Ci sono i magistrati Federico Cafiero De Raho e Giuseppe Scarpinato, l’ex sindaca di Torino Chiara Appendino e gli attuali capigruppo di Camera e Senato, Francesco Silvestri e Mariolina Castellone. Poi ancora l’ex ministro dell’Ambiente Sergio Costa e l’attuale ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli. Quindi i vicepresidenti M5S ancora con un mandato: Alessandra Todde (per la Camera in Sardegna), Michele Gubitosa (per la Camera in Campania 2), Riccardo Ricciardi (per la Camera in Toscana) e Mario Turco (per il Senato in Puglia). Infine il professor Livio De Santoli e altri volti noti come Ettore Licheri e Barbara Floridia. È la squadra che compone il listino dei primi candidati del M5S scelti da Giuseppe Conte in vista del 25 settembre.
Circa duemila le autocandidature giudicate ieri per dodici ore sulla piattaforma Sky Vote da coloro che sono iscritti al M5S da almeno sei mesi: oltre 50mila voti alla fine, più dei 39mila registrati nelle Parlamentarie 2018. Respinte varie candidature, specie in Campania dove si temeva il pericolo di infiltrati e scissionisti dimaiani. Tra i duemila autocandidati c’è anche Conte che corre nel collegio Lazio 1 mentre Appendino è in Piemonte 1 e Patuanelli in quello della Camera del Friuli Venezia Giulia. De Raho, ex procuratore antimafia, sarà in Campania, mentre Scarpinato in Sicilia. C’è poi Vittoria Baldino che si candida in Calabria e il presidente della commissione Giustizia della Camera, Mario Perantoni, in Sardegna. Conte punterà molto su De Santoli, docente universitario alla Sapienza di Roma in “Energy Management”. Sarà lui, insieme a Costa, la punta di diamante M5S su transizione ecologica, energetica e sostenibilità ambientale. “Nessuna lista di fedelissimi”, dice Conte rispondendo alle polemiche, solo “persone che possono contribuire a realizzare le nostre battaglie”.
Non c’è l’ex sindaca di Roma Virginia Raggi ma ci sono alcuni ex consiglieri comunali capitolini 2016-2021: Giuliano Pacetti, Carola Penna, Eleonora Guadagno e Carlo Maria Chiossi, tutti nel collegio Lazio 1. Il candidato più anziano ha 84 anni, si presenta in Calabria e si chiama Natale Bianchi: in passato ha fatto il sacerdote in Calabria. I più giovani sono invece cinque candidati e hanno 25 anni, l’età minima per poter essere eletti alla Camera. Non c’è il presidente Inps Pasquale Tridico.
Sono nomi che, assicura il M5S, “in ragione dell’esperienza maturata e dei ruoli che hanno ricoperto o ricoprono, assicureranno quella continuità di azione e di esperienza necessaria per affrontare la nuova legislatura”. Nessuno dei due generi potrà essere rappresentato nella posizione di capolista in misura superiore al 60%. Commenta la vicepresidente M5S, Paola Taverna, che ha già raggiunto il secondo mandato: “Le Parlamentarie sono ancora una grandissima prova di democrazia, ci distinguono dagli altri: noi vogliamo scegliere, noi possiamo scegliere”. Danilo Toninelli, invece, è contrario all’idea dei listini bloccati: “Lasciamoli alla Meloni o a Letta”, spiega citando il caso di Appendino, candidata che “merita di essere eletta perché ha preso più voti dagli iscritti grazie al suo eccellente lavoro da sindaca, non perché è blindata da una scelta che non ha nulla a che vedere con la democrazia diretta”.
Non mancano le polemiche sulle candidature di Davide Buffagni, fratello dell’ex viceministro allo Sviluppo economico, e di Ergys Haxhiu, il compagno della ministra delle Politiche giovanili, Fabiana Dadone, che durante i giorni della crisi del governo Draghi aveva guadagnato i titoli dei giornali per un contestato meme contro il premier. Malumori anche per la candidatura di Paolo Trenta, fratello di Elisabetta, ex ministro della Difesa. In Lombardia 3 c’è invece Samuel Sorial, fratello dell’ex deputato Giorgio.