“Superbonus, ma quale buco: ha prodotto crescita e lavoro”

IL COLLOQUIO – “Vogliono demolire il M5S e le sue misure e sparano pure numeri a caso”

13 NOVEMBRE 2022

Il nodo è innanzitutto economico, ma la partita attorno al superbonus è tutta politica. Lo ha detto chiaramente il ministro dell’Economia, il leghista Giancarlo Giorgetti. E lo conferma a suo modo Stefano Patuanelli, rieletto senatore dei Cinque Stelle, già ministro e capodelegazione di governo: “Con l’esecutivo guidato da Draghi è iniziata una stagione che continua con il governo di destra, in cui è previsto che tutte le misure del Movimento vadano demolite: vale per il reddito di cittadinanza e il decreto dignità, come per il superbonus al 110%”.Così si sentono i 5Stelle, come i primi nemici politici di parecchi, se non di quasi tutti. Però scatta l’obiezione: la presidente del Consiglio Meloni sostiene che il superbonus ha provocato “un buco di 38 miliardi”. E qui i calcoli politici poco contano… “Vorrei capire cosa si intende per buco – sbuffa Patuanelli – È vero, la stima del costo della misura da parte della Ragioneria dello Stato si è rivelata leggermente inferiore rispetto a quella effettiva, ma è altrettanto vero che il superbonus ha attirato più domande di quanto atteso. Dopodiché il vero punto è che vanno notate le ricadute positive del provvedimento”. E qui il 5Stelle elenca cifre: “Secondo Nomisma, il superbonus ha generato un valore economico di oltre 124 miliardi, dando una spinta rilevantissima al Pil. Non solo: ha creato 630mila nuovi posti di lavoro, e ciò ha portato anche a notevoli risparmi per lo Stato”. Però il governo ripete che nella versione precedente favoriva i più ricchi. Con le modifiche, si presta maggiore attenzione ai meno abbienti. Non è equo? Patuanelli scuote la testa: “Ciò conferma come non tutti abbiano capito la finalità del superbonus, che è quella dell’efficientamento energetico degli edifici. Qualunque stabile va migliorato, a chiunque appartenga. II senso del 110 per cento è proprio quello di aprire a tutti questa possibilità. È ovvio che i condomini per dinamiche interne sarebbero arrivati dopo”. Però può essere giusto fissare su quali intervenire prima in base alle fasce di reddito… “Noi abbiamo creato una cultura dell’efficientamento energetico. I più ricchi non avrebbero comunque fatto certi lavori, e le misure sociali sono altre. Detto questo, ricordo che la presidente della commissione europea Von der Leyen fece i complimenti all’Italia per il superbonus nella lettera in cui sbloccava 21 miliardi di fondi dal Pnrr”.Ora però se si vuole ancora il superbonus al 110 per cento, bisogna presentare la Cila (la comunicazione di inizio lavori asseverata) entro il 23 novembre. Legittimo, no? Patuanelli ribatte: “Serviva una fase transitoria, chieda a tante imprese cosa rischiano ora. O a tanti progettisti: se i condomini per i quali lavoravano già da settimane cambieranno idea sul fare i lavori, perché non possono fare in tempo per il 25 novembre, chi li ripagherà del lavoro preparatorio già svolto?”. Forza Italia presenterà un emendamento per rinviare le nuove regole almeno fino al 31 dicembre. Lo appoggerete? “Saremo i promotori di molte modifiche al testo. Siamo di fronte a un grande problema, e lo pensano in tanti anche a destra. Si è fatto sentire anche un deputato di Fdi, Andrea De Bertoldi”.Però il presidente di Confindustria Bonomi si dice ottimista: “Le spiegazioni di Giorgetti ci tranquillizzano”. Ma il grillino no, non è tranquillo. “E come me non credo lo sia l’Ance, l’associazione dei costruttori. Il superbonus ha invertito la rotta per il settore dell’edilizia, che era in crisi dal 2008”. Eppure il sindaco di Bergamo, il dem Giorgio Gori, è d’accordo con il governo. “Sono incavolato perché queste modifiche le hanno fatte loro” ha twittato. E Patuanelli non l’ha presa bene: “Sono pronto a confrontarmi con lui, non si possono sparare numeri a caso”. Gori attacca anche perché vuole tenere il Pd distante da voi? “Lui rappresenta quei dem che fanno da stampella alle posizioni liberiste. Ma il modello economico attuale non funziona più e Andrea Orlando in una riunione del Pd di qualche settimana fa lo ha detto”. Quindi una parte del partito vi ascolta… “Sì, quella in linea con il campo progressista. Non tutto il Pd ne fa parte”. Ma qui siamo oltre il superbonus.

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