Caivano / Aversa – L’inchiesta sfociata oggi in nove misure di custodia cautelare nei confronti di sette minorenni e due maggiorenni per aver violentato due cugine di 10 e 12 anni a Caivano, è nata “dalle denuncie presentate dal padre di una delle piccole e dalla madre dell’altra”, che hanno riferito ai Carabinieri “delle violenze che le figlie avrebbero subito nei due mesi precedenti e del timore di una possibile diffusione di video riproducenti gli abusi”. E’ quanto riferiscono gli inquirenti (procura per i minorenni di Napoli e procura di Napoli Nord), che spiegano come in primo luogo sono state ascoltate le giovanissime vittime. Subito dopo, la Procura minorile ha delegato ai servizi sociali la verifica urgente delle condizioni familiari delle bambine, “ai fini della loro messa in protezione”. Le piccole sono state quindi nuovamente ascoltate e in questa fase avrebbero consentito di individuare in foto i presunti autori degli abusi, indicando in maniera precisa i ruoli che ciascuno degli indagati aveva assunto. “Durante le attività di indagine, tuttora in corso di approfondimento – sottolineano gli inquirenti – veniva acquisita documentazione sanitaria, fatti sopralluoghi e sequestrati i telefoni cellulari in uso agli indagati, successivamente sottoposti ad analisi”. E così le indagini hanno consentito di acquisire “elementi univoci di riscontro alle dichiarazioni delle minorenni, essendo stati peraltro rinvenuti dei video riproducenti alcuni episodi di abusi sessuali descritti dalle vittime”. Le due procure hanno quindi chiesto ai rispettivi gip, che le hanno disposte, le nove misure cautelari: sei minorenni sono stati trasferiti in un Istituto penale minorile, uno in comunità e i due maggiorenni in carcere. Secono le procure, “l’esecuzione delle misure cautelari disposte dai Gip costituisce una conferma della validità indiziaria degli elementi acquisiti sino a questo momento, i cui esiti verranno corroborati da ulteriori attività in corso di esecuzione. La tempestività della risposta giudiziaria – viene aggiunto – è frutto dell’efficace interazione fra i due Uffici giudiziari e dell’operoso impegno investigativo della Compagnia Carabinieri di Caivano e della locale Stazione che hanno lavorato senza sosta insieme agli inquirenti per ricostruire le vicende”.
CASAPULLA (CE). TENTA IL FURTO A NEGOZIO ANTINFORTUNISTICA. ARRESATTO DAI CARABINERI
Aveva l’obbligo di presentazione alla P.G. il 28enne rumeno che, nella serata di ieri, è stato arrestato dai carabinieri per tentato furto.
E’ stato un cittadino italiano a segnalare alla centrale operativa di aver appena visto un giovane forzare la porta di un’attività commerciale di vendita di materiale antinfortunistica, ubicata in via Nazionale Appia, all’interno del parco Azimut.
Ai militari dell’Arma l’uomo ha anche fornito una dettagliata descrizione fisica del malvivente e di come era vestito.
Giunta sul luogo, la pattuglia della Stazione di San Prisco ha individuato e bloccato il malfattore che, alla vista dei militari dell’Arma, ha tentato anche di fuggire.
Sequestrate 2 mazze in ferro con cui il 28enne ha forzato la porta d’ingresso all’esercizio commerciale.
L’arrestato verrà giudicato per direttissima
CASAL DI PRINCIPE (CE). NASCONDE PISTOLA NEGLI SLIP. 26ENNE ARRESTATO DAI CARABINIERI
Girava in auto armato di pistola l’uomo che nella serata di ieri, in Casal di Principe, è stato arrestato dai carabinieri per detenzione illegale di arma da sparo.
Erano le ore 17.20 quando il 26enne, alla guida di una Fiat 500 L, giunto in piazza Villa, alla vista di una pattuglia del radiomobile della locale Compagnia carabinieri ha tentato, con una manovra repentina, di allontanarsi e far perdere le proprie tracce.
Il giovane, già noto alle forze, è stato inseguito e bloccato in via Verdi dove, a seguito di una perquisizione personale e domiciliare è stato trovato in possesso di una pistola calibro 6.35 con matricola abrasa, completa di caricatore con 5 proiettili che teneva occultata negli slip.
L’arrestato è stato tradotto presso il carcere di Santa Maria Capua Vetere