Pulci di notte di Stefano Lorenzetto

Marcello Veneziani sulla Verità mette a confronto due giganti del giornalismo, Eugenio Scalfari, appena deceduto, e Indro Montanelli: «Entrambi si dissero liberali, anche se Scalfari fu radicale, progressista e di sinistra e Montanelli fu anarchico, conservatore, e di destra. Entrambi furono fascisti fino a quando il fascismo imperò, furono monarchici fino a quando c’era il re, furono laici e non credenti, salvo ricredersi post mortem». Beh, se sono diventati credenti dopo la morte, vuol proprio dire che la vita eterna esiste.

Stefano Feltri, direttore di Domani, in un editoriale spiega che l’inflazione può rimanere confinata in un’area del mondo economico o divenire un fenomeno generale. Per esemplificare, parte dai prezzi relativi di due beni: «un chilo di verdura costa un euro» e «uno di carne due euro». Tre righe più avanti ricapitola: «Una famiglia che all’inizio consumava un chilo di verdura e uno di carne spendeva due euro». Quindi, secondo Feltri, 1+2 = 2. Si può invocare l’aristotelico principio di non contraddizione, si possono invocare gli assiomi di Peano, si può invocare la maestra di prima elementare. Comunque, mica male per uno che si è laureato in economia alla Bocconi e ha lavorato alla Booth school of business della University of Chicago.

Dal sito della Repubblica: «Saltando 2,28 metri all’ultimo tentativo, Gianmarco Tamberi si è qualificato per la finale mondiale del salto con l’asta». È nata una nuova specialità: il salto in alto con l’asta.

Nell’incipit della sua rubrica del lunedì sul Fatto Quotidiano, Veronica Gentili c’intrattiene sulla «protesta dei tassisti romani che ha tenuto in ostaggio la città per 48 ore, lasciando a piedi cittadini locali e turisti». Si attende di sapere chi siano, a parte i turisti, i cittadini forestieri.

Andrea Monda non delude mai. Cimentandosi con la fuga dai matrimoni celebrati in chiesa e in municipio, il direttore dell’Osservatore Romano paragona infatti sé stesso e la consorte ai protagonisti dei Promessi sposi e scrive: «Anch’io e mia moglie, proprio come Renzo e Lucia, il bacio ce lo siamo dati due volte davanti a un pubblico ufficiale». Ma nel romanzo, al capitolo XXXVIII, il Manzoni accenna appena che i due nella chiesa di don Abbondio «furono sposi» mentre nel «palazzotto» del marchese benefattore della coppia «fu steso il contratto per mano d’un dottore». I baci e gli anacronistici pubblici ufficiali sono frutto dell’instancabile immaginazione di Monda.

Pietro Salvatori sull’Huff Post: «Ieri una manciata di parlamentari a sentire Giuseppe Conte che arringava ai gruppi dopo l’incontro con Mario Draghi si sono dati di gomito. Chissà se poi sono andati a consultare la Treccani». Nel frattempo Salvatori potrebbe consultare una buona grammatica.

Intervistato da Riccardo Bruno sul Corriere della Sera, Federico Sboarina, che nel frattempo non è più il sindaco di Verona, afferma: «Io vado avanti per la mia strada e poi sinceramente, come si dice, non ti curar di lor…». Come dice Dante Alighieri, più che altro. Ma la citazione è sbagliata. La frase corretta della Divina Commedia, pronunciata da Virgilio (Inferno, canto III), è «Non ragioniam di lor, ma guarda e passa».

Simonluca Pini prova per i lettori del Sole 24 Ore la nuova Peugeot 408: «Salendo a bordo, si viene accolti dal nuovo quadro strumenti digitale, appena sopra il volante». Già, una vera novità: di solito lo mettono sotto il volante.

La Stampa pubblica una foto di nuvole, con il titolo «La danza del Solstizio». La sottostante didascalia recita: «Siamo a Malta, nel complesso megalitico di Mnajdra, che risale a 5000 anni fa. Per celebrare il solstizio d’estate ecco una suggestiva performance dei danzatori di ZfinMalta sulle note di “Sunrise Mass” del norvegese Ola Gjeilo per coro e orchestra d’archi». Cado dalle nubi, per dirla con Checco Zalone.

Da Corriere.it: «La cassapanca difficile da montare, il figo in sconto dell’1%: cosa non comprare durante i Prime Day». Anche se un po’ frigido, le signore non dovrebbero sottovalutare il figo scontato.

«Il pilota monegasco ha recuperato 5 punti su Leclerc», scrive Stefano Mancini sulla Stampa. Il monegasco Leclerc ha recuperato su Leclerc? Mancini ci pare in testacoda.

Dalla prima pagina dell’Osservatore Romano: «Il primo campanello d’allarme era suonato il mese scorso quando, sul versante svizzero del Massiccio del Grand Combin si era verificato un episodio analogo con il crollo di alcuni serracchi». Abbuonando ai colleghi del foglio vaticano la virgola mancante dopo «Combin», segnaliamo che seracchi si scrive con una sola r.

Alessandro Farruggia intervista sul Quotidiano Nazionale l’alpinista Reinhold Messner, al quale fa dire, a proposito della tragedia sul ghiacciaio della Marmolada: «Possono venire più dei pezzi come dei palazzi, che scendono con pezzi che si spezzano». Ma cos’è, uno scioglilingua provocato dal riscaldamento globale?

Dall’Ansa: «Sulla transizione all’auto elettrica con lo stop ai motori a combustione per il 2035 “ci sono una serie di interrogativi che crediamo possano essere messi sul tavolo, salvaguardando l’obiettivo, anche le date, ma individuando un percorso di sostegno che ad oggi non vediamo ancora”. Lo ha detto il presidente della Regione Liguria Alberto Cirio». Il quale però è il presidente della Regione Piemonte.

Didascalia dal Corriere della Sera: «Il principe Harry, duca del Sussex, con la moglie Megan su una Jaguar E-Type. I nuovi modelli saranno solo elettrici». Tenuto conto che la foto reca il titolino «Automotive, la transizione», la rilevanza dell’immagine consiste nel fatto che quella vecchia E-Type usata dai duchi di Sussex è stata riconvertita ad auto elettrica da un reparto speciale della Jaguar. La didascalia senza questa informazione è priva di senso. Nel Regno Unito sono parecchi gli specialisti che montano gruppi elettrici al posto dei motori termici.

SL

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