sabato, 21 Settembre 2024
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MEGLIO PEGGIO DEI GIORNALI DI OGGI

MARTEDì 13 APRILE 2021

Clamoroso

Dal 1973 a oggi gli spermatozoi sono diminuiti in media del 60%. Di questo passo nel 2045 non ce ne saranno più [Pievani, Lettura].In prima pagina

• La crisi diplomatica fra Erdoğan e Draghi diventa un braccio di ferro sugli Europei di calcio: Istanbul vuole scippare a Roma la partita d’esordio

• La von der Leyen striglia Charles Michel sul Sofagate: «Mai più situazioni simili»

• Scontri e lanci di bombe carta alla manifestazione non autorizzata a Roma contro le chiusure imposte dal governo. Decine di persone identificate

• Ibrahimovic travolto dalle polemiche dopo essere stato fotografato con un gruppo d’amici in un ristorante di Milano

• Ieri ci sono stati altri 358 morti. Il tasso di positività è sceso al 5,1%, sale il numero di ricoverati in terapia intensiva (+8). Le persone vaccinate (due dosi) sono 3.952.644 (il 6,63% della popolazione)

• De Luca non segue il governo: «Non vaccineremo per fasce d’età». Replica di Figliuolo: «Nessuna deroga».

• In Basilicata lunghe file per i vaccini AstraZeneca ai non prenotati. Il Trentino posticipa le seconde dosi di AstraZeneca e Pfizer

• Sono partite le consegne del vaccino Johnson & Johnson all’Unione europea

• Gli esperti dell’Ema in Russia per valutare lo Sputnik. Dal 14 maggio la Grecia apre ai turisti europei senza quarantena. Il Bhutan ha vaccinato il 93% degli adulti in 16 giorni

• A Minneapolis la polizia ha ucciso un altro nero. Era un ragazzo di 20 anni

[leggi tutta la storia in cima alla Seconda pagina]

• Umorismo e senso del dovere, le parole differenti di Harry e William in memoria del nonno, il principe Filippo

• Turchia e Libia hanno rinnovato la loro alleanza

• Abdul Raman al Milad, noto come Bija, trafficante libico di esseri umani, è stato scarcerato dopo sei mesi

• L’ex ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza è la prima donna nominata alla presidenza del Cnr

• È morto a 79 anni Marco Bollesan, capitano e poi c.t. della nazionale italiana di rugby

• Il giapponese Hideki Matsuyama ha vinto ad Augusta: è il primo asiatico a conquistare un master di golf

• In Umbria, durante la messa, un prete ha annunciato ai fedeli di essersi innamorato

Titoli
Corriere della Sera: «Così vaccinerò gli italiani»
la Repubblica: Vaccini, la sfida di Draghi alle Regioni ribelli
La Stampa: Draghi: «Due settimane per riaprire»
Il Sole 24 Ore: Pagelle fiscali, stop per 1 milione
Avvenire: Vaccini, la linea giusta
Il Messaggero: «A cena fuori da metà maggio»
Il Giornale: Fuori controllo
Leggo: Caccia al turista. De Luca: «Sì alle isole Covid-free». L’ira dei governatori del Nord
Qn: Sale la tensione, Draghi vuole riaprire
Il Fatto: Dove hanno sbagliato Figliuolo e le Regioni
Libero: Allarme vaccini: sono quasi finiti
La Verità: Il Pd boicotta il piano vaccini
Il Mattino: Vaccini, De Luca sfida il governo
il Quotidiano del Sud: Non c’è regione che tenga
il manifesto: Obiettivo mancato
Domani: Ossessione migranti: giornalisti intercettati anche nel caso Lucano

Vaccini, gli “altri” ancora primi. De Luca: “Da noi non vale l’età”

Vaccini, gli “altri” ancora primi. De Luca: “Da noi non vale l’età”

di Natascia Ronchetti | 13 APRILE 2021

Il commissario straordinario all’emergenza generale Francesco Paolo Figliuolo aveva ordinato a tutte le Regioni di dare priorità nella vaccinazione agli over 80, alle persone con elevata fragilità e a quelle di età compresa tra i 60 e 79 anni. Eppure, in base agli ultimi dati forniti dal governo sulle somministrazioni, almeno in quest’ultimo fine settimana, non sembra che questo criterio, per quanto riguarda gli ultraottantenni, sia stato sempre rispettato con il massimo rigore. Tra sabato e domenica le somministrazioni sono state in totale quasi 474 mila. Di queste, ben 260.890 sono state destinate alla cosiddetta categoria “altro”.

Qui confluiscono tutti coloro che non sono né operatori sanitari o sociosanitari, né appartenenti alle forze dell’ordine o alle forze armate né personale del mondo della scuola o dell’università né tantomeno anziani ospiti delle case di riposo. Gli over 80 vaccinati sono stati invece 177.254. Una differenza di oltre 83 mila unità alla quale hanno contribuito quasi tutte le regioni, con qualche rara eccezione: l’Emilia-Romagna, il Veneto e la Lombardia, che da sole hanno vaccinato quasi 93 mila ultraottantenni.

Solo domenica, nella categoria “altro” sono state registrate più di 100 mila dosi, quasi la metà di quella over 80: poco più di 59 mila. Certo, va considerato che tra le persone che fanno lievitare i numeri della voce “altro” adesso ci sono anche i detenuti, le persone in condizioni di fragilità, gli ultrasettantenni: il database ancora non spacchetta i dati relativi a queste ultime categorie. Inoltre non poche dosi potrebbero anche essere richiami già programmati. Ma lo scarto resta rilevante. E va tenuto anche conto del fatto che degli oltre 4,6 milioni di over 80 vaccinati (compresi gli ultranovantenni), quasi 3,3 non hanno ancora concluso il ciclo vaccinale con la seconda dose.

In quella categoria “altro”, dopo lo scandalo dei salta-fila, può insinuarsi di tutto. Per esempio, ora, anche i funzionari e gli impiegati regionali che devono prestare assistenza al concorso di Medicina generale previsto il 28 aprile (con oltre 13 mila partecipanti in tutta Italia). Ragioni di sicurezza, ha stabilito la commissione Salute della Conferenza delle Regioni. Buone nuove arrivano però sulle forniture dei vaccini. Tra il 15 e il 22 aprile, come comunicato ieri da Figliuolo, arriveranno in Italia oltre 4,2 milioni di dosi. Più di tre milioni sono di Pfizer-BioNTech, circa mezzo milione sono di AstraZeneca. Poi c’è Moderna (poco più di 400 mila dosi) e infine il siero monodose Johnson&Johnson: 180 mila. Nella settimana tra il 16 e il 22 aprile, sulla base degli obiettivi concordati con le Regioni, dovrebbero essere utilizzate 315 mila dosi giornaliere, per arrivare a oltre 2,2 milioni nell’arco dei sette giorni negli oltre 2.200 punti vaccinali in tutto il Paese. L’obiettivo delle 500 mila al giorno resta lontano.

In attesa delle consegne, scoppia il caso Vincenzo De Luca. Il presidente della Campania ieri ha rotto con tutti. Con il governo, con la Conferenza delle Regioni, con lo stesso generale Figliuolo. Dopo aver deciso nei giorni scorsi di fare vaccinazioni a tappeto nelle tre isole campane (Ischia, Capri, Procida) per poi passare alla Costiera Amalfitana (obiettivo: salvare la stagione turistica) ha annunciato a Figliuolo che una volta completati gli over 80, la Campania non procederà più per fasce di età. “La campagna vaccinale deve proseguire in modo uniforme a livello nazionale, senza deroghe ai principi che lo regolano”, ha ribattuto il commissario.

Senza peraltro riuscire a stoppare De Luca, per il quale “o si fa oggi questa operazione o perdiamo un altro anno di turismo, che significa decine di migliaia di stagionali senza pane. La Campania andrà avanti e non chiederà l’autorizzazione a nessuno, né a Roma, né a Bruxelles, né alle Nazioni Unite”. In rotta con gli altri presidenti di Regione, a partire da quello dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, De Luca ha anche preannunciato misure clamorose se “per aprile non arrivano i duecentomila vaccini in meno che ci hanno sottratto nei tre mesi che abbiamo alle spalle”.

IN TERZA PAGINA

Il plagio non esiste (M. Feltri)
Il Montenegro in mano ai cinesi (Fubini)
Miguel Bosé complottista (Gramellini)
Riaprano solo i ristoranti buoni (Langone)
Le pulci di Lorenzetto

Mascherine, i pm a caccia di soldi fino a San Marino

Mascherine, i pm a caccia di soldi fino a San Marino

di  | 13 APRILE 2021

Arriva fino a San Marino la caccia ai soldi delle provvigioni dei mediatori per l’acquisto, a marzo 2020, da parte dello Stato italiano, di 801 milioni di mascherine dalla Cina, al prezzo totale di 1,2 miliardi di euro. Una fornitura che ha fruttato nelle tasche dei mediatori circa 72 milioni di euro pagati dai cinesi: circa 59 milioni sono stati incassati da Andrea Tommasi (titolare della Sunsky srl) e altri 12 milioni da Mario Benotti, ex giornalista Rai.

Su questa fornitura la Procura di Roma ha aperto un’indagine, iscrivendo nel registro degli indagati Benotti e Tommasi per traffico di influenze. Nell’inchiesta era finito anche l’ex commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri, iscritto per corruzione, reato per il quale la Procura ha chiesto l’archiviazione. Ora si scopre però che Arcuri e l’allora suo vice Antonio Fabbrocini (entrambi dal 1 marzo tornati a tempo pieno al vertice di Invitalia) sono stati iscritti anche per peculato. Il reato di peculato – articolo 314 del codice penale –prevede la “distrazione a profitto proprio o altrui, di denaro o altro bene mobile appartenente ad altri”, commessa “da un pubblico ufficiale”. Insomma Arcuri – è l’ipotesi degli investigatori tutta da verificare – avrebbe potuto favorire nella fornitura i mediatori, che a loro volta avrebbero incassato le provvigioni. Questo però sarebbe possibile solo se l’ex commissario straordinario fosse stato a conoscenza dei compensi di Benotti&C. Già il 22 dicembre la Guardia di finanza, in un’informativa, ipotizzava la “sopravvenuta conoscenza”, da parte dell’allora commissario straordinario, “dell’enorme illecito ritorno economico ottenuto da soggetti estranei al rapporto con la struttura commissariale”. In realtà però Benotti sentito dai magistrati negli scorsi mesi ha negato questa circostanza, spiegando di non aver mai messo al corrente l’allora commissario straordinario dei suoi guadagni. Così l’iscrizione di Arcuri – che si è reso disponibile a essere interrogato, anche se finora non è mai stato convocato in Procura – potrebbe essere una sorta di “atto dovuto” per poter disporre determinati accertamenti.

Intanto i pm capitolini stanno cercando di ricostruire i flussi finanziari anche rispetto ad altri mediatori. Per questo a marzo scorso hanno inviato una rogatoria a San Marino. Qui Andrea Tommasi e il suo “socio” Daniele Guidi (banchiere sammarinese) sono già indagati per riciclaggio dai magistrati del Monte Titano per un’altra vicenda e, come scrive il GiornaleSm diretto da Marco Severini, la SunSky il 9 marzo ha anche subito un sequestro di 500mila euro. Nella rogatoria, il Commissario della Legge (il procuratore di San Marino) esprime “la necessità di assistenza per accertamenti bancari alle posizioni intestate a Daniele Guidi e Monica Aluigi”, quest’ultima “coniuge di Mohamed Ali Ashraf” e “ritenuta una prestanome di Guidi per ingenti movimentazioni di denaro”. Ali Ashraf è indagato per truffa a Rimini nei confronti di Banca Cis, quando era diretta proprio da Guidi (anche lui indagato). Periodo in cui, secondo la magistratura sammarinese, Guidi aveva “simulato un’attività di consulenza resa da SunSky (guidata da Tommasi, ndr) in favore di Banca Cis al fine di trasferire le somme distratte all’istituto di credito, pari appunto a mezzo milione.

Fonti inquirenti di San Marino confermano a Il Fatto che i magistrati italiani stanno cercando altri soldi rispetto ai 72 milioni incassati dai mediatori sui conti italiani. Si cercano, inoltre, eventuali tracce di spostamenti all’estero (Lussemburgo, in particolare). Per farlo, gli investigatori del Monte Titano stanno scandagliando due conti correnti, uno acceso presso la Cassa di Risparmio della Rsm e un altro presso la Banca Agricola Commerciale, sempre di San Marino, oltre ai conti in utilizzo alla Aluigi. Guidi avrebbe incassato personalmente, secondo quanto riportato nel testo della rogatoria, circa 12,5 milioni di euro.

Sarà ora compito dei magistrati romani verificare se effettivamente Arcuri e Fabbrocini fossero a conoscenza dell’entità delle provvigioni. In sede di interrogatorio di garanzia per gli indagati di traffico di influenze, la Procura ha depositato una nuova memoria di 90 pagine, di cui 30 riguardano le chat e i messaggi fra Arcuri e Benotti, inviati fra il 1º gennaio 2020 e il 7 maggio 2020, quando poi l’allora commissario chiese al giornalista di non contattarlo più.

Delitti e suicidiTale William Leo, 26 anni, dipendente della Asl ed ex alunno del liceo scientifico Primo Levi di Roma, avendo litigato con la madre, Emanuele Fiorucci, di anni 66, anche lei dipendente della Asl, aggreditala con un coltello da sub, afferrò un fucile subacqueo e la finì sparandole addosso una fiocina. Poi, nel tentativo di occultare il delitto, appiccò il fuoco in cucina, chiamò i vigili del fuoco e tentò di suicidarsi sparandosi una fiocinata nell’occhio (la notte sopra ieri, nella casa di famiglia in via di Grotte dell’Arcaccio, nel quartiere Eur).Ora l’uomo si trova ricoverato nel reparto di rianimazione del Sant’Eugenio, piantonato dai carabinieri in stato di arresto. «Non è ancora chiaro il movente. Nel passato del giovane non sembrano esserci ombre né sembra fosse in cura per problemi psichici. I vicini lo descrivono come un ragazzo tranquillo. In un primo momento, era sembrato che la morte della vittima fosse da attribuire alle fiamme divampate nell’appartamento. Ma il quadro è cambiato dopo che, da un esame attento del cadavere della donna da parte del coroner, è emersa una profonda ferita alla testa, oltre alle altre sul volto e sulle mani» [Orlando, Leggo].Ieri, in pieno giorno, in rue Michel-Ange, a Parigi, davanti agli occhi di persone che andavano a farsi vaccinare contro il Covid all’ospedale della Croce Rossa Henri-Dunan, un uomo incappucciato ha sparato a sangue freddo almeno sei colpi prima di fuggire in scooter: la vittima aveva 34 anni, schedato per traffici di droga. Una donna, un’agente di sorveglianza dell’ospedale, 33 anni, è rimasta ferita ed è grave [Fatto].Nel 2020, nonostante il confinamento, la guerra tra bande a Parigi ha fatto tre morti e 280 feriti.•«Sparatoria in un liceo ieri a Konxville, in Tennessee. Il fuoco ha provocato diversi feriti, tra cui un poliziotto. Il Knoxville Police Department ha invitato i genitori ad andare a prelevare i loro figli nel retro della scuola, la Austin-East Magnet High School, a circa quattro miglia dal centro della città, e ha raccomandato ai residenti di tenersi lontano dall’area. Una persona è stata arrestata dopo alcune ore» [CdS].

Una “patrimoniale dal basso” nel nome di Papa FrancescoUna “patrimoniale dal basso” nel nome di Papa Francesco

di  | 13 APRILE 2021

I due portavoce di Nessuno si salva da solo con cui mi confronto via Zoom sono perfettamente assortiti: lei, Daniela Bonanni, maestra in pensione, una vita di militanza a sinistra e nella Cgil scuola; lui, Paolo Montagnana, docente di Fisica sperimentale all’Università di Pavia, per sei anni presidente diocesano dell’Azione cattolica. Si presentano entrambi ben attrezzati nel parare le mie obiezioni. Ma come? In questo benedetto Paese resta tabù ipotizzare anche solo un minimo prelievo sui grandi patrimoni e voialtri andate a inventarvi la patrimoniale dei poveri?

“Se permette, noi preferiamo chiamarla ‘patrimoniale fai da te’. A Pavia la pratichiamo da fine marzo dell’anno scorso, riuniti da una parola d’ordine che, laici e cattolici, abbiamo preso in prestito da Papa Francesco: ‘Nessuno si salva da solo’. La verità è che non siamo ricchi ma non siamo neanche poveri. Riceviamo tutti i mesi uno stipendio o una pensione. Dal punto di vista strettamente economico, la pandemia Covid non ci ha penalizzati. Mentre ciascuno di noi conosce persone precipitate nell’indigenza. Come potremmo far finta di niente?”.

Insisto. Non sarebbe più giusto cominciare dall’alto, col prelievo sui grandi patrimoni?

“Certo che sarebbe giusto. Ci spiace che la politica non osi impegnarsi in tal senso. Ma qualcuno deve pur dare il buon esempio, e allora si può anche cominciare dal basso, non crede? Lo sappiamo che lo stipendio non è un privilegio e che paghiamo già le tasse fino all’ultimo euro. Mai come di questi tempi ci siamo resi conto che la sanità, i trasporti, la scuola sono servizi pubblici preziosi, finanziati dalla fiscalità generale. Ma il Covid ha fatto esplodere disparità fra chi è garantito e chi no tali da imporre uno sforzo supplementare se vogliamo aspirare alla costruzione di una comunità solidale”.

E così “Nessuno si salva da solo”, con il sostegno di una rete di associazioni trasversale che va da Libera al Rotary club, ha deciso di ripercorrere l’antica via delle società di mutuo soccorso, come agli albori del movimento operaio. Il meccanismo è presto detto: autotassazione volontaria. La cifra proposta è una trattenuta mensile del 5% da versare in una cassa comune, coinvolgendo chi può permetterselo e, naturalmente, accettando anche contributi inferiori.

Finora hanno radunato 170 donatori, di cui 90 continuativi e 80 occasionali. Fra questi ultimi, anche i consiglieri comunali di Pavia che hanno corrisposto un gettone di presenza una tantum. La somma raccolta a oggi è di 137 mila euro. A esaminare le richieste d’aiuto pervenute è una commissione che opera nella massima riservatezza e stanzia contributi che vanno da un minimo di 500 euro a un massimo di 3.000. La distribuzione dei fondi viene gestita dalla Caritas.

Si sono trovati anche una testimonial: l’ex direttrice del dipartimento di biologia dell’ateneo pavese, Alessandra Albertini. Quando andò in pensione, decise di rinunciare alla sua liquidazione di 250 mila euro, specificando che non dovevano entrare nel bilancio della facoltà, ma essere destinati invece ai ricercatori precari che lavorano spesso per 800 euro al mese.

Provo a mettere in contraddizione con se stessa la maestra in pensione Daniela Bonanni, conosciuta a Pavia come una vera “agitatrice culturale”, impegnata nell’associazionismo, dalla musica ai diritti civili. Penserà mica che il suo sindacato, la Cgil, di questi tempi possa permettersi di proporre una trattenuta di solidarietà sulle buste paga dei lavoratori…

“Non chiedo questo. Ma giro in bicicletta per la nostra piccola, bellissima città in cui si conoscono tutti. Incontro persone che fino a un anno fa neanche si sognavano di dover chiedere aiuto. Piccole imprese. Negozi a gestione familiare. Locali che impiegavano gli stranieri. Attività ricreative per i ragazzi. Io percepisco 1.770 euro di pensione e ho una casa di proprietà. Non mi comporta nessun tipo di problema aiutare gli altri. E come me ce ne sono molti. Perché non dovremmo organizzarci per farlo insieme, ciascuno secondo le sue possibilità? Alla rabbia e alla disperazione si risponde con la solidarietà ”.

Il fisico Paolo Montagna, a sua volta, confida ciò che molti sanno e pochi dicono: “Dacché siamo in lockdown, non solo continuo a percepire il reddito di prima, ma sono costretto a risparmiare. Niente cinema, niente pizzeria il sabato sera, niente viaggi. E guarda caso le nostre minori spese corrispondono alle perdite sofferte dai nostri vicini di casa”.