1949 – San Prisco – Un vero delitto d’onore. Uccise a fucilate e lo buttò su un mucchio di letame. Questa la fine di un suo cugino seduttore che l’aveva contagiata di sifilide e istigata ad uccidere i propri genitori dopo averla  resa incinta. Alla base anche un ricatto e delle estorsioni per ricevere una cospicua dote di nozze: 5 milioni di lire ed un appezzamento di terreno.

Gli indizi, il movente, il delitto

“Fonogramma –  Alla procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere – Ore 6 circa stamane,  ABBATE Maria di Antonio e di Casella Anna, nata a San Prisco il 18/I0/1931, ivi residente, via Pola, contadina, nubile, costituivasi quest’Arma, asserendo di avere ucciso  – ore 21 circa ieri – 14 andante, motivi onore, mediante fucile retrocarica, proprio fidanzato Abbate Giovanni, (cugino primo grado) di Vincenzo e di Cantiello Tommasina, nato a San Prisco, il 15/05/1930, residente Casagiove, “Masseria Cepparulo”, celibe, contadino, punto. Cadavere rinvenuto presso Masseria “Schettini” est piantonato, atteso sopralluogo codesta Autorità Giudiziaria punto. Non è stato possibile, finora, rintracciare arma omicida punto. Indagini in corso punto”.

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I DELITTI DE LA CRONACA