Sessa Aurunca (Caserta), 2 settembre 2021 – Attraverso numerose società ‘cartiere’ dislocate in giro per l’Italia avrebbe acquistato prodotti informatici da una società francese senza pagare l’Iva, riuscendo così a frodare il fisco per quasi due milioni di euro, riprendendo. È l’accusa contestata ad un imprenditore di 46 anni Pietro Grella, titolare di due aziende operanti nel settore del commercio online, cui la Guardia di Finanza ha sequestrato, su ordine del Gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, beni per due milioni di euro; le fatture false emesse sono pari a nove milioni di euro. Secondo la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e i finanzieri di Sessa Aurunca, l’imprenditore avrebbe sfruttato il sistema del “Dropshipping”, consistente in una triangolazione in cui intervengono un fornitore (dropshipper), il rivenditore e il cliente finale; il 46enne operatore economico – attraverso un sito di e-commerce ora oscurato – avrebbe interposto tra il fornitore francese e la sua azienda le società cartiere, attive dunque solo sulla carta, che acquistavano i prodotti per poi rivenderle alle due aziende dell’indagato, che a sua volta li reimmetteva sul mercato a prezzi molto concorrenziali. In tal modo il 46enne avrebbe acquisito un credito di imposta usato per abbattere il carico fiscale di Iva.