Proponiamo  un’analisi morfopsicologica del celebre pittore olandese Vincent Willem van Gogh   e la corrispondenza tra l’evoluzione morfopsicologica ed artistica di questo pittore.

La trasformazione del morfotipo ha portato di conseguenza a trasformazioni   della sua complicata psicologia da cui non è riuscito a venirne fuori. I conflitti interiori si sono acuiti nel tempo. Troppi erano gli antagonismi morfologici del viso e quindi psicologici. Non sono stati integrati nella sua personalità,come succede allorquando sono di lieve entità. Ciò lo ha portato al suicidio all’età di 37 anni.Paralllelamente alla trasformazione delle strutture del suo viso  ed alla corrispondente psicologia esamineremo la sua evoluzione artistica nel corso degli anni, a dimostrazione che  la Morfopsicologia,linguaggio extraverbale per eccellenza, ci consente  di capire le espressioni artistiche,essendoci sempre una relazione  tra arte,morfologia,aspetti della personalità.

Va precisato  che quanto proponiamo non potrà mai essere un lavoro completo,non essedo il sottoscritto un critico d’arte,ma con tutta umiltà, ci darà una idea del problema.Abbiamo, inoltre, scelto tra gli artisti il pittore olandese  Vincent Willem van Gogh per la sua singolare biografia e conclusione della vita e per le radicali modifiche morfologiche del suo volto.Abbiamo preso in considerazione le foto riferentesi a tre periodi della sua vita:13 anni,18 anni,età della maturità.

Analisi delle foto a 13 anni(in foto)

Morfologia

Colpisce la sua RITRAZIONE FRONTALE.

I Ricettori sono tutti chiusi. In più c’è RITRAZIONE LATERO-NASALE molto accentuata

Ancora si nota ASIMMETRIA  sulle due emifacce.  Infatti ,a sinistra la bocca è più carnosa e la stessa narice sinistra è più larga della destra.Il volto assume una forma tipicamente triangolare con ampio piano cerebrale(idealismo) e piano inferiore appena rappresentato.Già a questa età la morfologia in toto del viso non corrispondeva affatto a quella di un adolescente.

Aspetti psicologici corrispondenti

La Ritrazione Frontale,che è la sua dominante e che orienta il suo Comportamento(funzione principale di Jung) sta a significare difficoltà nei contatti  nonché riflessione che prevale sull’azione e assenza di spontaneità. La chiusura dei ricettori acuisce questo aspetto.L’eccessiva ritrazione della fronte praticamente tendeva a paralizzarlo nelle azioni.Queste per giunta non erano mai portate a termine in quanto il piano inferiore ,detto istintivo o della volontà o dell’azione, era poco rappresentato.Gli mancavano le enegie adeguate  anche di tipo fisico.A questa età si dovrebbero far vive  a livello frontale le tre zone  tipiche della differenziazione della fronte.Ovvero le bozze sopraorbitarie,zona di analisi,l’incavo superiore,zona di riflessione,le bozze frontali,zona della sintesi .La

 Ritrazione Latero-nasale ci spiega l’autodifesa sul piano affettivo e anche selettività nei rapporti,quindi difficoltà di comunicare con gli altri molto accentuata.E’ un elemento di estrema chiusura al mondo esterno che lo portava ad isolamento psicologico.I ricettori chiusi anche hanno il significato di ritrazione,di estrema selettività verso gli altri,concentrazione accentuata.L’asimmetria destra-sinistra  significa presenza di conflitti,tensioni.Tutto cò è dovuto alla aridità della sua vita affettiva,scarsa comunicabilità a livello familiare. La sua fronte molto ampia gli è servita per rifugiarsi  nell’immaginazione. Ma questa tendenza lo porterà ad allontanarsi dal reale  e portarlo verso patologie di tipo schizofrenico.Dal puntodi vista artistico scarsisisima,se non nulla è la sua produzione in questa fascia d’età,per cui diventa impossibile ogni paralelismo con il dato morfologico e psicologico.(continua nel prossimo articolo)

Già Professore di Anatomia II Università di Napoli

giuseppe Barletta fondatore interporto