Ufficio del giudice di pace: affamati di mazzette, tra vino, capretti e stoccafisso

Il capretto, il vino, anche lo stoccafisso. Ufficio del giudice di pace di Sant’Anastasia: organizzazione, sviluppo e traffico dei doni per sostenere la fame del presidio giudiziario.

Le intercettazioni disposte dal Gip del tribunale di Nola (l’inchiesta produrrà diverse ordinanze di custodia cautelare, come scrive il Corriere del Mezzogiorno) illustrano il conflitto gastrointestinale. Giovanni, coordinatore dello staff del giudice di pace, è accusato di abbuffarsi troppo, in nome della giustizia. Due suoi colleghi avanzano riserve sulla sua continenza.

Elvira: “È una vergogna, io gli dissi: ma quante cose ti stai caricando?”.

Vincenzo: “Ebbe addirittura un capretto di queste dimensioni. Hai visto il capretto che gli portarono? Era così, vedi?”

Giovanni, chiaramente in difesa: “Eduardo o’ chiattone e Giovanni ‘o luonghe stanno con una fame che non avete idea, io glielo porto ad uno di loro e gli dico: fate metà ciascuno e mangiatevelo (il capretto ndr). Hai capito come faccio? Perché io, non mi piace nemmeno il capretto a me”.

L’avvocato Dimitry, grato che Giovanni non abbia fatto storie sulla mancata apposizione della marche da bollo di una sua citazione in giudizio, offre del vino prodotto da lui. Ma l’interlocutore ama un rosso dop: l’Oltretutto.

Demitry: “Il mio lo vuoi assaggiare?”.

Giovanni: “Non lo voglio il tuo”.

Demitry: “Non sta scritto ‘Oltretutto’ ma è più buono”.

Giovanni: “Ma non è ‘Oltretutto’, quello è una riserva… Il tuo è novello”.

A Vincenzo, altro collega dello staff giudiziario con altri gusti, un avvocato di passaggio chiede: “Ti serve qualcosa in particolare? Lo stoccafisso?”.

Vincenzo: “Un poco di stoccafisso, dai, se lo porti…”.

Fortuna Basile, gip del Tribunale di Nola: “È di tutta evidenza che le condotte contestate (…) siano espressione del totale svilimento della pubblica funzione e del ruolo svolto, violato in tutti i suoi aspetti e sotto diversi punti di vista, ovvero senza escludere alcun ambito di operatività all’interno della funzione svolta”.

FONTE: 21 MAGGIO 2022