Le storie dei giornalisti uccisi negli ultimi 60 anni mentre facevano il loro lavoro: stavano informando i cittadini sulla mafia, il terrorismo e le guerre
Cercavano la verità. Si intitola così il nuovo sito dedicato ai 30 giornalisti italiani che hanno perso la loro vita mentre svolgevano la propria professione. Pubblicato da Ossigeno, l’osservatorio per le informazioni giornalistiche e le notizie oscurate, giornalistiuccisi.it «è uno strumento al servizio della memoria collettiva». «La memoria – si legge nella presentazione del progetto – deve essere costantemente nutrita per aumentare la conoscenza e migliorare la comprensione dei fatti, per conservare documenti e testimonianze e raccoglierne di nuovi, per impedire che, da una generazione all’altra, i ricordi sbiadiscano e si perda il senso delle cose».
Cercavano la verità raccoglie e presenta in modo unitario le storie di 30 giornalisti italiani uccisi dalle mafie, dal terrorismo e dai conflitti all’estero, dal 1960 a oggi. Il sito è stato messo online in occasione della Giornata mondiale per la libertà di stampa, il 3 maggio.
«Un’opportunità unica di vedere gli esseri umani dietro ai professionisti. Per ciascuno di coloro che sono stati uccisi perché cercavano la verità, il sito di Ossigeno racconta la storia di quella persona, cosa lui o lei stessero investigando e cosa sia stato fatto per punire i responsabili della loro», ha detto Dunja Mijatović, commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa.
Tra gli altri, ricordiamo Peppino Impastato, assassinato da Cosa nostra il 9 maggio 1978. Mauro Rostagno Mauro, sociologo e giornalista vittima di un agguato mafioso in Sicilia nel 1988. Mauro De Mauro, rapito da Cosa nostra nel 1970 e mai più ritrovato. Giancarlo Siani, assassinato dalla Camorra il 19 settembre 1959. Giovanni Spampinato, altra vittima della mafia, ucciso a soli 26 anni nell’ottobre del 1972. Ilaria Alpi, assassinata in Somalia, a Mogadiscio, insieme al suo cineoperatore Miran Hrovatin il 20 marzo 1994. Maria Grazia Cutuli, uccisa in Afghanistan il 26 ottobre 1962. Antonio Russo, ucciso vicino alla città di Tbilisi, in Georgia, il 16 ottobre 2000.