Pulci di notte di Stefano Lorenzetto

Su Domenica del Sole 24 Ore, il coltissimo Mephisto Waltz prende la sua cantonata settimanale, stavolta citando «un delizioso libretto che lo chiama in causa, Il Diavolo nella bottiglia (a cura di Luigi Mascheroni, De Piante Editore, 2021)», nel quale è riportato un «ampio elzeviro scritto nel 1980 da Anthony Burgess per “Il Giornale”». Satanasso racconta infatti che «nel 1981 Burgess mollò di punto in bianco il “Corriere della Sera” – che lo strapagava a suon di un milione di lire per ogni articolo – senza dir nulla a Montanelli (1909-2001), il dominus di allora». Non v’è chi non veda l’assurdità della circostanza: Burgess nel 1980 scrive per Il Giornale, ma nel 1981 molla di punto in bianco il Corriere? Allora si dovrebbe presumere che fosse passato al quotidiano di via Solferino solo per il gusto di dimettersi anche da quello. Ma ancora più illogico è definire Indro Montanelli «il dominus di allora» al Corriere, visto che il direttore Piero Ottone lo aveva licenziato il 17 ottobre 1973 e che il 25 giugno 1974 era arrivato nelle edicole Il Giornale Nuovo, fondato e diretto dallo stesso Montanelli. Infatti Burgess faceva parte del nutrito gruppo di illustri collaboratori reclutati da Indro, insieme con Paul Samuelson (premio Nobel), Raymond Aron, Kenneth Galbraith, Eugène Ionesco e Jean-François Revel, solo per citare i più noti fra quelli stranieri. Burgess mollò di punto in bianco Il Giornale, non il Corriere. Il tradimento gli valse una sarcastica lettera aperta di Montanelli: «Ti auguro, caro Anthony, tutte le fortune che non meriti». Nel medesimo articolo Mephisto Waltz spezza in due le parole playwright e broadcaster, ma questo è un peccato veniale, considerato che il demonio non ama la lingua del Bardo immortale.

Inviato dalla Gazzetta dello Sport al Gran premio di Formula 1 a Imola, Mario Salvini commenta «gli innumerevoli scivoloni fuori pista, di Michael Schumacher, di Kevin Magnussen, di Carlos Sainz, di Valtteri Bottas, del già citato Norris». Lo scivolone fuori pista di Michael Schumacher avvenne purtroppo la mattina del 29 dicembre 2013, con gli sci ai piedi, sulle nevi di Méribel (Francia). Dalla Formula 1 s’era ritirato l’anno prima.

Sull’Arena, Stefano Lorenzetto intervista Valentino Cottini, direttore di Islamochristiana, e afferma che la rivista edita dal Pontificio istituto di studi arabi e d’islamistica «supera il chilo di peso (l’ultimo numero 1.007 grammi, per l’esattezza), esce solo una volta l’anno in appena 500 copie ed è la più cara al mondo: 50 euro, 45 se ti abboni». Non è così. Vi sono periodici scientifici assai più costosi. Un esempio? La tedesca Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik (Rivista di Papirologia ed Epigrafia), pubblicata 4-5 volte l’anno dall’Università di Colonia, ha un prezzo quasi doppio: 98 euro.

Titolo dal sito di Libero: «Ovetto Kinder con salmonella, primo ricovero in Italia: ora è panico, ecco dove ha colpito il virus». È deprimente dover rammentare che la salmonella è un batterio.

L’editorialista Donatella Di Cesare, già nota per un «abdicasse alla guerra» e per aver ribattezzato John il presidente Joe Biden, torna a colpire sul Fatto Quotidiano: «Aldilà del piglio liquidatorio e del tono caustico, quel che irrita di più è il giudizio sul popolo che, intanto pensa quel che pensa, intanto devia dal retto cammino, in quanto è ignorante». La locuzione con valore correlativo prospettata dallo Zingarelli 2022 è in tanto…, in quanto: «In tanto l’uomo è superiore alla bestia in quanto controlla i propri istinti». Ma poiché Di Cesare insegna alla Sapienza di Roma, potrebbe saperne più del dizionario.

«Lo chiamavano “Zeus”. “Jupiter”, in francese per quell’idea verticale del potere, e per le pose e i toni ieratici». Così Francesca Pierantozzi sul Messaggero, nell’attacco di un pezzo che parla di Emmanuel Macron. Che lo Zeus greco sia identificato nello Jupiter latino, fin dall’antichità, è certo. Ma che Zeus in francese si dica Jupiter pare assai improbabile: infatti Zeus è Zeus anche per i cugini d’Oltralpe, come attesta Il Boch (Zanichelli). Che poi una giornalista del quotidiano di Roma ignori che Jupiter è Giove Ottimo Massimo, ci pare da matita blu.

Necrologio dal Corriere della Sera: «“Si qua fata sinant”. N.D. Dott.ssa Antonella (Antonietta) Pisa Simonini Tocco delle Onde dei Principi di Montemiletto e Acaia nata ToccoTocco delle Onde il 22 agosto 1931 e deceduta il 23 aprile 2018. Per sua volontà dà l’annuncio il figlio…», seguono i nomi di vari parenti. Dal 2018 sono trascorsi quattro anni. Tocco delle Onde lunghe.

Titolo dal sito di Rai News: «Dallo spettacolo alla politica, Claudio Cecchetto oggi compie 70 anni e si candida a sindaco di Rimini». Testo: «Claudio Cecchetto oggi compie 70 anni e si candida a sindaco di Riccione». Sono appena 11 chilometri: può recarsi da un municipio all’altro correndo sulla spiaggia.

«Privata della sua ideologia e ferita dalla natura, l’Urss rischiava di perdere prestigio e doveva dare a se stessa nuove energie e nuovi obiettivi. Doveva decidere che cosa avrebbe fatto nel XXI° secolo», scrive Sergio Romano sul Corriere della Sera. Sorprende che anche un ex ambasciatore cada nel malvezzo. Come più volte richiamato in questa rubrica, i numeri romani non richiedono mai l’esponente (°), essendo già espressioni grafiche dei numerali ordinali. L’esponente si utilizza solo con le cifre arabiche. Quindi si scrive «XXI secolo» oppure «21° secolo».

Rubrica Bollettino di guerra dalla Stampa: «La supremazia aerea russa è sempre più anche navale». Vladimir Putin impiega in Ucraina le astronavi?

Dalla Gazzetta di Mantova: «Tanta l’amarezza del direttore sportivo del Saviatesta, Cristiano Rondelli, che racconta del sistema di videosorveglianza interna, installato di tasca propria, a spese della società». Della serie quel che è mio è mio, quel che è tuo è mio.

SL