da domenica 8 maggio a cura di Angiola Codacci-Pisanelli
Una donna anziana alza gli occhi al cielo e piange. Dietro di lei i resti di un edificio crollato. Sulla sua testa un foulard che non è il velo islamico ma il fazzoletto che portano anche le italiane, nelle immagini di terremoti o altri disastri di qualche decina di anni fa. La foto sulla copertina del nuovo numero de L’Espresso però è scattata oggi, in Ucraina. Dove la resistenza contro gli invasori è allo stremo, mentre i Paesi europei si dividono sulle sanzioni contro i russi e i progressisti italiani litigano sull’invio di armi agli ucraini. “Disarmo a sinistra” è il titolo: un richiamo all’ennesima crisi che arriva in un momento particolarmente infelice. Con una guerra alle porte e gli italiani impoveriti dall’inflazione.
Quella del lavoro è la vera emergenza per la sinistra: che qui mostra la sua «eterna debolezza», come scrive Lirio Abbate nel suo editoriale. E mentre Massimo Cacciari rintraccia nell’essenza del capitalismo la radice della crisi dei salari, Vittorio Malagutti e Carlo Tecce spiegano perché il potere d’acquisto dei dipendenti italiani continua a calare.
Le inchieste de L’Espresso questa settimana investigano sul Mose che continua a divorare miliardi (di Alberto Vitucci), sulla mafia russa che rialza la testa (di Federico Varese) e sull’omicidio di Daphne Caruana Galizia, uccisa per uno scoop che metteva a nudo le colpe di uno Stato mafioso (di Paolo Biondani). Gloria Riva invece torna sul tema della salute mentale a cui era dedicata la copertina dello scorso numero de L’Espresso: perché nell’emergenza post-lockdown le pecche dell’assistenza colpiscono anche i bambini, «malati e abbandonati».
L’Espresso chiude con duetto sulla felicità firmato da due scrittori amatissimi, Diego De Silva e Maurizio Di Giovanni (di Minardi) e una raccolta di scatti firmati Publifoto che accompagnano l’Italia «dalla guerra alla luna» (di Angiola Codacci-Pisanelli). Giuseppe Fantasia firma un ritratto dell’artista sudafricana Marlene Dumas, Emanuele Coen dialoga con Cristiana Capotondi, Marta Bellingreri presenta al lettore Oliver, pilota in pensione che è tornato a volare per salvare migranti.
E mentre Edoardo Graziuso, studente del Liceo Tasso di Roma, costruisce un progetto della scuola del futuro dedicato a tutti i professori che guardano solo al passato, Martina Cirese racconta e fotografa le “aule” della casa-laboratorio Cenci di Amelia, dove gli studenti vanno a lezione nel bosco.