PAGINA ZERO

«Ci sono adulteri
che giovano alla coppia
più di qualunque fedeltà»
Roberto Gervaso

Tribunali

Nel 2000 Wanna Marchi fu condannata a pagare otto milioni di lire di risarcimento a un collega per avergli dato del “cornuto” durante una sua trasmissione [CdS].

Baite

Ha amato molto in vita sua?

«Ero un infedele, un convinto libertino, mia moglie ne ha passate di tutti i colori. Noi libertini ci riconoscevamo alla prima occhiata, eravamo quasi una setta, con i De Sica ci capivamo al volo. Il lavoro non mi aiutava a dimostrarmi retto. Si creavano situazioni imbarazzanti. Ai 2.000 metri del rifugio di Passo Pordoi, in una baita che è la metà della stanza in cui conversiamo adesso, io e Letizia Della Rovere, fedifraghi, pensavamo di essere al riparo. Entrammo e ci sorprese Pino Calvi, il maestro di musica: “Signori qual buon vento vi porta fino a qui?”» [Antonello Falqui a Malcom Pagani, Fatto].

Comunisti

La CCC, Commissione centrale di controllo del partito, la Lubjanka di Botteghe Oscure, doveva vigilare sulle eterodossie sessuali degli iscritti. Ma non era un’imposizione orwelliana. Per primi i dirigenti convocavano il partito in camera da letto. Prima di lasciare la Noce e andare a vivere con Bruna Conti, Longo informò gerarchicamente Togliatti, promettendo «di dare alla cosa la minima pubblicità possibile». Tradire la moglie si può, ma con l’autorizzazione del segretario [Ceccarelli, Rep].

Tivù

Ieri sera ho litigato con mia moglie e – invece di andare a letto con un’altra – sono andato a letto con lei e ho guardato l’ultima di Game of Thrones da solo. Ho aspettato che si addormentasse, ho messo le cuffie per non farmi beccare e ho cominciato a guardare. Poi quand’è arrivata la sigla (tecnicamente bella, eh, niente da dire, ma lunga. La sigla di GoT ti lascia troppo tempo per pensare) ho cominciato ad avvertire forte il senso di colpa dell’adulterio. Stavo consumando un tradimento bello e buono, non potevo negarlo, il litigio non era un alibi sufficiente [Greco, Foglio].

Tentazioni

Non teme i tour e i set come luogo di tentazione?

«Le ricerche e Antonello Venditti, quando canta “Ma come fanno le segretarie con gli occhiali a farsi sposare dagli avvocati?”, insegnano che sono gli uffici i posti in cui si tradisce di più. E noi non ne abbiamo» [Miriam Leone, a Lavinia Farnese, Vanity].

Altre cose

Abbiamo anche appreso: che in Francia i vecchi hanno votato perlopiù per Macron, i giovani perlopiù per Mélenchon; che in Islanda, dal 2000 a oggi, si sono registrati solo quattro omicidi con armi da fuoco; che il rapper Lazza, vero nome Jacopo Lazzarini, ha studiato pianoforte e solfeggio e adora Chopin; che qualche settimana fa, nelle più sperdute campagne di Canicattì, in Sicilia, provincia di Agrigento, la polizia ha sorpreso in un casolare un combattimento di cani e ha arrestato venticinque persone; che un milanese di 47 anni è diventato campione del mondo di backgammon; che la signora Annunziata Murgia, 90 anni, si è iscritta al corso serale del Centro provinciale degli adulti di Dolianova vicino Cagliari, perché vuole fare l’esame di terza media; che in Ucraina un uomo è stato ucciso perché non aveva sigarette da offrire ai russi.

Delitti e suicidi

Potrebbe esserci una soluzione al giallo della morte di Domenico Martone, 33 anni, il cui cadavere fu trovato carbonizzato il 30 marzo scorso nelle campagne di Lettere, in provincia di Napoli. Ieri i carabinieri hanno arrestato suo fratello, Antonio Martone, 36 anni: lo accusano di averlo tramortito e di avergli dato fuoco quando era ancora vivo per incassare una polizza sulla vita che, poco più di un anno fa, lui stesso gli aveva consigliato di stipulare [Mess].

Pasquale Rutigliano, 32 anni, sorvegliato speciale, è stato arrestato con l’accusa di aver ammazzato con tre pistolettate Giuseppe Tupputi, titolare del Bar Morrison’s Revolution, 43 anni, sposato, due figli, intorno alle 19.30 di lunedì sera, alla periferia di Barletta [Calitri, Mess].

Lunedì sera il Rutigliano, secondo le regole della sorveglianza speciale, avrebbe dovuto essere a casa per le 22. Invece, credendo di essere già ricercato, era scappato a Trani, città a pochi chilometri da Barletta. Quando ha sentito dai media locali che le forze dell’ordine non avevano ancora il nome dell’autore dell’omicidio, nel tentativo di non attrarre sospetti su di sé, è tornato in città ed è andato subito a costituirsi per non aver ottemperato, la sera dell’omicidio, agli obblighi previsti dalla misura cautelare: ha detto che, per un guasto all’auto, non riusciva a ripartire da Trani. Lo polizia non gli ha creduto e lo ha arrestato per omicidio volontario e porto illegale di pistola (non ancora ritrovata).

Attorno alle 13.30 di ieri, il cadavere di un uomo è stato ritrovato all’interno di una cabina telefonica del parco Bachelet di Busa di Vigonza (Padova). Attorno al collo della vittima, uno straniero, c’è il cavo della cornetta del telefono. L’uomo, forse un indiano, era stato visto di recente nei dintorni [Leggo].

Omicidio? Oppure si è strangolato da solo?

Amori

Britney Spears ha annunciato su Instagram di essere incinta del terzo figlio. La cantante, 40 anni, è fidanzata con Sam Asghari, di 12 anni più giovane. Nel post la Spears ha raccontato le difficoltà avute nelle precedenti gravidanze di Sean e Jayden, che oggi hanno 16 e 15 anni: «È dura perché ho sofferto di depressione perinatale, cosa orribile. Allora le donne non ne parlavano molto, qualcuno considera pericolosa una donna che si lamenta se ha dentro di sé un bambino. Grazie a Dio non dobbiamo più tenerlo come un segreto e questa volta farò yoga tutti i giorni».

Sei mesi fa, dopo 13 anni, un tribunale di Los Angeles ha revocato la custodia legale che assoggettava al padre Jamie ogni azione e spesa di Britney Spears.
Cosa la colpì di suo marito?
«Oltre a essere molto poetico, la sua sensibilità e ironia, che in una relazione è fondamentale. E poi ha gli occhi buoni. Francesco mi ha dedicato più di una canzone. Ci siamo incontrati in una radio che non esiste più. Mi guardava e riguardava, aveva tutti questi capelli ricci…».
È più giovane di lei.
«Sì, di sei anni. La prima volta che siamo usciti, dopo un anno che ci sentivamo al telefono (io sono un po’ lenta), lo vedevo così giovane. Mi disse che aveva pubblicato un cd intitolato La fine dei vent’anni. Ho capito, gli risposi, ma quando sono finiti i tuoi vent’anni?».
La differenza è lieve, e ormai non ci fa più caso nessuno.
«Abbiamo gli stessi riferimenti culturali. Lo provocavo, gli dicevo che nel mio luogo di riferimento andavo col walkman, gli spiegavo cos’era. E lui: guarda che lo avevo anche io» [Carolina Crescentini, attrice, 41 anni, a Valerio Cappelli, CdS].