Diario di un inviato di guerra in “smart working” in regime di instabilità internazionale a tutto tondo in tempo di nuovi assetti da definire in tema di politica internazionale

di Innocenzo Orlando

 

Kabul è nelle mani dei talebani che ieri sera hanno annunciato la rinascita dell’Emirato Islamico.
Gli estremisti sono entrati nel palazzo presidenziale abbandonato da Ashraf Ghani: la capitale è caduta dopo una giornata di Ferragosto convulsa e drammatica, segnando il ritorno dell’Afghanistan nelle mani dei jihadisti.

I portavoce talebani continuano a promettere moderazione, ma Kabul è nel caos con le strade completamente bloccate per la popolazione in fuga. Il punto più delicato è l’aeroporto internazionale dove migliaia di persone hanno preso d’assalto le piste nel tentativo di unirsi ai diplomatici e civili occidentali in fuga con i voli organizzati dalle loro ambasciate.

 

 

Atterrato volo con italiani a Roma
Sono circa 70 le persone a bordo del KC767 dell’Aeronautica Militare partito ieri sera da Kabul e atterrato a Fiumicino intorno alle 14:30 di oggi lunedì 16 agosto 2021.

Si tratta del primo volo di evacuazione nell’ambito del ponte aereo messo a punto dalla Difesa dopo la rapida avanzata dei Talebani in Afghanistan.

A bordo personale diplomatico e una ventina di ex collaboratori afghani del contingente italiano, come aveva annunciato il ministro Guerini.

Nei prossimi giorni altri voli riporteranno in Italia i connazionali rimasti nel Paese e gli altri afghani da accogliere.

All’aeroporto di Kabul un team della Difesa si sta occupando degli imbarchi.

Draghi: “Al lavoro con Ue, tutelare i diritti umani”.

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ringrazia le forze armate per le operazioni che stanno permettendo di riportare in Italia i nostri concittadini di base in Afghanistan. Lo rende noto palazzo Chigi.    “L’impegno dell’Italia è proteggere i cittadini afghani che hanno collaborato con la nostra missione – dice Draghi – Il Presidente è in continuo contatto con il Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, e il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. L’Italia è al lavoro con i partner europei per una soluzione della crisi, che tuteli i diritti umani, e in particolare quelli delle donne”. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, a quanto si apprende, ha sentito telefonicamente il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg per fare il punto sugli sviluppi di quanto sta accadendo in queste ore in Afghanistan.

Oggi Consiglio sicurezza Onu

Il Consiglio di sicurezza dell’Onu si riunirà oggi per discutere della situazione in Afghanistan. I membri discuteranno dell’escalation nel Paese dopo che i talebani sono entrati nella capitale Kabul. La riunione del Consiglio di sicurezza è prevista per le 10 ora di New York, le 16 in Italia. Domani riunione straordinaria ministri Ue Riunione straordinaria domani in videoconferenza dei ministri degli Esteri Ue sull’Afghanistan.

Lo annuncia su Twitter l’Alto rappresentante Ue per gli Affari esteri Josep Borrell. “In seguito agli ultimi sviluppi in Afghanistan – scrive – e dopo intensi contatti con i partner negli ultimi giorni e ore, ho deciso di convocare una riunione straordinaria in videoconferenza dei ministri degli Esteri Ue domani pomeriggio per una prima valutazione”.

Ghani: ho lasciato Kabul per evitare massacro Il presidente afghano, Ashraf Ghani, ha spiegato su Facebook di aver abbandonato il Paese per evitare ai cittadini di Kabul un bagno di sangue. “Oggi, mi sono imbattuto in una scelta difficile: dover affrontare i talebani armati che volevano entrare nel palazzo o lasciare il caro paese alla cui protezione ho dedicato la mia vita a proteggere negli ultimi vent’anni”, ha scritto Ghani.

Ghani ha inoltre affermato che, se avesse affrontato i talebani, “ci sarebbero stati innumerevoli connazionali uccisi”, “la città avrebbe dovuto affrontare la distruzione” e il risultato sarebbe stato “un grande disastro umano”. “I talebani ce l’hanno fatta a rimuovermi, per evitare il bagno di sangue, ho pensato che fosse meglio partire”, scrive ancora Ghani, “i talebani hanno vinto il giudizio di spada e pistole e ora sono responsabili della tutela dell’onore, della ricchezza e dell’autostima dei connazionali.

Ma hanno guadagnato la legittimità nei cuori? Mai nella storia il solo potere ha dato legittimità a nessuno e mai glielo darà”. Ghani ha quindi auspicato che i talebani superino la “nuova prova storica” proteggendo “il nome e l’onore dell’Afghanistan”. E'” necessario che i talebani garantiscano tutte le persone, le nazioni, i diversi settori, le sorelle e le donne dell’Afghanistan per conquistare la legittimità e il cuore del popolo”, conclude Ghani, promettendo di “continuare a servire sempre la nazione”.

Occhio: la Cina è pronta a rapporti amichevoli con talebani.
La Cina è disposta a sviluppare “relazioni amichevoli” con i talebani dopo la loro presa del controllo dell’Afghanistan. “La Cina rispetta il diritto del popolo afghano di determinare in modo indipendente il proprio destino e futuro, ed è disposta a continuare a sviluppare relazioni amichevoli e di cooperazione”, ha replicato la portavoce del ministero degli Esteri Hua Chunying, a una delle domande fatte in conferenza stampa sulla situazione in Afghanistan.
Pechino, inoltre, “è disposta a svolgere un ruolo costruttivo nella pace e nella ricostruzione dell’Afghanistan”, ha aggiunto Hua.

Mosca, domani l’ambasciatore incontra i talebani
I talebani hanno già messo in sicurezza il perimetro esterno dell’ambasciata russa a Kabul. Lo ha detto l’inviato presidenziale russo per l’Afghanistan Zamir Kabulov. “Hanno già messo sotto protezione il perimetro esterno dell’ambasciata russa a Kabul”, ha dichiarato, citato dalla Tass. “Il nostro ambasciatore è in contatto con i rappresentanti della leadership talebana. Domani, come mi ha detto proprio dieci minuti fa, incontrerà il coordinatore della leadership talebana per garantire la sicurezza, compresa la nostra ambasciata”, ha sottolineato. I Talebani hanno promesso alla Russia che costruiranno un Afghanistan “civilizzato”, “libero dal terrorismo e dal traffico di droga”. Lo sostiene l’ambasciatore russo a Kabul Dmitry Zhirnov, citato da Interfax. La leadership russa prenderà poi “una decisione sul riconoscimento del regime del movimento talebano a seconda di quanto responsabilmente governerà il paese”. Lo ha detto alla stazione radio Ekho Moskvy il rappresentante speciale del presidente russo per l’Afghanistan Zamir Kabulov.