“Promotore di un’associazione a delinquere”. Indagato Oddati, a capo delle Agorà del Pd

SONO 12 GLI INDAGATI – Riportati sul decreto di perquisizione della Procura di Napoli guidata da Giovanni Melillo

29 APRILE 2022

Il Pd trasformato in un comitato d’affari per spartirsi gli appalti di Pozzuoli (Napoli), con diramazioni tra la Puglia e la Calabria. Un dirigente nazionale dei dem, Nicola Oddati, responsabile Agorà Democratiche, membro della direzione nazionale, commissario del Pd di Taranto e già braccio destro dell’ex segretario Nicola Zingaretti, ritenuto il promotore, insieme all’imprenditore puteolano Salvatore Musella, di un’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, alla turbativa d’asta, alla rivelazione di segreto d’ufficio e al traffico d’influenze. Un’associazione di cui avrebbe fatto parte anche il sindaco Pd, Vincenzo Figliolia, che in questi mesi sta concludendo il suo secondo mandato. È questa l’ipotesi inquirente di una indagine condotta dalla Guardia di Finanza e della Squadra Mobile.

Sono 12 gli indagati riportati sul decreto di perquisizione della Procura di Napoli guidata da Giovanni Melillo – pm Stefano Capuano e Immacolata Sica – eseguito nei giorni scorsi nel Comune flegreo e in altre città, anche fuori Campania, tra le quali Taranto e Saronno. Finanzieri e poliziotti hanno acquisito la documentazione dei bandi e dei rapporti tra pubblica amministrazione ed impresa, ed hanno sequestrato alcune attrezzature e cellulari, compreso quello di Oddati. Secondo l’accusa, Musella, titolare della Cytec, impresa che lavora su tutto il territorio nazionale, conosceva il dirigente dem e gli avrebbe chiesto più volte informazioni, ottenendole. Tra i nomi degli indagati ci sono quelli dell’ex segretario del Pd di Taranto, Luciano Santoro, e del segretario del Pd di Reggio Calabria Sebastiano Romeo, ex capogruppo del consiglio regionale calabrese. A questi non è contestata l’ipotesi associativa. Gli investigatori sono in possesso di una mole di intercettazioni e di relazioni fotografiche dalle quali risulterebbe che il sindaco di Pozzuoli, tramite un dipendente comunale, abbia cucito appalti su misura per Musella in cambio di denaro ed altre utilità. Appalti che l’imprenditore non si sarebbe però aggiudicato. Avrebbero riguardato la riqualificazione del Rione Terra e la realizzazione di un parcheggio nella ex cava Regia.

Sui social, Figliolia ha lanciato un appello affinché la vicenda giudiziaria si chiarisca in tempi brevi per non turbare la campagna elettorale. A Pozzuoli, infatti, si torna al voto in giugno. E il Pd, anche qui, è diviso, tra il candidato ufficiale del partito e il candidato che invece rivendica l’appoggio delle liste civiche del governatore Vincenzo De Luca.

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