In una Assemblea che vedrà la partecipazione di diversi parlamentari (uno anche da Bruxelles), di diversi sindaci e consiglieri regionali (vedi il primo elenco dei partecipanti in ulteriore aggiornamento) gli allevatori ascolteranno le risposte alle sei domande poste alla Politica ed alle Istituzioni:
Come i Parlamentari Europei e le forze politiche pensano di rispondere alla richiesta di intervento della Commissione depositata con la Petizione Europea per garantire che la Regione Campania e il Governo Italiano rispettino la direttiva Comunitaria 689/20?
Quando e se il Parlamento Nazionale riaprirà l’indagine conoscitiva che il Parlamento precedente ha compiuto sulla base di false dichiarazioni e nell’assenza della conoscenza dei numeri reali e dei risultati del Piano?
Quando e se il Governo Nazionale aprirà il dossier dando seguito agli impegni che le forze politiche che lo esprimono hanno assunto con gli allevatori?
Quando il Consiglio Regionale della Campania darà seguito al contenuto della risoluzione unitaria votata all’unanimità nel consiglio regionale tematico che, dopo che il dibattito pubblico ha fortemente e largamente criticato i risultati del Piano, ha impegnato le due Commissioni Agricoltura e Salute a valutare le modifiche?
Come le forze politiche che hanno assunto impegni intendono procedere e come, oggi, le forze politiche che non li hanno assunti, intendono contribuire a far uscire dalla crisi un comparto strategico per l’agroalimentare del Paese e Terra di Lavoro?
Come e se le forze politiche intendono garantire la richiesta del Coordinamento di aprire un tavolo di confronto trasparente con il Presidente della Regione Campania?
La sesta assemblea degli Stati Generali in Difesa del Patrimonio Bufalino sarà, anche, una chiamata a raccolta degli allevatori e di quanti ne sostengono le ragioni per rilanciare l’iniziativa e “ottenere quelle risposte che finora non sono venute nonostante che ormai a tutti è chiaro quali sono i problemi e di chi le responsabilità”.Il Movimento Salviamo le Bufale, intanto prepara gli ulteriori strumenti con cui sviluppare la prossima fase della mobilitazione, in attesa che, dopo aver ascoltato le risposte, già lunedi sera il Coordinamento Unitario deciderà l’agenda e gli obiettivi.
Fra questi strumenti due si avvieranno direttamente alla fine dell’Assemblea. Il primo è la costituzione del Comitato di Gestione della Petizione Nazionale e internazionale assunta dal Parlamento Europeo con cui viene chiesto all’Europa un intervento urgente per ristabilire in Regione Campania e in Italia il rispetto delle direttive comunitarie in materia di trattamento delle zoonosi Bovine e Bufaline (che, come si evince dai documenti inviati al Parlamento Europeo e presentati a Bruxelles il 7 dicembre scorso, se fossero applicati avrebbero contribuito a scongiurare il disastro in cui siamo). Il secondo è l’annuncio con l’invito appello agli allevatori di aderire di azioni legali risarcitorie dei danni che la irresponsabile gestione del Piano e del Territorio stanno provocando alle aziende ed alla Comunità.
Quello che sta accadendo in queste ore con l’acqua che ha annegato le velleità del Piano Regionale in un pantano di ottocento ettari allagati (duecento per l’acqua uscita dagli argini rotti del fiume e dei canali e almeno seicento coinvolti dall’ondata di ritorno che si è prodotta perchè l’acqua è stata rigettata nei terreni trovando i canali di scolo e le vie di fuga occlusi dall’incuria) è un danno pesante a diverse decine di aziende che si sono viste invase le stalle e i laboratori dall’acqua. Se è vero che la BRC e la TBC sono veicolate dall’acqua. allora sono tutte le stalle che rischiano di essere positive malgrado i tanti sforzi messi in campo e le tante spese. Il fatto che i lavori di manutenzione e prevenzione del territorio non sono stati realizzati (come sta emergendo dalla documentazione che il Soccorso Contadino sta acquisendo), le istituzioni e i dirigenti che avrebbero dovuto agire e non lo hanno fatto sono direttamente responsabili dei danni. Danni sia diretti alle strutture ed agli impianti andati sott’acqua ma, anche, per la possibile diffusione della BRC e della TBC che potrebbe persino configurarsi come procurata epidemia. Nella giornata di domani verrà avanzata una proposta concreta per agire e chiamare in causa queste responsabilità.