La Morfopsicologia nel Rapporto di coppia di Bartolomeo Valentino (*)
Attualmente stanno assumendo un grande rilievo gli studi e l’analisi della Morfopsicologia di coppia. Può essere in grado di evitare totalmente, o almeno smussare taluni conflitti relazionali che possono nascere in un rapporto di coppia. Essa ci consente di individuare chi nella coppia gioca un ruolo prevalente, di comando, di esercizio di un certo potere e chi, viceversa, appare più sottomesso, pronto a seguire il partner, anche suo malgrado, ovvero il suo dominatore. Nella coppia, se la morfologia del partner tende decisamente al mascolino, quindi con modellato molto tonico, recettori tendenti alla chiusura. apertura bi-zigomatica ben presente, ebbene queste caratteristiche morfologiche corrispondono al tipo di partner dominatore. Al contrario, se si riscontra nel volto un’atonia del modellato con tratti più infantili del volto, apertura eccessiva dei ricettori ,in una parola con prevalenti segni di dilatazione e minore ritrazione, siamo di fronte ad un partner più sottomesso, incline a seguire ,suo malgrado, le decisioni dell’altro.Più precisamente, oggi si parla di COPPIA COMPLEMENTARE e di COPPIA SIMMETRICA. E’ nella coppia Complementare che si realizza il classico quadro di un Esercitatore del potere e di un Sottomesso. In questo tipo di coppia ,allorquando il dualismo dominatore-sottomesso si esaspera, a lungo andare nel sottomesso possono radicarsi stati di insofferenza molto profondi per cui il rapporto può saltare. Nella Coppia Simmetrica si instaura, invece, un rapporto alla pari .Pertanto, si riscontreranno gli stessi aspetti morfopsicologici nel volto con pari tonicità del modellato, armonicamente rappresentati i tre piani del viso. recettori aperti e chiusi al punto giusto, presenza di elementi di ritrazione fondamentali per un migliore decisionismo nelle scelte. Appare ovvio come in questa Coppia, in cui le decisioni vengono prese alla pari, può insorgere conflittualità, in quanto l’uno continuamente tende di imporre le proprie scelte sull’altro. Autoriconoscendo il proprio morfotipo di appartenenza sarà il buon senso a salvare la situazione, smussando continuamente i conflitti.
(*) Già Professore di Anatomia Umana- Università di Napoli-Morfopsicologo