Pulci di notte

di Stefano Lorenzetto

Su Rai News va in onda un servizio sugli armeni sfollati con la forza dal Nagorno-Karabakh, regione ora brutalmente occupata, dopo una guerra di due giorni, dall’Azerbaijan, che ne rivendica il possesso. Appare sul teleschermo questo sottopancia: «Marina Lalovic, inviata, Goris Azerbaijan». In realtà Goris è una cittadina della Repubblica di Armenia. Per intestarsela, al dittatore azero Ilham Aliyev non sono state necessarie le truppe: gli è bastata una troupe della Rai.

«Tra i 21 morti anche Antonela, 20enne croata, in viaggio di nozze con Marko, che si è salvato», si legge in una didascalia sulla prima pagina del Corriere della Sera. Ma nel sommario di pagina 5 c’è scritto: «Vivevano a Spalato, lei ha 25 anni». Nel testo sottostante, l’inviato Alessandro Fulloni scrive: «Lei, la moglie ventiseienne, Antonela Perkovic, incinta di due mesi». Quindi diremmo che la povera vittima non aveva né 20 né 25 né 26 anni, bensì, dovendo fare una media, 23 e mezzo.

Titolino della rubrica Ma mi faccia il piacere del direttore Marco Travaglio, sulla prima pagina del Fatto Quotidiano: «Repetita juvant». Vabbè che è nato a Torino, ma si scrive «Repetita iuvant». La grafia con la «j» di questa locuzione latina («le cose ripetute sono utili») di origine ignota, forse derivata da un passo dell’Arte poetica di Orazio, si trovava fino a circa un secolo fa, ma è stata abbandonata, tant’è che né Il Grande dizionario della lingua italiana né il vocabolario Treccani né Lo Zingarelli 2024 la registrano.

Dalla prima pagina della Repubblica: «Il Cnel nominato dal centrodestra fa sponda al governo Meloni». Non sono gli schieramenti politici, cioè i partiti, a nominare il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, organo previsto dall’articolo 99 della Costituzione. Esso infatti è composto da 64 consiglieri, così ripartiti: 10 esperti, qualificati esponenti della cultura economica, sociale e giuridica, di cui 8 nominati dal presidente della Repubblica e 2 proposti dal presidente del Consiglio dei ministri; 48 in rappresentanza delle categorie produttive; 6 designati dal Consiglio nazionale del terzo settore. Tutte le nomine avvengono con decreto del capo dello Stato, non del capo del governo. Parlare pertanto di «Cnel nominato dal centrodestra» è una libera (molto libera) interpretazione della Repubblica, che si dimostra assai poco ferrata nelle leggi della Repubblica.

Incipit di un commento firmato da Sabino Cassese sul Sole 24 Ore: «Nel 2017, la Commissione europea ha comminato a Google una sanzione per abuso di posizione dominante». Spiace che un maestro del diritto si esprima come il più sgangherato dei cronisti di giudiziaria. Nel linguaggio giuridico, comminare significa stabilire una sanzione per i trasgressori di una legge. Quando una sanzione o una pena vengono inflitte, come nel caso di Google, il verbo corretto è irrogare.

Titolo dal sito Informazione.it: «Enorme Nadia Battocletti ai Mondiali: prima terrestre dopo etiopi e keniane! 5ª al mondo a Riga sui 5 km!». Pensa se gareggiavano gli extraterrestri.

Il nono concistoro di Francesco, in cui il Papa ha creato 21 nuovi cardinali, è stato accompagnato dalla Sala stampa della Santa Sede con la pubblicazione in Rete di un «booklet» fitto di statistiche, tutto in italiano (a parte il ricorso al vocabolo britannico – di norma usato per lo stampato inserito nelle custodie dei Cd – in luogo dell’italiano «libretto illustrativo», evidentemente ritenuto poco altisonante), ma con copyright dell’«Holy See press office». Sorvolando sull’uso intermittente dell’inglese, evidentemente nuova lingua della Chiesa con un pontefice che non solo non lo mastica ma nemmeno ama gli anglofoni, l’opuscolo della Sala stampa parla di sette continenti perché divide l’America in tre continenti (settentrionale, centrale e meridionale) in spregio alla geografia. Dal che si deduce che anche il Vaticano è un continente, sia pure molto provinciale.

Sul sito della Stampa, Jacopo Iacoboni si sofferma sul testamento di Evgheny Prigozhin, defunto capo dei mercenari del gruppo Wagner, che vede il figlio Pavel quale erede: «Il totale di proprietà e società (esclusi quindi i conti correnti), dà un patrimonio di 52 miliardi di rubli (circa 510 milioni di euro). Ed esclusi i debiti, che Pavel intende riscuotere immediatamente». Se invece che pagare i debiti dovessimo esigerli e subito incassarli, l’Italia avrebbe un bilancio più florido di quello dell’Arabia Saudita.

Inizio del servizio di Serenella Bettin (La Verità) sulla tragedia del pullman precipitato dal cavalcavia dopo aver sfondato il guardrail: «Fuori dall’ospedale di Mestre, ieri mattina, c’era un gran viavai di gente. La polizia, piazzata davanti l’entrata, non lasciava entrare nessuno. Nemmeno per andare in bagno». Ma è un ospedale o una latrina? E poco oltre: «Basta guardarli questi parapetti, così arrugginiti, così rancidi». Li avrà assaggiati?

Su Libero torna il caso Mortara in una recensione di Bruna Magi, che si lancia a descrivere il rapimento del bimbo ebreo nella Bologna ancora papalina: «E così che una notte arrivano i gendarmi pontifici a casa Mortara, per portarsi via Edgardo». Raddoppiando poco più avanti: «Ha deciso così così il pontefice». Ma si può scrivere così?

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