LA TOP TEN
Jeep, sex toys, mutande e vespasiani: il romanzo folle degli scontrini politici
RIMBORSOPOLI – La lunga stagione in cui sono stati spesi soldi pubblici senza alcuna vergogna
DI TOMMASO RODANO
19 FEBBRAIO 2023
Ad Augusta Montaruli è stato fatale, tra gli altri, l’acquisto di un manualetto erotico dal titolo Sexploration. “Il matrimonio è la tomba dell’amore? – si legge nella quarta di copertina – . La coppia fissa spegne i bollenti ardori? Chi l’ha detto? Anche dopo anni di convivenza, e magari persino di fedeltà, il sesso può riservare sorprese. Molto piacevoli, per di più. Il segreto? Non smettere mai di giocare”.
È un modo fantasioso di perire (politicamente), non c’è dubbio. Ma nelle “Rimborsopoli” che hanno messo nei guai centinaia di politici italiani ci sono acquisti ancora più arditi e assurdi, un elenco micidiale: pranzi, cene e viaggi – banalmente – ma pure elettrodomestici, night club, animali, ingressi nei bagni pubblici, biancheria intima, merendine, schiaccianoci, mazze da golf. Di tutto. Questi, forse, sono i 10 casi più incredibili di una stagione in cui tutto fu concesso.
10) Renzo Bossi Lega, Regione Lombardia. Il leggendario Trota, figlio di Umberto, è stato coinvolto nella “Rimborsopoli” del Pirellone (a novembre per lui è intervenuta la prescrizione) grazie a una serie di acquisti strampalati, tra i quali spicca questo: un rilevatore di autovelox di marca “Coyote”, per il quale ha presentato uno scontrino di 188 euro e 90 centesimi.
9) Franco Fiorito Pdl, Lazio. Il nome di “Batman”, ex capogruppo dei berlusconiani nel Lazio, è per tutti sinonimo di scontrini. Il più eclatante? Correva l’anno 2012, a febbraio la Roma di Gianni Alemanno andava nel panico per una manciata di copiose nevicate. Per affrontare l’emergenza neve, Fiorito si comprò direttamente una Jeep da 35 mila euro.
8) Luis Durnwalder Südtiroler Volkspartei, Provincia autonoma di Bolzano. L’ex presidente tirolese è stato condannato per peculato a 2 anni e 6 mesi per una serie di acquisti assurdi e scriteriati, tra cui “10 schiaccianoci per 1.250 euro, un campanaccio da pecore, un bersaglio con inciso il suo nome regalato agli Schützen e costato 4,3 milioni di lire” (Corriere della Sera).
7) Rita Moriconi Pd, Emilia-Romagna. Alla fine Moriconi è stata assolta perché “manca l’elemento psicologico del reato” (parola del tribunale di Bologna) ma l’acquisto che aveva messo a rimborso rimarrà nella storia: un sex toy – volgarmente, un vibratore – da 83 euro.
6) Roberto Pedretti Lega, Lombardia. Anche lui prescritto, aveva incassato in rimborsi un tesoretto da oltre 30 mila euro. Tra le voci di spesa più immaginifiche: 900 euro di francobolli in un giorno solo.
5) Alessandro Colautti Pdl, Friuli-Venezia Giulia. Al consigliere friulano fu contestato lo scontrino per la toelettatura del cane: 35 euro.
4) Raffaele Bucciarelli Rifondazione comunista, Marche. Ci fu un altro appassionato di orgasmo femminile, un “Montaruli” rosso, se vogliamo. L’ex consigliere marchigiano Bucciarelli nel 2014 divenne famoso per questo scontrino: 16,80 euro per il libro Il segreto delle donne, viaggio nel cuore del piacere.
3) Thomas Casadei Pd, Emilia Romagna. Eroico scontrino (senza rilevanza penale) per questo ex consigliere democratico: 50 centesimi di euro per l’accesso al bagno pubblico della stagione. “Li restituirò”, rispose lui, dopo lo scoppio dello “scandalo dei vespasiani”.
2) Nicole Minetti Pdl, Lombardia. L’ex igienista dentale, già protagonista di pagine memorabili nell’epopea satirico-berlusconiana, ha patteggiato un anno e un mese nella “Rimborsopoli” del Pirellone. Tra le spese contestate a Minetti ci fu anche – ironia sublime – il libro Mignottocrazia di Paolo Guzzanti (16 euro).
1) Roberto Cota Lega, Piemonte. L’ex governatore – la cui condanna è stata appena confermata insieme a quella di Montaruli – è in qualche modo il capostipite, il padre nobile di questo filone narrativo. Il rimborso delle sue mutande verdi color kiwi, o Padania (40 euro) è nella leggenda.
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