A MILANO A ROMA

Geronimo La Russa ora vuole lo scalpo dell’Aci

“VENTO FAVOREVOLE” – Il primogenito del presidente del Senato verso il vertice dell’Automobile Club

23 SETTEMBRE 2023

“Preferisce non commentare”, manco fosse il presidente del Senato. E infatti è suo figlio, Geronimo Antonino La Russa. Il primogenito di Ignazio sarebbe pronto a saltare sulla poltrona più alta dell’Aci nazionale e fare lo scalpo al presidente Sticchi Damiani, nei guai per una storia di compensi mezzo archiviata e mezzo no. Tanto basta, negli uffici dell’Automobil Club Italiano non si parla d’altro. Ma se avere conferme è difficile, ottenere la smentita dall’interessato lo è di più: “Preferisce non commentare”, risponde il portavoce. E infatti non lo fa, ma forse Geronimo ha davvero voglia di uscire da Milano: il 30 maggio scorso è stato proclamato presidente del Comitato regionale dell’Aci della Lombardia, trampolino ideale per la sua marcia su Roma, seguendo le orme del babbo e del nonno Antonino La Russa, segretario del Fascio a Paternò, senatore del Msi.

Geronimo è entrato trentenne all’Aci di Corso Venezia, federazione provinciale tra le più importanti e ricche con in tasca il Gp di Monza e la vetrina di Milano coi suoi eventi e le sue fiere di settore. Il salto 10 anni dopo lo proietterebbe a capo di un “ministero” che muove ogni anno 400 milioni di budget e comanda 2.400 dipendenti in tutta Italia. Non che a Milano se la passi male: oltre ai compensi come associato dello studio legale paterno, dall’ente (pubblico non economico) riceve 9 mila euro di indennità e altri 96 mila come presidente della controllata Sara Assicurazioni, più altri 60 per Aci Infomobility Spa. Altri 25 mila come consigliere di M4 Spa, la società che gestisce la linea metro “blu” appena inaugurata. Certo, sarebbe il più giovane presidente nella storia dell’ente fondato dall’81enne cavalier Roberto Biscaretti di Ruffia. Ma in ballo c’è più di questo: la consacrazione “romana”, il passo dell’oca verso un radioso futuro politico.

“Mai come ora il vento gli è favorevole”, dice Simonpaolo Buongiardino, vicepresidente di Confcommercio, che all’Aci se l’era visto arrivare giovanissimo. “Nel mandato in cui c’ero io era un ragazzo inesperto ma brillante, di sicuro molto ambizioso. Il Geronimo che vedo oggi è cambiato, sta lavorando bene” insiste, a conferma che amici e sponsor di peso non gli mancano. Anche perché il vento gli è favorevole da sempre: a 25 anni si laurea in Giurisprudenza, l’ anno dopo è già nel Cda della Premafin, la holding dei Ligresti legati ai La Russa col filo che corre da Paternò a Milano. Mettendo a frutto le amicizie paterne fa strada.

Quell’anno è tra gli animatori di “Milano Young”, iniziativa benefica che effettivamente sembra il Cda di Mediobanca: Paolo Ligresti, Giovanni Tronchetti Provera, Barbara Berlusconi, Gilda Moratti… Impara a tenersi le relazioni che contano. Un ruolo nel Milan grazie a Barbara Berlusconi di cui è socio, uno nella “cassaforte dei berluschini” H14 insieme agli altri figli minori Eleonora e Luigi. A “lady bici”, al secolo Ludovica Casellati, figlia di Maria Elisabetta, ex presidente del Senato come il padre dà volentieri una mano. Lui va a motore, lei a pedali su cui ha costruito un’impresa di comunicazione che è sbarcata in Rai. Da presidente di Aci Milano, ha raccontato il Fatto, non manca di fornirle appoggio: organizza il suo Festival della mobilità sostenibile a Padova? Eccolo tra i “gold partner”, anche se presiede la costola milanese e lombarda dell’Aci mentre il Veneto ha la sua. Sì, Geronimo è in marcia.