diM. San.
Misura cautelare eseguita nei confronti di un uomo trasferitosi a Fermo. Diciannove gli episodi accertati, indagini dei carabinieri avviate dopo la denuncia di un romano
Un finto messaggio da parte della banca poi l’invito ad accedere al proprio conto corrente online e una volta scoperte le credenziali di accesso, la truffa. In provincia di Fermo, nelle Marche, e nel comune di Torre Annunziata in provincia di Napoli, i carabinieri del comando provinciale di Roma, con il supporto di quelli di Napoli e Fermo hanno dato esecuzione a un provvedimento di applicazione della custodia cautelare in carcere, emesso dal Giudice per le indagini preliminari di Ancona su richiesta della locale procura della Repubblica, nei confronti di un uomo originario di Torre Annunziata, ma residente nelle Marche, ritenuto gravemente indiziato di essere il promotore di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di numerosi reati di frode informatica commessi attraverso la tecnica dello smishing. Contestualmente sono state eseguite perquisizioni personali, domiciliari e informatiche nei confronti di quattro persone indiziate di essere appartenenti al sodalizio in esame, tutti iscritti nel medesimo procedimento penale.
Le indagini sono state avviate a seguito della denuncia presentata da un romano, a cui sarebbero stati rubati circa 27 mila euro dal conto corrente. I controlli, condotti dai carabinieri della sezione cyber investigation del Nucleo investigativo di Roma e coordinati dalla procura della Repubblica di Ancona attraverso sofisticate tecniche di digital forensics, hanno consentito di ricostruire la tecnica criminale utilizzata del sodalizio e individuarne i componenti. Sempre la stessa: un sms da parte della banca alle vittime, spesso scelte in maniera casuale, con il quale si chiedeva di accedere al proprio conto corrente on line. Una volta carpite le credenziali di accesso, poi, il prelievo dai conti correnti di denaro successivamente riversato su altri conti intestati a persone compiacenti, a cui poi veniva lasciata una percentuale (solitamente circa il 15 per cento) del maltolto. Il lavoro degli investigatori ha consentito di accertare, finora, almeno 19 episodi di truffa – commessi in tutta Italia – per un totale stimato in almeno 280 mila euro sottratti ai titolari di conti bancari. Durante le perquisizioni, eseguite nelle Marche e in provincia di Napoli, sono stati rinvenuti 16 mila euro in contanti e dispositivi elettronici e informatici su cui i carabinieri della Sezione cyber investigation del nucleo investigativo di Roma effettueranno ulteriori accertamenti.