Borse di notte a cura di Vincenzo Gisondi 

La settimana che vedrà arrivare tutte insieme le trimestrali di Apple, Amazon, Alphabet, Facebook, Microsoft e Tesla, è iniziata in Asia con i grandi nomi dell’high tech cinese di nuovo in pesante ribasso. Tencent perde oltre il 6% dopo aver ricevuto una multa ed un ammonimento dalle autorità cinesi incaricate sul rispetto della concorrenza. Il provvedimento annunciato sabato riguarda la gestione dei diritti d’autore in ambito musicale, ritenuto distorsivo e non rispettoso del lavoro degli artisti. La società ha subito risposto che rivedrà immediatamente le sue pratiche aziendali, in modo da renderle coerenti alle richieste del regolatore.

L’intervento della politica di Pechino contribuisce a zavorrare tutti i listini azionari della Cina: l’Hang Seng di Hong Kong perde il 2,7%, il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen il 2,5%.

Non sono soltanto i super nomi dell’high tech cinese a scendere, franano nell’Hang Seng due importanti società che gestiscono scuole private: venerdì sera il quotidiano Caixin ha scritto che sono in arrivo delle nuove norme sul tema dell’educazione impartita da soggetti privati.

In Asia Pacifico, ci sono anche borse in rialzo, quella di Tokyo per esempio: il Nikkei guadagna l’1,3%. BSE Sensex di Mumbai +0,2%.

Il future dell’indice S&P500 di Wall Street è in ribasso dello 0,3%.

Petrolio WTI in lieve calo a 71,7 dollari il barile. Oro poco mosso a 1.806 dollari l’oncia.

Bitcoin in rialzo del 10% a 38.200 dollari, sesto giorno consecutivo di guadagni. E’ tutto un gran parlare di quel che Amazon sta preparando nel settore delle cripovalute. Tutto nasce dal fatto che la scorsa settimana, l’azienda ha pubblicato sul suo sito un’offerta per un impiego di coordinatore di un team dedicato alle valute digitali.

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Borse di notte DUE 

All’indomani del nuovo record dell’S&P500 di Wall Street, le borse dell’Asia Pacifico sono contrastate, scendono quelle della Cina e salgono quasi tutte le altre.

L’Hang Seng di Hong Kong è in calo dell’1%, poco sotto quota 26.000 punti, un livello che non si vedeva da fine 2020. Il Csi 300 dei listini di Shanghai e Shenzen perde lo 0,4%, il Taiex di Taipei lo 0,5%.

Soffrono anche stamattina i titoli dell’high tech cinese, sui quali si concentrano da tempo le attenzioni delle autorità di controllo di Pechino: Alibaba perde il 7%, Tencent il 4%, Meituan il 9%.

Il tema non ha ripercussioni nel resto dell’Asia Pacifico: il Nikkei di Tokyo guadagna lo 0,5%, il Kospi di Seul lo 0,5% e l’S&P ASX 200 di Sidney lo 0,6%..

I future di Wall Street sono in lieve calo. Stanotte a mercato chiuso Tesla ha pubblicato i risultati del trimestre. Il risultato netto è stato pari a 1,1 miliardi di dollari, l’utile per azione rettificato si è attestato a 1,45 dollari, circa mezzo dollaro in più delle aspettative. I ricavi totali hanno sfiorato quota 12 miliardi di dollari, settecento milioni sopra la previsioni di Refinitiv. L’aspetto più sorprendente delle entrate è il peso delle vendite di automobili, salito a oltre il 90% del totale. I proventi dal trading di certificati per la CO2 sono stati solo 350 milioni di dollari, livello minimo nella storia della società. Le vendite di energia elettrica da impianti non convenzionali hanno generato 800 milioni di dollari.

Il margine lordo della divisione automotive è arrivato a livelli mai visti: 28,4%.

A fine giugno, Tesla aveva in cassa 16,23 miliardi di dollari, il 5% in meno di quel che aveva tre mesi prima.

Intanto il bitcoin arretra dopo sei giorni consecutivi di forti rialzi, -2%, poco sotto 37.000 dollari. Stanotte, Tesla ha avvertito che le rettifiche sul valore dei bitcoin posseduti, hanno generato una voce negativa nei conti del trimestre, pari a 23 milioni di dollari.

Il petrolio WTI è scambiato a 72,2 dollari il barile, poco mosso. L’oro scende, oltrepassando quota 1.800 dollari l’oncia.

FONTE:  www.websim.it