Verso l’epilogo(?)  la vertenza per “dumping commerciale” tra la SEAC di Trento e la PRAXIM di Bologna – Una perizia di parte ha stabilito un danno che si aggira sui 2 milioni di euro –

Si attende per il prossimo autunno la sentenza del Tribunale di Bologna nella causa promossa da Praxim Professione Impresa srl contro la trentina Seac, la società controllata da Confcommercio e presieduta da Gianni Bort che si occupa della fornitura di software per professionisti, in particolare commercialisti e consulenti del lavoro.

Ricordiamo i fatti che due anni fa hanno dato luogo all’azione giudiziaria di Praxim contro Seac. Quest’ultima, che aveva intenzione di realizzare una rete commerciale parallela a quella di Ascom e che intercettasse le esigenze dei singoli professionisti aveva individuato in Praxim il rivenditore dei propri prodotti; Praxim infatti ha un importante rete di agenti che visita i clienti in tutto il territorio nazionale, supportati da un sistema di telemarketing.

Le due imprese avevano quindi stipulato nel 2015 un contratto rinnovato annualmente fino al 2019 in base al quale Seac avrebbe realizzato prodotti informativi specifici per commercialisti e consulenti del lavoro su indicazione di Praxim e quest’ultima li avrebbe veicolati ai clienti tramite la propria rete commerciale.

Il  contratto ha dato ottimi risultati, ma nel 2019 Seac non lo ha piu rinnovato procedendo a promuovere un’attività concorrenziale rispetto a quella di Praxim offrendo gli stessi prodotti a prezzi decisamente più bassi fino alla metà.

Praxim ha quindi convenuto Seac dinanzi al Tribunale di Bologna accusandola di dumping commerciale e quindi di concorrenza sleale e chiedendo il ristoro dei danni subiti che secondo una perizia che sarà depositata agli atti si fanno ascendere a circa 2 milioni di euro. Dopo due anni di giudizio, dopo l’estate arriverà la sentenza.