Riforme di impunità: la Carta è sotto attacco

“MINISTRO DOTTOR JEKYLL E MR. HYDE” – La sua Giustizia è quella di classe. In Aula il J’accuse di Scarpinato: “Forti con i deboli e deboli con i forti Il vostro piano è riscrivere l’assetto costituzionale”

DI ROBERTO SCARPINATO

19 GENNAIO 2023

Pubblichiamo stralci dell’intervento con cui ieri l’ex pg di Palermo, ora senatore 5S, Roberto Scarpinato, ha replicato alla relazione annuale sullo stato della giustizia del ministro Nordio.

La stella polare che guida la nostra idea della giustizia è la Costituzione antifascista del 1948, imperniata sui valori dell’uguaglianza dei cittadini dinanzi alla legge e sulla indipendenza della magistratura dal potere politico, mentre Lei, ministro Nordio, ha ampiamente dimostrato con le sue scelte di governo già attuate e con quelle che si appresta ad assumere, nonché con le sue esternazioni alla stampa, di non apprezzare affatto l’assetto della giustizia voluto dai nostri Padri costituenti, e di essere portatore di un disegno politico ampio e organico di restaurazione dell’assetto pre-costituzionale: l’assetto di una giustizia classista double face, forte con i deboli e debole con i forti, da raggiungere in due tappe. In un prima fase, approvare una serie di leggi ordinarie che dietro motivazioni pretestuose hanno tutte l’unico comun denominatore di garantire l’impunità degli appartenenti alle classi superiori, ridimensionando o depenalizzando i reati di colletti bianchi, indebolendo la capacità di controllo della magistratura rispetto al mondo della politica, dell’economia e dell’alta finanza. E poi, in un secondo tempo, sferrare il colpo finale riformando la Costituzione in modo da ricondurre la magistratura sotto il controllo dell’esecutivo.

Del resto, nonostante lei ami definire se stesso come un liberale garantista, le sue scelte concrete contraddicono clamorosamente i principi fondamentali della cultura liberale e garantista. (…) Lei è affetto da una sindrome di sdoppiamento della personalità da dott. Jekyll e Mr. Hyde? È ferocemente giustizialista e condivide l’uso indiscriminato del manganello giudiziario quando autori del reato sono persone comuni e ragazzi, e indossa poi l’anima liberale e garantista, strappandosi le vesta, quando autori di reati sono quelli delle classi superiori, come gli autori dei reati di abuso di ufficio, di traffico di influenze illecite e altri ancora, dei quali programma l’urgentissima abolizione o lobotomizzazione, indebolendo i presidi di legalità proprio nella fase attuale in cui i vasti e variegati mondi della corruzione e della mafia sono ai nastri di partenza per lanciarsi all’assalto dei miliardi di euro del Pnrr.

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