L’INTERVISTA GIUSEPPE SANTALUCIA

“Le pagelle peggiorano il sistema Palamara”

28 DICEMBRE 2021

“Guardi: più che la delega affidata a Francesco Paolo Sisto, il guaio è la riforma annunciata dal governo che non ci pare per nulla adeguata a rimediare ai problemi emersi”. Giuseppe Santalucia, presidente dell’Anm, parla della delega affidata dalla ministra della Giustizia Cartabia al sottosegretario di FI sulle valutazioni di professionalità delle toghe.

Presidente, davvero per lei non è un segnale d’allarme la scelta di affidare le carriere dei magistrati all’avvocato di Berlusconi?

Non coltivo letture maliziose. Le norme sono per ora abbastanza chiare: a chiunque spetti la delega, al ministero non compete che l’adozione di decreti che formalizzano le deliberazioni del Csm che, finché la Costituzione è questa, agisce in autonomia. Semmai il problema è un altro.

Quale?

In ballo c’è una riforma dell’ordinamento che per come ci è stata raccontata e senza che potessimo vedere nulla di scritto rischia di peggiorare la situazione ed esasperare tendenze che invece vanno sopite, non accentuate.

Ma non ha appena detto che il Csm è presidio di autonomia?

Sì, ma l’introduzione delle pagelle per valutare l’operato dei magistrati rispetto alla loro capacità organizzativa, di per sé non può che esasperare una corsa alla carriera che altera la fisiologia della nostra funzione.

Cos’altro preoccupa della riforma Cartabia?

Consentire all’Avvocatura di votare nei consigli giudiziari che elaborano le valutazioni di professionalità dei magistrati esaspera la potenziale conflittualità tra categorie professionali.

Non vi viene il sospetto che oggi si voglia approfittare di un’immagine così offuscata della magistratura?

Il punto è questo: al di là delle intenzioni e dei disegni dei singoli, vorrei una riforma che non alimentasse un tale sospetto.

Ma che tipo di riforma può fare un governo che sceglie come sottosegretario alla Giustizia un deputato berlusconiano?

In un governo di ampia maggioranza è fisiologico che siano rappresentati tutti i partiti che lo sostengono. A me interessa il prodotto, non chi lo fa: noi magistrati non facciamo politica.

È un caso che Cosimo Ferri, leader di Magistratura Indipendente, allora deputato del Pd e già sottosegretario alla Giustizia con delega alle valutazioni professionali dei magistrati, sedesse con Palamara e Lotti per decidere le nomine di importanti procure?

Quello che è stato rivelato dalle inchieste è frutto di leggi passate che hanno favorito dinamiche deviate: il verticismo e il carrierismo, storture che devono essere corrette e che l’annunciata riforma Cartabia rischia invece di favorire ulteriormente.

Secondo lei, i magistrati di Bari del processo escort cosa pensano del fatto che sarà l’avvocato di fiducia di B. a firmare le loro valutazioni di professionalità?

Ripeto: non sono allarmato. Finché il Csm agisce in piena autonomia.

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