I processi di Cronache. Ferdinando Terlizzi ricostruisce i retroscena del  processo a Luigi Garofalo

  • Il prof. avvocato Alfredo de Marsico

Domani su Cronache la storia di un delitto con vendetta trasversale per onore di famiglia. 

Avv. Prof. Enrico Altavilla

La sesta puntata dei vecchi processi celebrati presso la Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere, rivisitati dal nostro cronista Ferdinando Terlizzi. Nel servizio di lunedì 6 dicembre tutti i particolari del delitto consumato nel 1955 a San Cipriano d’Aversa e dei processi che ne seguirono.

Nel ricostruire la storia del dissidio tra le due famiglie, quella dell’assassino (Garofalo) e quella della vittima (Basile), il nostro cronista ha rilevato che non si nutrivano dubbi sul fatto che la Teresa Garofalo era stata sedotta, dal carabiniere Michele Basile, suo fidanzato il 27 aprile 1954 in una campagna presso Aversa. Ed era esatto che la seduzione di una ragazza non riparata con le nozze,   specialmente in quella zona, avrebbe portato inevitabilmente ad una vendetta. Non potendo uccidere il carabiniere che era lontano, uccisero lo zio che si era impegnato per convincerlo a riparare col matrimonio.

 

Luigi, Giuseppe e Antonio Garofalo, furono accusati in concorso di avere ucciso Giuseppe Basile, zio del carabiniere Michele Basile che aveva sedotta la loro sorella Teresa. La sentenza che ne seguì fu clamorosa.Tutti assolti per insufficienza di prove dal delitto di concorso in omicidio. Il solo Luigi Garofalo, con la concessione delle attenuanti generiche (senza le quali sarebbe stato condannato all’ergastolo), venne condannato a 24 anni di reclusione, ridotti a 20 in appello. Nei processi furono impegnati gli avvocati: Alfonso Martucci, Giuseppe Garofalo, Ciro Maffuccini, Alfredo De Marsico, Enrico Altavilla, Ettore Botti, Alfonso Raffone, Antonio Simoncelli, Alberto Martucci e  Nicandro Siravo. Il Procuratore Generale in appello, chiese la condanna anche per gli assolti  per insufficienza di prove.