. Mentre le sale e le chiese che raccolgono questo patrimonio materiale restano vuote, è possibile ripercorrere l’opera del maestro del colore attraverso la monografia appena pubblicata da Marsilio. A firmarla è uno dei maggiori studiosi della pittura veneta: Peter Humfrey, intervistato in esclusiva su Robinson da Dario Pappalardo.

Libri per ragazze e ragazzi

Pensate che meraviglia, se, da bambini, a iniziarvi ai capolavori della letteratura fosse stato un personaggio come Italo Calvino. Un’opportunità che i giovanissimi di adesso possono afferrare al volo, anche se solo su carta: Mondadori pubblica infatti una splendida antologia di testi tratti dai più bei romanzi di tutti i tempi, scelti e commentati dal grandissimo scrittore. Un mago capace di farci innamorare di intrecci, personaggi, stili: come spiega un’autrice di oggi, Nadia Terranova, sulle nostre pagine dedicate ai libri per ragazze e ragazzi. E un altro narratore molto contemporaneo e amato dai teenager, Matteo Bussola, racconta ad Annarita Briganti perché ha deciso di scrivere, per la prima volta, un volume per bambini, in cui si cimenta anche come illustratore: una storia che è un inno ai mille colori della vita.

(nell’immagine qui sopra, un’illustrazione di Andrea Antinori).

Spettacoli

 

Il musicologo Carlo Boccadoro dedica il suo nuovo libro alle “vite parallele” di Johann Sebastian Bach e di Prince. Il cantautore Ivano Fossati l’ha letto per noi, e su Robinson riflette su questo accostamento, e sui parallelismi e le divergenze delle loro esistenze.

Fumetti

Questa settimana Luca Raffaelli intervista Thierry Smolderen, studioso e sceneggiatore belga, classe 1954, che con il suo saggio Le origini del fumetto, da William Hogarth a Winsor McCay ci racconta la fase precedente a quella che, fino a un paio di decenni fa, era vista come la indiscussa nascita dei comics. Ovvero quella avvenuta alla fine dell’Ottocento, contemporanea al cinema, con Yellow Kid protagonista di grandi tavole disegnate sulle pagine a colori del New York World. Non molti infatti sono a conoscenza di quali furono le radici a cui a loro volta attinsero quelli che sono considerati i primi autori di fumetti. In questo volume fondamentale e pluripremiato, Smolderen racconta i risultati della sua lunga ricerca.

 

Straparlando

 Le imitazioni durante i lunghi viaggi in macchina per le vacanze dell’infanzia, insieme ai fratelli e al padre. L’Accademia a Roma con Ronconi e la prima volta sul palco. Il rapporto con la comicità, la politica, la tv in cui non si ritrova più. Il definirsi non attrice ma autrice. E il primo romanzo su un futuro prossimo in cui i sapiens sono a rischio. Nello Straparlando di questa settimana Antonio Gnoli ha incontrato Sabina Guzzanti, che ha parlato del suo passato, dei tempi che stiamo vivendo e della fantascienza come chiave di lettura del presente (Qui sopra, Sabina Guzzanti in un disegno di Riccardo Mannelli).

Il nostro torneo letterario

 

Il nostro torneo letterario torna con una nuova sfida: scegliere chi è il più amato tra gli scrittori statunitensi. Una sorta di Super Bowl degli autori americani, da Hemingway a Capote, da Shirley Jackson ad Asimov. Perché, come spiega Giorgio dell’Arti sulle pagine di Robinson, sono le voci con cui siamo cresciuti.

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Quattro flaconi di filosofia

di Michele Smargiassi

Contro il terrore da vaccino, provate il Tetrafarmaco. È sul mercato da circa ventitré secoli e non sembra avere gravi effetti collaterali. Lo produce una eccellente casa farmaceutica greca, la Epicuro di Samo. L’unico inconveniente è che richiede l’inoculazione di quattro dosi. La prima libera dalla paura dell’aldilà: “Gli dèi sono perfetti, quindi non si interessano delle faccende dei mortali e non impartiscono loro premi o castighi”. La seconda, quella che forse ci serve particolarmente oggi, libera dalla paura della morte: “Quando ci siamo noi non c’è lei, e quando c’è lei non ci siamo più noi”. La terza libera dall’ansia della ricerca del piacere: “Tutti quei desideri che, se non esauditi, non arrecano vera sofferenza, non sono necessari”. La terza, ci libera dalla paura del dolore: “Non dura ininterrottamente il dolore della carne; il suo culmine dura anzi un tempo brevissimo”. Non credo si possa reclutare il filosofo greco tra i novax, ma la sua medicina alternativa ci aiuta a relativizzare l’ansia: “Se non fossimo turbati dal pensiero delle cose celesti e della morte e dal non conoscere i limiti dei dolori e dei desideri, non avremmo bisogno della scienza della natura”.