Il soldato Usa fuggito in Corea del Nord è stato espulso
La Corea del Nord ha deciso di espellere Travis King, il militare americano di 23 anni, che il 18 luglio aveva disertato attraversando volontariamente la linea di demarcazione militare durante un tour nella zona demilitarizzata tra le due Coree. King sarebbe già in mano americana. Un alto funzionario statunitense ha fatto sapere in forma anonima alla Cnn che «Gli Usa non hanno fatto nessuna concessione alla Corea del Nord in cambio del rilascio».
La Camera spagnola nega la fiducia a Feijóo
La Camera spagnola ha negato la fiducia al leader del Partito popolare, Alberto Núñez Feijóo, che ha ottenuto 172 voti, 4 in meno di quelli necessari per diventare premier. Una bocciatura prevista, dato che occorreva la maggioranza assoluta. Feijóo può sempre sperare nella seconda votazione che si terrà domani e in cui sarà sufficiente la maggioranza semplice. Se dovesse perdere, il re dovrebbe affidare l’incarico all’attuale premier socialista, Pedro Sánchez, che sta negoziando con l’ala dura del fronte catalano per avere il via libera ed evitare nuove elezioni, previste nel caso il 14 gennaio.
Gli azeri hanno arrestato l’ex premier del Nagorno-Karabakh
Ruben Vardanyan, l’ex primo ministro dei separatisti del Nagorno-Karabakh, è stato arrestato dalle guardie di frontiera dell’Azerbaigian mentre cercava di raggiungere l’Armenia insieme a decine di migliaia di residenti dell’enclave, timorosi per le possibili rappresaglie da parte delle forze di Baku. La moglie di Vardanyan, Zonabend, ha chiesto a tutti «preghiere e sostegno per il rilascio» del marito, che è stato trasferito a Baku e consegnato a non meglio precisate «agenzie governative» [Sta].
Sei ragazzi contro 32 Stati
Alla Corte europea per i diritti dell’uomo si è svolta ieri la prima udienza del ricorso presentato da sei ragazzi portoghesi – tra gli 11 e i 24 anni – contro 32 Stati europei colpevoli di non fare abbastanza per tagliare le emissioni di Co2. Un processo storico, perché la decisione della Corte sarà vincolante per i Paesi coinvolti: i 27 membri dell’Ue più Gran Bretagna, Turchia, Svizzera, Norvegia e Russia (che però non fa più parte della Convenzione europea dei diritti dell’uomo). La sentenza è attesa tra qualche mese.
Perché avete deciso di ricorrere a questa Corte? Risponde Catarina dos Santos Mota, 23 anni «Nel 2017, dopo gli incendi, con così tante persone che morivano e la nostra salute mentale e fisica compromessa, volevamo agire. Siamo stati ispirati dai numerosi casi giudiziari aperti nel mondo. Sono oltre 80 le cause che mettono in discussione le risposte dei governi alla crisi climatica. Tuttavia, nessun tribunale è andato abbastanza lontano da spingerli a ridurre le emissioni in linea con il target di 1,5°C (limite massimo di riscaldamento terrestre fissato dagli Accordi sul clima, ndr). La Corte europea è la nostra ultima risorsa» [a Sara Gandolfi, CdS]. In quegli incendi morirono 66 persone.
Il processo Regeni si farà
Il processo per il sequestro e l’omicidio di Giulio Regeni si farà, almeno in Italia. La Consulta ha stabilito che un dibattimento non può essere impedito dal rifiuto di collaborazione giudiziaria da parte dello Stato di appartenenza o residenza delle persone coinvolte, in questo caso l’Egitto. Quindi il generale Sabir Tariq, i colonnelli Mohamed Athar Kamel e Helmy Uhsam, il maggiore Magdi Ibrahim Sharif, accusati di aver rapito al Cairo, la sera del 25 gennaio 2016, il giovane ricercatore, ritrovato cadavere lungo la strada per Alessandria il 3 febbraio successivo, verranno processati anche in loro assenza.
Il Vaticano chiede i danni a Becciu
Un danno da 138,145 milioni. È questa la cifra quantificata da una perizia per il danno di immagine subìto dal Vaticano nella compravendita fallimentare del Palazzo di Sloan Avenue a Londra. La cifra che oggi in aula l’avvocato di parte civile, Paola Severino, chiederà per conto della Santa Sede al cardinale Becciu e ai broker dell’affare.
Becciu, dopo la richiesta di condanna da parte del promotore vaticano Alessandro Diddi per abuso d’ufficio, peculato e subornazione di testimone, rischia 7 anni e 3 mesi di reclusione, l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, la multa di 10.329 euro e la confisca di 14 milioni di euro.
Strage di Bologna, confermato l’ergastolo per Cavallini
È stata confermata anche in secondo grado la condanna all’ergastolo a Gilberto Cavallini per la strage di Bologna. La sentenza è stata letta dopo sette ore di camera di consiglio. L’imputato non era presente in aula. Cavallini, oggi 70 anni, era stato condannato in primo grado nel 2020, a distanza di 40 anni dai fatti, per concorso in strage insieme a Francesca Mambro, Giusva Fioravanti e Luigi Ciavardini. Oggi è recluso nel carcere di Terni, in regine di semilibertà.

Guerra chiede scusa alla famiglia

Adamo Guerra, il fu Mattia Pascal di Lugo che, nel 2013, sparì dalla cittadina del Ravennate fingendosi morto per rifarsi una vita a Patrasso, in Grecia, ha telefonato alla famiglia per chiedere scusa. Lo ha fatto sapere al tg regionale una delle figlie. La ragazza però non sembra soddisfatta. Ad infastidirla il tono freddo e distaccato del genitore: «Ha continuato a dire, hai ragione, ho sbagliato, quello che ho fatto è inimmaginabile». Ma secondo la giovane sembrava che le chiedesse perdono «come se si fosse dimenticato un compleanno» e non come «ho abbandonato una moglie e due figlie».

Arrestati a Cagliari ex assessora e primario

In un’operazione dell’Antimafia di Cagliari sono state arrestate 31 persone, fra cui due nomi eccellenti: quello dell’ex assessora all’Agricoltura della Regione, Gabriella Murgia, oggi funzionario dell’Agenzia sarda per il lavoro, e quello del primario del reparto di Terapia del dolore dell’ospedale Marino di Cagliari, Tomaso Cocco. Per i carabinieri del Ros avrebbero avuto rapporti con alcuni criminali, fra cui Nicolò Cossu e Tonino Crissantu, quest’ultimo nipote prediletto di Graziano Mesina, ex primula rossa del banditismo sardo catturato nel dicembre del 2021. Il gruppo era attivo fra Cagliari e Orgosolo, nel Supramonte, il paese di Mesina e di diversi indagati, accusati fra l’altro di aver favorito la sua latitanza. I reati vanno a vario titolo dall’associazione a delinquere di stampo mafioso all’ associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, dalla corruzione all’abuso e rivelazione di segreti d’ufficio. A sei di loro, fra cui Murgia, Cocco, Cossu e Crissantu, viene contestata anche l’associazione segreta [CdS].

Il ministero della Difesa sarà responsabile civile nel processo per l’omicidio di Ugo Russo, il ragazzo di 15 anni dei Quartieri Spagnoli di Napoli, ucciso nel 2020 da un carabiniere in borghese e fuori servizio durante un tentativo di rapina. Il carabiniere deve rispondere di omicidio volontario. Stando all’accusa quella sera era in auto con la fidanzata quando avrebbe esploso quattro colpi di pistola, uno avrebbe colpito Russo alla spalla, mentre era vicino all’auto, gli altri tre mentre era già in fuga. La prossima udienza è in calendario il 14 novembre [Iurillo, Fatto].

Ventiquattro anni all’uomo che uccise un mendicante
Filippo Ferlazzo, 33 anni, è stato condannato a 24 anni di galera per aver ucciso il 29 luglio del 2022, a Civitanova Marche (Macerata), Alika Ogorchukwu, un mendicante nigeriano disabile di 39 anni che gli aveva chiesto l’elemosina, toccando il braccio della sua fidanzata. Un gesto che mandò Ferlazzo su tutte le furie. Ferlazzo aspettò che la fidanzata entrasse in un negozio, poi affrontò Ogorchukwu. Gli strappò dalle mani la stampella che gli serviva per camminare e lo buttò in terra. Poi si sedette a calcioni sopra di lui e con le mani gli schiacciò testa e collo. L’omicida ha commentato così la lettura della sentenza: «Ho avuto solo sei anni di sconto».

Arrestato un infermiere che ha stuprato due pazienti

Domenico Sinopoli, infermiere di 44 anni in servizio nell’unità operativa di Oncologia dell’ospedale De Lellis di Catanzaro, è stato arrestato per violenza sessuale su due pazienti oncologici. Avrebbe costretto le vittime ad avere rapporti sessuali mentre queste erano distese, con la flebo al braccio, per ricevere la terapia chemioterapica. L’infermiere poi avrebbe spaventato e minacciato le vittime evocando le sue conoscenze criminali. Inoltre, avrebbe chiesto a una terza persona 120 euro in cambio di una raccomandazione per una visita medica, in realtà, mai avvenuta. A portare alla luce la vicenda sono stati medici e altri infermieri del reparto con i quali un paziente si era confidato.

A processo 12 ragazzi che hanno distrutto una casa
È stato fissato per il 16 febbraio 2024 il processo a carico di dodici ragazzi che tre anni fa, quando erano ancora minorenni, dopo feste ad alto tasso alcolico pensarono bene di intrufolarsi per tre volte in una casa di villeggiatura in Val di Fassa per distruggerla. Scardinarono porte, demolirono mobili, ruppero piatti e lampadari, mandarono in frantumi finestre e gettarono frigorifero, televisore e affettatrice giù dal balcone. Ad incastrare i giovani, tutti figli della «Canazei bene», un selfie postato sui social. I danni stando alla famiglia Roncari-Tamburini, proprietaria della casa, ammontano a 130 mila euro ma i genitori dei ragazzi, se pur dispiaciuti per il comportamento dei figli, sostengono che il valore dei beni danneggiati sia inferiore a un terzo della cifra richiesta. I ragazzi rischiano da 6 mesi a tre anni di reclusione. Gli avvocati sperano nella messa alla prova.
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