MARTEDì 25 MAGGIO 2021

In prima pagina

• Il boss della ‘ndrangheta Rocco Morabito, 55 anni, condannato a scontarne 30, latitante da una vita, è stato arrestato in Brasile

• Sono ancora in corso le indagini per capire cosa è successo alla funivia del Mottarone. Il procuratore di Verbania esclude però «ogni ipotesi di dolo». Intanto il piccolo Eitan, l’unico sopravvissuto alla tragedia che ha fatto 14 morti, è stabile. Oggi proveranno a svegliarlo dal coma farmacologico

• Il dirottamento dell’aereo della Ryanair fatto atterrare a Minsk ha aperto un caso diplomatico. Il giornalista dissidente Roman Protasevich e la sua compagna Sophia Sapega sono stati arrestati. L’Ue pensa a nuove sanzioni, gli Usa chiedono indagini. Unico alleato alla Bielorussia, il Cremlino
• Antony Blinken andrà in Medio Oriente per lavorare al processo di pace. Lo ha fatto sapere Biden che condanna Hamas ma promette aiuto ai palestinesi
• Enrico Michetti a Roma e Annarosa Racca a Milano. Questi i nomi più papabili dei candidati sindaco del centrodestra
• Marcello De Vito, vicepresidente dell’Assemblea capitolina, lascia il M5s e ora il gruppo non ha più la maggioranza in Aula
• La Rai alla fine ha querelato Fedez
• Dell’Utri si è presentato in aula a Palermo per la prima volta nel processo sulla presunta trattativa Stato-mafia
• Casamonica, il pm ha chiesto condanne per 630 anni di carcere
• Due condanne e un’assoluzione per le minacce a Roberto Saviano e Rosaria Capacchione
• Patrizia D’Addario ha diritto a costituirsi parte civile nel processo Escort. Lo ha deciso la Cassazione
• Antonio Di Fazio, il manager che avrebbe drogato e violentato una 21enne, non ha voluto rispondere ai pm. Stando al suo legale «è confuso». Intanto gli inquirenti hanno trovato sui suoi dispositivi foto di altre ragazze
• L’ex presidente di Carige Giovanni Berneschi ha patteggiato 2 anni e 10 mesi per le accuse di associazione per delinquere
• In Myanmar Aung San Suu Kyi ha fatto la prima apparizione pubblica, in tribunale, dal colpo di stato del 1° febbraio
• L’Antitrust ha inflitto a Ryanair una multa da 4,2 milioni di euro per il mancato rimborso dei voli cancellati dal giugno 2020
• La protesta di Andrea Ripa di Meana contro la sorella Lucrezia Lante della Rovere, che vuole vendere i gioielli della mamma Marina
• Kevin Spacey, assente dagli schermi dal 2017 per via del MeToo, avrà una parte nel film L’uomo che disegnò Dio, di e con Franco Nero
• Måneskin, il test antidroga negativo mette a tacere le polemiche ma la Francia, già in mattina, aveva escluso il ricorso: «Vittoria meritata»
• Bruno Mars è il primo artista al mondo con 5 singoli di diamante
• Egan Bernal vince la sedicesima tappa ed è sempre più maglia rosa
• È morto a ottant’anni Aldo Forbice, per 18 anni conduttore di Zapping su RadioRai 1
• Sono morti anche Max Mosley, padre della F1 moderna, la ex moglie di Carlo Ancelotti e l’architetto brasiliano Paulo Mendes da Rocha

Titoli
Corriere della Sera: Nei video la fune che si spezza
la Repubblica: Nel freno la chiave della strage
La Stampa: Il video della tragedia in 14 secondi
Il Sole 24 Ore: Licenziamenti, salta la proroga
Avvenire: Avanti col Sinodo
Il Messaggero: «Licenziamenti, intese tradite / così non si fanno le riforme»
Il Giornale: I sabotatori di Draghi
Leggo: Guerra sui vaccini in vacanza
Il Fatto: Confindustria ordina e il governo obbedisce
Libero: Solita Italia
La Verità: Fuori la verità sulle spese di Arcuri
Il Mattino: «Un’imboscata da Orlando, così non si aiuta il lavoro»
il Quotidiano del Sud: Ma il Comune non è mezzo gaudio
il manifesto: Ti licenzio quando voglio
Domani: La gestione dei fondi Ue è diventata l’unica cosa su cui i partiti non litigano
PAGINA ZERO
Stato-mafia, Dell’Utri in aula
Marcello Dell’Utri si è presentato per la prima volta in aula al processo d’appello per la trattativa Stato-mafia. L’ex senatore ed ex manager di Publitalia è accusato di minaccia a corpo politico dello Stato. In primo grado Dell’Utri era stato condannato a dodici anni di carcere. Ieri i procuratori generali Carlo Barbiera e Giuseppe Fici hanno iniziato la requisitoria del dibattimento presieduto da Angelo Pellino. Dell’Utri è già stato condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa dai giudici di Palermo, e ha finito di scontare la sua pena nel 2019.
Casamonica, il pm chiede condanne per 630 anni di carcere
Nel maxiprocesso contro i Casamonica, che si sta svolgendo nell’aula bunker di Rebibbia, il pm Giovanni Musarò ha chiesto condanne per oltre 630 di carcere a carico di una quarantina di imputati affiliati al clan romano. Le accuse nei loro confronti vanno, a vario titolo, dall’associazione mafiosa, al traffico e spaccio di droga, passando per estorsione, usura e detenzione illegale di armi. Le pene più severe, 30 anni, sono state chieste nei confronti di Giuseppe Casamonica, boss del clan, Luciano e Massimiliano Casamonica. Musarò ha chiesto anche 26 anni per Domenico Spada, 25 per Guerino Casamonica e Ottavio Spada, 17 per Gelsomina DiSilvio, 16 per Antonietta Casamonica. Nella lunga e circostanziata requisitoria, i pm Giovanni Musarò e Stefano Luciani hanno voluto sottolineare l’importanza delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Massimiliano Fazzari e Debora Cerreoni, moglie pentita di Massimiliano, che hanno descritto la struttura e le modalità con cui agiva l’organizzazione. Le tante violenze e sopraffazioni compiute nel tempo, i traffici illeciti, gli affari.
A fine 2019 già quattordici esponenti erano stati condannati con rito abbreviato.
Due condanne per le minacce a Saviano e Capacchione
Un anno e mezzo di carcere per il capoclan Francesco Bidognetti e 1 anno e due mesi per l’avvocato Michele Santonastaso. Queste le condanne che la quarta sezione penale di Roma ha disposto per le minacce aggravate dal metodo mafioso allo scrittore Roberto Saviano e alla giornalista Rosaria Capacchione fatte in aula durante il processo di appello Spartacus a Napoli, a carico dei boss dei Casalesi nel 2008. Assolto, invece, per non avere commesso il fatto l’avvocato Carmine D’Aniello. Scrive Saviano: «Una sentenza che mi dà speranza, ma che non mi restituirà i 13 anni di dibattimento e i 15 anni di vita sotto scorta. Vivere sotto protezione vuol dire vivere perdere la propria vita. Sono contento anche per Rosaria Capacchione, vittima di anni ferocissimi e sottoposta ad attacchi. Sono contento, infine, che questa sentenza sia stata pronunciata a Roma perché dimostra come il problema della criminalità non riguardi solo il Sud».
La D’Addario ha diritto a costituirsi parte civile
La Cassazione ha accolto il reclamo di Patrizia D’Addario contro la decisione della Corte di Appello di Bari che, nel 2020, l’aveva estromessa quale parte civile dal processo di secondo grado “Escort” – quello per favoreggiamento e reclutamento della prostituzione di 26 donne portate tra il 2008 e il 2009 nelle case dell’allora premier Silvio Berlusconi. Per la consulta «l’esclusione della D’Addario è abnorme in quanto priva di alcun aggancio normativo e anzi in palese contrasto con le regole relative alla costituzione in giudizio della parte civile, che non viene meno nel caso in cui sia dichiarato inammissibile l’appello proposto dalla parte civile che comunque conserva l’interesse a partecipare al processo di secondo grado, anche solo nella veste di semplice persona offesa dal reato». In primo grado, il tribunale aveva escluso il risarcimento dei danni in favore della donna che aveva impugnato il provvedimento, ma la sua istanza fu dichiarata tardiva dai giudici dell’appello con un’ordinanza ora annullata senza rinvio dagli ermellini «limitatamente alla costituzione di parte civile».
Nel processo d’appello l’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini è stato condannato a due anni e dieci mesi di reclusione (in primo grado a 7 anni e 10 mesi), Sabina Beganovic a 1 anno e 4 mesi.
Di Fazio non risponde ai pm
Interrogato dai pm, Antonio Di Fazio, l’imprenditore arrestato venerdì scorso per aver stordito e violentato una studentessa di 21 anni, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Spiega il suo legale Rocco Romellano: «È molto confuso e provato, non sta bene. Allo stato non siamo entrati nel merito delle accuse, che sono piuttosto gravi, approfondiremo e vedremo se chiedere un interrogatorio». L’avvocato ha poi aggiunto: «Io l’ho sempre conosciuto come una persona cordiale, onesta e tranquilla, poi non posso sapere se avesse una doppia vita, non è mai trapelato nulla a riguardo».
Intanto, sui suoi dispositivi, gli inquirenti hanno trovato foto di altre ragazze.
Carige, Berneschi patteggia
L’ex presidente di Carige Giovanni Berneschi ha patteggiato 2 anni e 10 mesi per le accuse di associazione per delinquere finalizzata alla truffa. Il patteggiamento ha riguardato anche altre 4 posizioni, è stato ratificato dal Gup Raffaella Mascarino. Decisa anche la confisca di 21,9 milioni di euro.
Corpi carbonizzati, indagati padre e figlio
I carabinieri di Ferrara hanno perquisito le case di un artigiano di 49 anni, e di suo figlio, 20 anni, studente, indagati per l’omicidio dei cugini Dario e Riccardo Benazzi. I corpi dei due erano stati trovati carbonizzati in un’auto in un terreno agricolo a Tresignana.
Sembra che i due cugini Benazzi siano stati prima uccisi a colpi d’arma da fuoco e poi bruciati. E in effetti i carabinieri, in casa del 49enne, hanno trovato e sequestrato proprio armi e munizioni, detenute legalmente.

Né cancro né piovra

Né cancro né piovra

Io non lo so che cosa direbbe Giovanni Falcone dell’ergastolo ostativo, cioè dell’ergastolo fino alla morte, senza speranza di rimedio, perché quando era vivo l’ergastolo ostativo non c’era. Eppure sembra saperlo un sacco di gente, specialmente dopo che la Consulta lo ha dichiarato contrario alla Costituzione e ha incaricato il Parlamento di metterci mano. Così si tradisce Falcone, dicono i cinque stelle ben affiancati da magistrati alla Nino Di Matteo, pm antimafia ora al Csm. Avrò letto una decina di articoli: così si tradisce Falcone, nell’idea che se un mafioso non si pente nelle mani del magistrato non potrà mai e poi mai ambire al ravvedimento. Io non so che cosa direbbe Falcone, oggi, ma so che a differenza degli onesti di cui siamo circondati non amava mettere l’invalicabile muro dell’etica fra sé e i mafiosi, non ne aveva bisogno: era onesto, lui sì, al punto da confessare a Marcelle Padovani (per Cose di Cosa Nostra, libro uscito un anno prima della carneficina di Capaci) che talvolta «la mafia mi ha impartito una lezione di moralità». Le confessò di avere sempre cercato di immedesimarsi nel «dramma umano» dei mafiosi. Le confessò di avere imparato «a riconoscere l’umanità anche nell’essere apparentemente peggiore», e di avere capito che «gli uomini d’onore non sono né diabolici né schizofrenici: sono uomini come noi». Concluse con la più ovvia e dunque la più grande delle verità: «Se vogliamo combattere efficacemente la mafia, non dobbiamo trasformarla né in un mostro né pensare che sia una piovra o un cancro. Dobbiamo riconoscere che ci rassomiglia». E parecchio, ultimamente.