*La nuova stella cometa*

di Vincenzo D’Anna*

Quelli che sono nati nella prima metà del secolo scorso non sono afflitti solamente dai mali della vecchiaia che, come diceva il filosofo romano Lucio Anneo Seneca, è di per se stessa una malattia. Purtroppo agli acciacchi fisici si sommano quelli psicologici e il disorientamento culturale e sociale di chi si trova costretto a vivere in un consesso sociale che ha cancellato molti dei valori di riferimento (e le antiche certezze), fa di quanti appartengono a quella generazione, dei “disadattati”. Essi sono costretti a calarsi in un mondo che non riconoscono, nel quale il proprio bagaglio di conoscenze viene ritenuto un inutile residuato caratterizzato da saperi ormai superflui, che si possono acquisire senza sforzo nel momento del bisogno consultando Wikipedia o Google. Un mondo nel quale i diplomati non riescono a coniugare il passato remoto del verbo “avere” e l’ignoranza stessa non suscita più alcun imbarazzo. Una realtà in cui, tramite le tastiere dei device, molti diventano tuttologi ed all’occorrenza con improntitudine, si misurano e discutono, senza timore alcuno, con l’universo mondo. Più in generale, di questi tempi, gli anziani sono vittime del ribaltamento di molte di quelle certezze con le quali hanno vissuto gran parte della loro esistenza. La tecnologia che aiuta i giovani a sopperire, epidermicamente, alle carenze di conoscenze e saperi, viceversa emargina chi mal si adatta alle continue novità del mondo digitale. Questo genera una netta divisione socio culturale: da un lato una schiera di “eterni fanciulli” analfabeti funzionali, dall’altra una moltitudine di “fastidiosi vecchietti” senza più punti certi di riferimento. Sono “analfabeti funzionali” quanti posseggono un bagaglio di conoscenze insufficiente, composto da non più di duecento vocaboli con i quali a stento riescono a mettere a punto uno straccio di pensiero logico, immaginando l’esistente sulla scorta del poco che di esso sanno, in genere senza riuscire a comprendere a fondo il testo che leggono. Quelli dello “ancien regime” vivono invece nella delusione e nello sconcerto, sia per quanto li circonda, sia per la loro scarsa attitudine ad utilizzare gli strumenti che la tecnologia pure gli offre. Ma analfabetismo funzionale e disadattamento sociale possono anche essere considerati come deficit marginali rispetto al radicale cambiamento della scala dei valori morali ed ideali condivisi dalla società. Ricorrenze storiche, eroi dimenticati con la Storia patria e nuovi idoli sostituiscono quelli che hanno segnato positivamente le sorti della nazione negli anni passati. Identità nazionale, come idem sentire, e tradizioni popolari vengono soppiantate dal multi culturismo, ovvero dalla continua immissione di nuove genti e culture, nuovi credi religiosi nel tessuto sociale del Paese. Siamo un popolo sempre più vecchio, con la natalità a picco, il che disegna futuri scenari demografici non confortanti. Neanche le sacre ricorrenze sono più quelle di una volta. Addirittura oggi il presepe viene bandito dalle scuole per un incomprensibile moto di rispetto verso gli studenti di altre confessioni religiose!! Con il Papato di Bergoglio che, sul piano della dottrina sociale della Chiesa vira, ormai senza più ritegno, verso il pauperismo di sinistra ed il socialismo della teoria della liberazione, verso la bonomìa dei gesti che soppianta la sacralità delle funzione ecclesiale. Quindi anche la Chiesa ed i suoi fedeli sono entrati in confusione e praticano la fede con il “fai da te”. Non a caso il Papa riceve Landini e la Cgil e si fa fotografare con l’onorevole Soumahoro nelle vesti di “protettore dei braccianti” i quali altri non erano che…clienti della suocera per fare denari!! Insomma: in Vaticano vanno di moda gli atei devoti mica le organizzazioni sociali cattoliche, quelle che un tempo portavano i valori religiosi nelle fabbriche e nei campi, quelle che organizzavano l’assistenza ai poveri ed ai diseredati!! La difesa della vita? Guai a parlarne in una nazione ove abortire è diventato un semplice sistema malthusiano che limita le nascite ed al contempo riserva più risorse (ed agi) ai figli unici oltre a limitare alle coppie i fastidì e la fatica di crescere i figli!! E vogliamo parlare della manipolazioni degli embrioni e dell’eugenetica che ne consegue? Ormai si è arrivati a selezionare un ceto umano di superiori capacità, nel mentre l’eutanasia libera gli uomini dal vincolo di una vita che pure dovrebbe spegnersi per fatto naturale. Un mondo nel quale la scienza illude l’essere umano facendogli credere di potersi elevarsi a Dio. Un mondo in cui la guerra, che pure sembrava confinata ai margini delle opzioni scelte dalle nazioni e dal consesso civile, atterrisce ancora i viventi. Le dittature agiscono impunemente in molti Stati e finanche i secolari principii dello “ habeas corpus” vengono cancellati, in uno con quelli delle donne usate come oggetti privi di diritti. Ed il mondo cosiddetto civilizzato, ivi compresa la ricca ed opulenta Europa, si appresta a celebrare un
Natale, che non redime le coscienze per la nascita del Figlio di Dio, non orienta i cuori e le coscienze della gente verso il bene ma incrementa gli indici delle borse, quelli dei commerci e del prodotto interno lordo. Forse anche la vecchia cara stella cometa sarà frutto di alchimie elettroniche, i Magi saranno sostituiti, perché no, da una frotta di migranti in cerca di salvezza.

*già parlamentare

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