Pulci di notte

di Stefano Lorenzetto

Stefano Feltri, direttore di Domani, critica un editoriale apparso sul Corriere della Sera: «Ernesto Galli della Loggia lamenta quanto è problematico essere conservatori in Italia, soprattutto perché “non è facile per nulla avere una voce conservatore nel dibattito pubblico”». Feltri dimostra di non saper nemmeno copiare: Galli della Loggia aveva scritto «una voce di tipo conservatore». Invece i suoi redattori dimostrano di non saper nemmeno leggere, visto che su Facebook hanno rilanciato così il fondo del loro direttore: «Prendiamo sul serio le lamentazioni di Ernesto Galli della Loggia su Repubblica contro Domani». Massì, che sarà mai? Un giornale vale l’altro. Gente seria, quella di Domani.

In un editoriale sul Corriere della Sera, Massimo Gaggi spiega che a New York è prevista l’«elezione a valanga del sindaco democratico afroamericano Eric Adams: un ex poliziotto che vuole riforme anche nella pubblica sicurezza, ma ha centrato la sua campagna sul tema law and order». Non si comprende il senso della congiunzione avversativa. Ci pare che law and order (legge e ordine) siano i presupposti indispensabili della pubblica sicurezza.

Consueto appuntamento settimanale con il coltissimo Mephisto Waltz, diabolico tenutario dell’omonima rubrica su Domenica, l’inserto culturale del Sole 24 Ore. Stavolta s’impanca a critico musicale e, surfando tra Giuseppe Verdi, Luciano Pavarotti, Leontyne Price, Fiorenza Cossotto e Nikolaus Ghiaurov (in realtà si chiamava Nicolai, anche sulle copertine dei dischi), ci offre queste notizie circa Herbert von Karajan: «Alla sua morte (1989) oltre alle case di Anif, Saint-Tropez e al Suvretta (Sankt Moritz) lasciò alla moglie Heliette e alle due figlie Isabel e Arabel, l’Helisara VI, una stupenda vela da regata. (…) Il nome ovviamente era composto dalla crasi di quelli di madre e fanciulle». Ovviamente una cippa. Tralasciando il fatto che dicesi crasi la fusione della vocale finale e iniziale di due parole in contatto (e non è questo il caso), Mephisto Waltz dimostra di non aver capito nulla di von Karajan, la cui moglie si chiamava Eliette, non Heliette. E infatti gli yacht Helisara (ne ebbe ben 6) furono varati con l’acronimo di (H)erbert, (El)iette, (Is)abel, (Ara)bel. Un direttore d’orchestra dall’ego così smisurato non poteva che celebrarsi per primo e Mephisto dovrebbe saperlo: «Vanità, decisamente il mio peccato preferito» (scena finale di L’avvocato del diavolo).

A proposito di cinema. Nella medesima rubrica, Mephisto Waltz cita «Henri Clouzot». Chiunque abbia visto Il corvoManonVite vendute La verità sa che il vero nome del regista francese di culto era Henri-Georges Clouzot.

Serenella Bettin si occupa di carta igienica: «“Le bollette energetiche sono aumentate cinque volte tanto – dice a Libero Cristina Calamari della Cartiera Calcarta di Lucca – Rispetto a prima sono quintuplicate”». Se «sono aumentate cinque volte tanto», ci pare inevitabile che siano anche «quintuplicate». E comunque andrebbe chiarito un equivoco: sono quintuplicati gli importi delle bollette o è quintuplicato il numero delle medesime?

La Repubblica ospita nelle pagine culturali il lancinante racconto di Vitaliano Trevisan, reduce da un’odissea ospedaliera durata 10 giorni. Titolo: «Io, un matto trattato senza pietà». Sottotitolo: «Dopo il ricovero coatto in psichiatria nel vicentino, lo scrittore racconta la sua esperienza. E denuncia le condizioni in cui si tengono i pazienti». Siate almeno solidali con uno che la penna sa maneggiarla: si scrive «nel Vicentino». Gli aggettivi sostantivati indicanti zone geografiche in italiano richiedono la maiuscola.

«In una sera eccentrica si può sbagliare la musica country per Beethoven, ma il giorno dopo ritorna sempre la realtà», scrive Mario Sconcerti sul Corriere della Sera. Che vorrà dire? Sostituendo sbagliare con il verbo scambiare, il discorso filerebbe. Comunque, nomen omen: Sconcerti sconcerta.

Carlo Bertini sulla Stampa parla dell’elezione del nuovo capo dello Stato fissata per gennaio e di come Giuseppe Conte ed Enrico Letta si apprestano ad affrontarla: «Ai blocchi di partenza della sfida per il Colle i due leader sembrano andare ognuno per conto proprio: come se al pranzo della settimana scorsa non abbiano concordato nulla». Ipotetica del quarto tipo, ovvero dell’incapacità di coniugare il congiuntivo, che doveva essere avessero. Conclusione ton sur ton: «Non a caso in serata è uscito Di Maio, se ne è uscito secco».

Notizia su Tgcom 24: «Udine, cervo ferisce gravemente coppia di anziani mentre passeggiava». Il soggetto è il cervo. Che ha ferito gli anziani e anche la sintassi mentre passeggiava.

Dalla prima pagina della Gazzetta di Mantova: «Posando lo sguardo ai lati delle strade mantovane non sembra proprio che il messaggio di rispettare di più l’ambiente intorno a noi stia passando. Il nostro occhio si sta abituando a uno spettacolo riluttante: rifiuti di ogni tipo buttati in ogni dove». Spiegato il fallimento del G20 sull’ambiente.

Daniele Sparisci sul Corriere della Sera ci racconta che nel Gp degli Stati Uniti ad Austin, in Texas, il ferrarista Charles Leclerc è arrivato «quarto, cioè primo dei migliori». Credevamo che i migliori fossero quelli che arrivano sul podio.

SL