domenica, 22 Dicembre 2024
Home Attualità I timori del Colle sulle priorità ai pm Csm, togati furiosi
Foto Francesco Ammendola/Ufficio Stampa Quirinale/LaPresse05-07-2021 Parigi, FranciaPoliticaIl Presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’Université La Sorbonne,in occasione della visita di Stato nella Repubblica di Francia. DISTRIBUTION FREE OF CHARGE - NOT FOR SALE Foto Francesco Ammendola/Ufficio Stampa Quirinale/LaPresse 05-07-2021 Parigi, Francia Politica Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’Université La Sorbonne,in occasione della visita di Stato nella Repubblica di Francia. DISTRIBUTION FREE OF CHARGE - NOT FOR SALE Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’Université La Sorbonne,in occasione della visita di Stato nella Repubblica di Francia. (Foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

I timori del Colle sulle priorità ai pm Csm, togati furiosi

MARTEDì 20 LUGLIO 2021
Clamoroso

Tra il 1909 e il 1979 in California fu in vigore una legge che permetteva di sterilizzare le persone ritenute mentalmente non adatte a procreare. Le vittime furono 20 mila (in molti casi neri, emarginati o criminali), le più giovani avevano tredici anni. La pratica era stata imitata da 31 stati americani, per un totale di oltre 60.000 vittime a livello nazionale, ma la California era diventata un tale modello di efficienza eugenetica, da essere studiata come esempio da seguire nella Germania nazista [Mastrolilli, Specchio].

In prima pagina

• È risultato positivo un giornalista che era sul volo che ha portato a Tokyo per le Olimpiadi gli atleti italiani di basket, ciclismo, nuoto, tuffi e box

• La Toyota ritira gli spot per i Giochi: non vuole che il suo nome sia associato a un evento potenzialmente negativo

• Draghi riceve Conte che abbassa i toni e non pone ultimatum sulla giustizia. Il M5s potrà proporre solo aggiustamenti mirati alla riforma Cartabia

• Elsa Fornero è stata scelta come consulente economica di Draghi

• Il senatore Malan lascia Forza Italia per passare con Fdi: «Non mi sento più di sostenere col mio voto questo governo». La Meloni esulta: «Attraiamo la migliore classe dirigente»

• In Italia ieri sono stati registrati sette morti di Covid. Il tasso di positività è salito ancora al 2,3%. I ricoverati in terapia intensiva sono 162 (+6), le persone vaccinate 27.460.675 (il 46,3% della popolazione)

• Il dottor Paolo Fazii, primario della Unità operativa complessa di virologia e microbiologia della Asl di Pescara, ha detto che i virologi sono preoccupati della variante epsilon, «contagiosissima, pericolosissima» e che «può far ammalare anche chi è stato vaccinato».

• Salvini fa sapere che si vaccinerà «nei prossimi giorni»

• In Gran Bretagna il 60% dei ricoverati per Covid aveva ricevuto la doppia dose di vaccino

• La polvere bianca trovata in casa di Libero De Rienzo era eroina. Lo dicono le analisi dei Ris. Oggi l’autopsia

• È stato arrestato a Parigi l’ex brigatista Maurizio Di Marzio. Era fuggito prima della retata di fine aprile

• Claude Jospeh, primo ministro ad interim di Haiti, ha detto che si dimetterà

• Lo Spezia si ritrova con undici positivi per colpa di due calciatori no vax

• Si è suicidato il difensore uruguaiano Williams Martínez

Titoli

Corriere della Sera: Un green pass a due livelli

la Repubblica: Vaccino dell’obbligo

La Stampa: Il virus affossa le borse / Lite sui vaccini a scuola

Il Sole 24 Ore: Sanità, 17 mila posti per giovani medici

Avvenire: Sfida sui vaccini

Il Messaggero: Il Green pass diventa regionale

Il Giornale: Il flop di Conte

Leggo: Vaccini, uno su due ce la fa

Qn: Zona gialla, decideranno i casi gravi

Il Fatto: Giustizia, Conte non è solo: allarme dal Colle

Libero: «Accordi saltati». La Meloni accusa gli alleati

La Verità: Tutte le bugie sul vaccino dei talebani delle chiusure

Il Mattino: Il «Green pass» regionale: permessi legati ai ricoveri

il Quotidiano del Sud: Orgoglio Sud, finalmente!

il manifesto: Sorvegliati speciali

Domani: 13 domande alla ministra Cartabia sul pestaggio

 

I timori del Colle sulle priorità ai pm Csm, togati furiosi

I timori del Colle sulle priorità ai pm Csm, togati furiosi

Parlamento – Le indicazioni sui reati

di Fabrizio d’Esposito e Antonella Mascali | 20 LUGLIO 2021

 

Il Quirinale ha “i fari accesi” sulla riforma penale firmata dalla ministra della Giustizia Marta Cartabia: in questa fase i dubbi del presidente Sergio Mattarella si riversano sulla norma che darebbe al Parlamento il potere di “indicare i criteri generali agli uffici dei pubblici ministeri” sui reati prioritari da perseguire. Ed è sulla base di queste indicazioni dettate dal potere legislativo a quello giudiziario che i procuratori dovrebbero scrivere i loro progetti organizzativi annuali che confluiscono al Csm. Ma la legge ordinaria prevista dal ddl, ragiona il Quirinale, non deve entrare in contrasto con la Carta. Cioè: se la politica vuole indicare ai magistrati quali siano i reati prioritari su cui indagare non può farlo in opposizione all’articolo 112 che prevede l’obbligatorietà dell’azione penale. Se il Parlamento decide che per un certo anno si debba indagare prioritariamente sui reati sessuali, questo non significa, per esempio, che si smetta di fare indagini sulla corruzione. C’è anche da salvaguardare l’articolo 107 della Costituzione secondo il quale i magistrati sono divisi solo per funzioni: pm e giudici. L’Italia non ha rappresentanti dell’accusa che dipendono dal potere politico.Una seria preoccupazione del Quirinale dettata dalla consapevolezza di Mattarella che è stato giudice della Corte costituzionale. E ora ricopre la doppia veste di presidente della Repubblica e presidente del Csm.

E pensare che pure la Guardasigilli conosce benissimo la Costituzione, dato che Marta Cartabia è stata presidente della Consulta fino all’anno scorso. In effetti se fosse stato per la ministra, dicono fonti di via Arenula, questa norma non l’avrebbe inserita. È stato un cavallo di battaglia del presidente della commissione tecnica, anche lui ex presidente della Consulta, Giorgio Lattanzi, ma a impuntarsi e a farla inserire negli emendamenti della ministra è stato il centrodestra di governo, che detta la linea. Ora la leggera attenuazione della norma, rispetto al testo Lattanzi, è più forma che sostanza. Quanto agli altri punti critici, a cominciare dalla prescrizione, il Quirinale per ora sta a guardare: aspetta di vedere che testo approderà in Aula, alla Camera.

Sulla riforma penale sono in subbuglio anche i consiglieri togati del Csm. Nessuna dichiarazione ufficiale, ovviamente, ma i consiglieri eletti dai magistrati sia in quota pm sia in quota giudici sono d’accordo nel demolire il “pastrocchio” della prescrizione che non farà mai concludere, ci dicono in diversi, processi anche importanti, negando giustizia ai cittadini. Spiega un togato: “È solo pubblicità dire che con le nuove assunzioni si potrà fare un Appello in due anni. Non si tiene conto della mole di arretrati e del fatto che anche se si fa un concorso adesso, i nuovi magistrati assunti saranno operativi fra tre anni”. Nel frattempo la competente Sesta commissione si appresta a scrivere un parere negativo e alcuni consiglieri vogliono mettere nero su bianco che così si vanifica il lavoro dei magistrati. Ma se per i togati c’è sostanzialmente unanimità di critica, con differenze sui toni da usare, il rebus sono i consiglieri laici, cioè indicati dal Parlamento. In grande imbarazzo i laici di FI e Lega, che non vogliono criticare Cartabia, quindi il governo. L’obiettivo della Sesta, comunque, è quello di concludere il parere in tempo perché venga discusso dal plenum del Consiglio di mercoledì della settimana prossima per non arrivare troppo tardi.

In casa di Libero De Rienzo c’era eroina

È eroina la polvere sequestrata dai carabinieri dentro l’appartamento dell’attore Libero De Rienzo, trovato morto venerdì scorso. Si tratta di una singola dose con un principio attivo piuttosto basso, intorno al 10 per cento, e priva di sostanze da taglio particolari. Una piccola quantità, insufficiente, secondo gli inquirenti, a uccidere una persona. Oggi al Policlinico Gemelli di Roma sarà eseguita l’autopsia sul corpo di De Rienzo.

Arrestato l’ex brigatista Di Marzio

È finita la fuga di Maurizio Di Marzio, 61 anni, ex brigatista rosso, l’ultimo che era ancora ricercato dalle forze dell’ordine francesi. Di Marzio era riuscito a sfuggire all’operazione dell’aprile scorso che aveva portato alla cattura di nove italiani condannati per crimini commessi durante gli anni di piombo. Le ricerche erano riprese dopo che l’8 luglio scorso la Corte di Assise di Roma ha stabilito che, a differenza di quanto si pensasse, la sua pena non è ancora prescritta: deve ancora scontare cinque anni e nove mesi di carcere per banda armata, associazione, sequestro di persona e rapina.

«Nel 1981 Di Marzio partecipò all’attentato contro il dirigente dell’Ufficio provinciale di collocamento di Roma, Enzo Retrosi. L’anno successivo prese parte al sanguinoso tentativo di sequestro del vicecapo della Digos di Roma, Nicola Simone. Un uomo travestito da postino bussò alla porta di Simone, che aprì impugnando già la pistola e riuscì a reagire. Fu comunque colpito da tre pallottole al volto. Di Marzio faceva parte del commando di cinque persone. Venne arrestato una prima volta a Parigi, nel quartiere latino, nell’agosto del 1994. L’Italia presentò allora la prima domanda di estradizione, valutata favorevolmente dai magistrati francesi. Ma il governo di Parigi non diede seguito alla pratica, e la stessa cosa è accaduta nel 2002, nel 2007 e nel 2013. Nel gennaio 2020 l’ultima richiesta da parte del ministero della Giustizia italiano, quella che ha infine portato all’operazione dell’aprile scorso» [Montefiori, CdS].

Uccise una donna, condannato a 20 anni

Il Tribunale di Piacenza ha condannato a vent’anni di carcere Massimo Sebastiani, 47 anni, operaio, detto «il gigante», che, nell’agosto 2019, vedendosi rifiutato da Elisa Pomarelli, 18 anni più giovane di lui, dopo una furibonda lite, l’aveva strangolata nel pollaio di casa sua, aveva abbandonato il suo cadavere in fondo a una scarpata e aveva passato giorni e giorni da latitante nei boschi sulle colline piacentine. La sentenza non ha convinto la famiglia. «Sebastiani avrebbe meritato l’ergastolo. Questa non è giustizia» ha detto Debora Pomarelli, sorella della vittima, fuori dal tribunale.

«Nstesso tribunale, è arrivata anche un’altra condanna, sempre per un femminicidio. In questo caso, però, davanti a una corte di Assise. I magistrati hanno inflitto all’imputato l’ergastolo. Il fine pena mai è stato deciso per Abdelkrim Foukahi, marocchino, che nel maggio del 2019 aveva brutalmente ucciso in casa a coltellate la moglie Damia El Essali, cercando poi anche lui di scappare insieme ai figli piccoli» [Erranti, Mess].

I cinesi hanno hackerato Microsoft

La Casa Bianca ha «accusato apertamente il governo di Pechino di essere stato complice, se non mandante, del massiccio attacco di hacker cinesi che da gennaio a marzo di quest’anno ha scardinato la piattaforma di Microsoft Exchange acquisendo i dati relativi a migliaia di piccole e medie imprese di tutto il mondo. Un attacco seguito da una pioggia di ricatti nei confronti di molte di queste imprese, costrette a pagare un riscatto per non essere esposte a un criptaggio dei loro stessi dati che avrebbe ridotto alla paralisi i loro sistemi informatici» [Gaggi, CdS].

Le accuse alla Cina sono state concordate con rara coesione con Unione europea, Nato, Australia, Canada, Nuova Zelanda e Gran Bretagna, perché Biden vuole coordinare con gli alleati questo tipo di azioni diplomatiche. Insomma, ora tutto l’Occidente accusa i cinesi di aver assunto gruppi criminali per effettuare operazioni di pirateria informatica ai danni di migliaia di aziende, comuni cittadini e governi. Finora, da Pechino, non sono arrivati commenti.

La von der Leyen attacca ancora Orban

Alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen non è piaciuto sapere che tra i Paesi accusati di aver usato il software israeliano Pegasus per spiare migliaia di giornalisti, attivisti per i diritti umani, politici e autorità religiose c’è anche l’Ungheria. «Deve essere verificato, ma se è così è completamente inaccettabile» ha detto ieri la von der Leyen. «Sarebbe contro qualsiasi regola: la libertà della stampa è uno dei valori fondamentali dell’Ue. Sarebbe assolutamente inaccettabile se fosse così».

«Il Washington Post, che ha partecipato all’inchiesta, riferisce che oltre 300 numeri di telefono ungheresi, collegati a giornalisti, avvocati, uomini d’affari e attivisti, sono apparsi nell’elenco che includeva i numeri selezionati per la sorveglianza dai clienti della NSO, ma non è chiaro quali siano stati effettivamente spiati. I deputati dell’opposizione ungherese hanno chiesto un’inchiesta parlamentare. Il governo nega ogni coinvolgimento. Il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto ha detto che “il governo non è a conoscenza di questo tipo di raccolta dati”, aggiungendo che “non è stata instaurata alcuna collaborazione con i servizi di intelligence israeliani”. Se il coinvolgimento di Budapest fosse confermato sarebbe un altro episodio gravissimo di mancato rispetto dello Stato di diritto» [Basso, CdS].

Attentato a Bagdad

Ieri, alla vigilia della grande ricorrenza islamica di Eid al-Adha, la Festa del Sacrificio, quando i musulmani sono soliti comprare bestiame e carne per festeggiare, un ordigno artigianale è esploso nel mercato di Woheilata Sadr City, nella zona orientale di Bagdad. I morti sono almeno 25, i feriti 45.

Ultime da Haiti

Claude Jospeh, primo ministro ad interim di Haiti, ha detto al Washington Post che si dimetterà, lasciando il potere ad Ariel Henry, che era stato nominato dal presidente Jovenel Moïse due giorni prima di essere ucciso. Dopo la morte di Moïse, avvenuta nella notte tra il 6 e il 7 luglio, Joseph aveva preso il comando della polizia e dell’esercito e aveva introdotto per due settimane lo stato di emergenza, un regime che tra le altre cose prevede il divieto di organizzare eventi e amplia i poteri delle forze dell’ordine. Ieri Joseph ha spiegato di avere deciso di dimettersi dopo averne discusso per diversi giorni con Henry. «Tutti quelli che mi conoscono sanno che non sono interessato a questa battaglia, né a nessuna presa di potere. Il presidente era un mio amico. Mi interessa solo che sia fatta giustizia per lui» [il Post].

Putin offre agli Usa due basi militari

Vladimir Putin avrebbe offerto agli Stati Uniti la possibilità di usare due basi militari in Kirghizistan e Tagikistan per coordinare gli sforzi in Afghanistan. Secondo il quotidiano russo Kommersant, la proposta sarebbe stata avanzata durante il vertice di Ginevra del 16 giugno. Il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, non ha né smentito né confermato la notizia, anche se ha detto che «il tema dell’Afghanistan, del ritiro delle truppe Usa e della crescente instabilità in questo paese sono stati affrontati durante il vertice di Ginevra».

Focolaio nello Spezia per due no vax

Il primo focolaio di Covid della stagione calcistica 2021/22 ha interessato lo Spezia, che al momento si ritrova con undici positivi. Il professor Vincenzo Salini, medico sociale del club e membro della commissione medica Figc, ha spiegato come potrebbe essere nato il cluster: «Abbiamo provveduto ad effettuare la prima dose di vaccino, ma due calciatori non hanno voluto: sono no vax. Dovrebbero vaccinarsi, ma noi possiamo fare solo opera di persuasione».