La presenza al Vinitaly dell’azienda casertana del gruppo Cosentino col marchio “Cantine Bonaparte”
Un libro sull’Asprinio di Aversa: il 3 aprile nella Sala Vivaldi di PalaExpo-Vinitaly con gli autori Michele Scognamiglio, Antonio Medici e il maestro Beppe Vessicchio. Ospiti, tra gli altri, il presidente della Camera di Commercio di Caserta, Tommaso De Simone e il presidente del Consorzio Vitica, Cesare Avenia.
di Ferdinando Terlizzi
Caserta/Verona – Il prossimo 3 aprile, nella Sala Vivaldi del PalaExpo di Vinitaly, si parlerà dell’Asprinio di Aversa con l’ autore del libro «Asprinio d’Aversa», Racconto di un matrimonio felix di 3000 anni fa», ovvero il professor Michele Scognamiglio. Le prefazioni della pubblicazione sono affidate al Maestro Beppe Vessicchio e Antonio Medici. All’evento interverrà il presidente degli enologi Riccardo Cotarella mentre altri illustri esperti faranno scoprire questo vino unico e inimitabile, frutto di un sistema di allevamento innovativo e antico allo stesso tempo, che unisce tradizione e modernità in un unico bicchiere. La degustazione sarà a cura di «Cantine Bonaparte» del Gruppo Cosentino che produce il vino ottenuto dalla coltivazione di uva asprinio con il sistema ad alberata in abbinamento a pioppi secolari, in collaborazione con l’enologo Umberto Trombelli. L’azienda, che si trova a Casal di Principe (Caserta), sottolinea l’importanza della sostenibilità ambientale e della valorizzazione paesaggistica nella produzione di questo pregiato vino. Ospiti, tra gli altri, il presidente della Camera di Commercio di Caserta, Tommaso De Simone e il presidente del Consorzio Vitica, Cesare Avenia.
“Grazie ad un coltivato desiderio di conoscenza – ha scritto il Maestro Peppe Vessicchio nella prefazione del libro pubblicato per i tipi di Cuzzolin di Napoli – sostenuto da una solida formazione scientifica, l’Autore ha riunito in questo prezioso volume citazioni documentali sagacemente storicizzate, interessanti riflessioni antropologiche e raffinati concetti di interazione biologica. Una visione rapida, utilmente schematica e intelligentemente ramificata, proprio come i tralci dell’Asprinio nel loro funzionale e secolare abbraccio matrimoniale al pioppo. Per chi vuole orientarsi nel mitico mondo dell’alberata aversana questa sorta di mappa impostata su più linguaggi plurivocamente intrecciati può essere di estremo aiuto. A tal proposito mi piace sottolineare come Michele, amico e complice di insolite ricerche, abbia voluto chiudere coerentemente il cerchio della narrazione con i “propositi” dell’ultima sezione.
Il vino Asprinio di Aversa è un pregiato vino bianco prodotto nella città di Aversa, in provincia di Caserta, nella regione Campania. Questo vino è ottenuto dalle uve del vitigno Asprinio, che cresce solo in questa zona.
Le caratteristiche principali del vino Asprinio di Aversa sono il colore giallo paglierino, la freschezza e l’acidità, che lo rendono perfetto per accompagnare piatti di pesce e frutti di mare. In particolare, il suo sapore acidulo ben si accompagna alla cucina mediterranea, caratterizzata da piatti leggeri e gustosi.
Il processo di produzione del vino Asprinio di Aversa è molto particolare e risale a tempi antichi. Le viti sono coltivate in pergolati, ossia strutture di legno che sostengono le piante, e sono disposte in modo tale da garantire una buona esposizione al sole. Le uve vengono raccolte a mano, selezionate e pigiate con cura, per poi essere sottoposte a una fermentazione in botti di legno.
Il vino Asprinio di Aversa è stato riconosciuto come Denominazione di Origine Controllata (DOC) nel 1993, grazie alla sua particolare qualità e al suo legame con la tradizione locale. Oggi, questo vino è apprezzato in tutto il mondo per la sua freschezza, il suo sapore unico e la sua capacità di evocare il fascino e la bellezza della Campania.
In conclusione, il vino Asprinio di Aversa è un prodotto di alta qualità, che rappresenta una vera e propria eccellenza del patrimonio enogastronomico italiano. Chiunque ami il buon vino non può non provare il piacere di assaggiare questo nettare, che racchiude in sé la storia, la cultura e la bellezza della Campania.