Viceministro alla Giustizia Sisto all’ 11ma Giornata Nazionale dell’Ingegneria della Sicurezza: «Meno sanzioni, più prevenzione con aiuti alle imprese». Focus degli Ingegneri al Belvedere di San Leucio organizzato dal Cni e dal Consiglio dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Caserta
Caserta, 25 ottobre 2023 – «Puntare il più possibile sulla prevenzione e meno sulle sanzioni, per evitare gli infortuni sul lavoro e aiutare le imprese del settore, pensando anche ad una mirata defiscalizzazione contro gli aggravi economici». Lo ha affermato, il vice ministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto, nel corso di un video collegamento con il convegno nazionale per l’11ma Giornata Nazionale dell’Ingegneria della Sicurezza, in corso al Belvedere di San Leucio di Caserta, organizzato dal Cni presieduto da Domenico Perrini e dal Consiglio dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Caserta presieduto da Carlo Raucci con la «regia» dell’ingegnere Tiziana Petrillo, Consigliere nazionale delegata al tema della sicurezza e prevenzione incendi. Parlando della cultura delle sicurezza, uno dei principali temi trattati al convegno «Sisto ha ribadito che le punizioni dei responsabili degli incidenti sul lavoro, in questi casi arrivano quando è già tardi e, pertanto, una corretta prevenzione risulterebbe efficace a prevenire le morti bianche diminuendo dunque il rischio». Il vice ministro si è soffermato sull’importanza della sinergia tra le figure professionali e l’importanza dell’organizzazione, sottolineando che il «tecnico della sicurezza deve conoscere perfettamente tutto ciò che deve realizzare all’interno delle proprie mansioni», aggiungendo anche un passaggio sull’aspetto della pena «riducendo alla sola colpa grave, a fronte di comportamenti di prevenzione meritate, senza mai negare un dovuto risarcimento civile». Nel corso del convegno i relatori si sono soffermati anche sulla formazione dei lavoratori, necessariamente da eseguire a livello pratico e sul posto. Importante anche l’aspetto delle «Smart Safety, ovvero le pratiche intelligenti per la prevenzione e la gestione del rischio con uno sguardo rivolto al futuro. Ciò prospetta una sicurezza basata sull’interattività e sulla tempestività di intervento, possibile grazie all’applicazione delle tecnologie più all’avanguardia. Tra le sue caratteristiche principali ci sono la capacità di rilevare e prevenire incidenti, l’analisi dei dati in tempo reale e la possibilità di personalizzare le impostazioni di sicurezza in base alle esigenze dell’azienda o del cantiere.
IN CORSO L’UNDICESIMA EDIZIONE DELLA GIORNATA DELL’INGEGNERIA DELLA SICUREZZA
Importanti interventi del Ministro del Lavoro Calderone e del Vice Ministro della Giustizia Sisto. Tiziana Petrillo (CNI) illustra i dati sugli infortuni e le morti sul lavoro e invita tutti a lavorare per la diffusione della cultura della sicurezza
Sono in corso i lavori della undicesima edizione della Giornata Nazionale dell’Ingegneria della Sicurezza, in programma oggi a Caserta. All’avvio si sono registrati i saluti del Ministro del Lavoro Elvira Calderone che si è espressa in questi termini:
“La sicurezza sul lavoro, la formazione, la prevenzione e le strategie innovative come approccio culturale da diffondere e tutelare sono senza dubbio priorità del Governo e del Ministero che rappresento. Un approccio che emerge con forza da giornate di sensibilizzazione come questa e progetti come “La sicurezza a partire dai banchi di scuola” che ci impegna tutti in sinergia con grande senso di responsabilità. Il Decreto Lavoro estende la protezione assicurativa contro i rischi da infortunio in tutti gli ambienti scolastici, compresi nei percorsi in cui il mondo della scuola incontra quello del lavoro con i Pcto. Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sta lavorando con il Ministero dell’Istruzione e del Merito a un concorso rivolto alle scuole superiori di secondo grado, sia pubbliche che paritarie, di tutto il territorio nazionale, per diffondere la cultura della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro mediante l’elaborazione da parte degli studenti di un lavoro creativo su questi argomenti. Il percorso è certamente lungo, ma insieme possiamo e dobbiamo farcela”.
Significativo anche l’intervento del Vice Ministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto che in tema di sicurezza di espresso così: “Non credo ad un approccio che porta all’aggravamento delle pene per i datori di lavoro, ma piuttosto su un approccio premiale. Va esteso l’ambito di applicazione della legge 231/2001 a tutte le imprese e occorre estendere l’obbligo di comunicare tutti gli acquisti di dispositivi di sicurezza per i lavoratori. Se l’impresa adempie a questi obblighi è possibile modificare i termini di responsabilità, eliminando quelli di livello lieve e medio, lasciando solo quelli per colpa grave, garantendo comunque il risarcimento del danno al lavoratore. Il Ministero è sul pezzo, vuole intervenire sulla sicurezza nel mondo del lavoro, a beneficio di tutti. La più grande sconfitta dello Stato avviene quando esso si limita a manifestare il cordoglio per le vittime”.
Nella prima parte della giornata ci sono stati i saluti del Vice Sindaco di Caserta Emiliano Casale e del Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Caserta che ha detto: “Io e il Consiglio di Caserta ringraziamo per la scelta della nostra città e per aver affrontato questo importante tema. Serve una seria riflessione su come modificare le normative sulla sicurezza a livello nazionale, anche in considerazione dei rischi cui vanno incontro gli ingegneri”. A seguire è intervenuto Angelo Domenico Perrini, Presidente del CNI che ha detto: “Ringrazio il Consigliere Tiziana Petrillo per aver organizzato questa undicesima edizione della Giornata della Sicurezza, nata a suo tempo da un’intuizione dell’ex Consigliere Gaetano Fede. La cultura della sicurezza deve iniziare dalle scuole. I dati sui morti e feriti sul lavoro ci dicono che c’è ancora molto da lavorare. E’ un tasto su cui occorre insistere. Stiamo facendo una battaglia molto forte affinché tutti coloro che esercitano attività ingegneristica siano iscritti all’Albo e tenuti tutti a rispettare un codice deontologico e, in particolare, nel caso specifico la sicurezza e tutto ciò che ha a che fare con la sicurezza dei cittadini e della collettività”. La serie dei saluti istituzionali è stata completata da quelli di Armando Zambrano, Coordinatore della RPT, che ha ricordato l’impegno dell’organizzazione delle professioni tecniche in tema di sicurezza.
La prima parte della giornata ha vissuto uno dei momenti più interessanti con l’intervento di Tiziana Petrillo, Consigliere CNI con delega all’ingegneria della sicurezza e antincendio. “Questa Giornata – ha detto – nasce dalla seguente considerazione. Dietro ogni mancanza di sicurezza c’è una vita, una famiglia che rischia di essere rovinata. Da qui un professionista della sicurezza parte per domandarsi cosa si può fare, se è sufficiente perfezionare ulteriormente le tecniche a disposizione. La conclusione, immancabilmente, è che la soluzione passa attraverso la diffusione della cultura della sicurezza”.
La Petrillo, poi, ha illustrato alcuni dati. Pur con una certa variabilità, il numero degli infortuni sul lavoro in Italia resta elevato: nel 2022 vi sono stati in totale 429.004 incidenti accertati dall’Inail, in aumento del 18% rispetto all’anno precedente, di cui mortali 606, in flessione del 21% rispetto al 2021. Nei primi 8 mesi del 2023 le denunce di infortunio sono state 383.242, in diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e quelle con esito mortale sono al momento 657.
Secondo i dati Eurostat, inoltre, nel 2021 l’Italia ha registrato 2,6 incidenti mortali sul lavoro per 100.000 lavoratori, contro lo 0,84 della Germania, 1,9 della Spagna, 2,8 dell’Austria, 0,33 dell’Olanda, per citare i paesi con una struttura economico-produttiva simile a quella italiana. Solo la Francia, tra i Paesi a noi più vicini, registra valori più elevati dei nostri, pari a 3,3 incidenti mortali ogni 100.000 lavoratori. L’indice di incidentalità sale nel settore delle costruzioni dove nel 2021 l’Italia ha registrato 9,0 incidenti mortali per 100.000 lavoratori, uno dei valori più elevati, a fronte di una media europea di 6,3 ogni 100.000 lavoratori. In Francia l’indice di incidentalità mortale nelle costruzioni è pari a 9,0 per 100.000 lavoratori, in Germania è 3,17, in Austria è 7,5, in spagna è 6,7.
Per ciò che concerne gli incidenti non mortali, la situazione pur grave vede l’Italia leggermente al di sotto della media europea: l’Italia ha registrato, nel 2021, 1.209 incidenti non mortali ogni 100.000 lavoratori a fronte di una media europea di 1.516 incidenti per 100.000 lavoratori. Il nostro Paese si trova al di sotto di quanto registrato nel 2021 da Pesi come la Francia, la Spagna, l’Austria ed il Regno Unito.
“Noi crediamo – ha aggiunto la Petrillo – che oggi la questione della sicurezza si muova lungo una serie di assi di progressione, alcuni dei quali sono: semplificazione e l’aggiornamento delle norme che presidiano la materia; più intenso ricorso alle norme tecniche volontarie e soprattutto la codificazione e l’aggiornamento continuo delle prassi di riferimento; formazione e aggiornamento continuo dei professionisti dell’area tecnica con un particolare focus sulle tecniche più avanzate di prevenzione e sulla sicurezza di “nuovi materiali”, oltre che su temi attualmente di frontiera; divulgazione presso un pubblico vasto di pratiche per la sicurezza declinata in tutte le sue forme. Partendo dalle esperienze accumulate siamo tutti chiamati a fare uno sforzo, ad immaginare come potrà operare nel medio-lungo periodo l’ingegneria della sicurezza. E’ una sfida importante, che non ha soluzioni scontate e per il quale serve il contributo di tutti”.
TRE SESSIONI DI APPROFONDIMENTO COMPLETANO I LAVORI DELLA GIORNATA NAZIONALE DELLA SICUREZZA
Sicurezza sui luoghi di lavoro, nei cantieri e prevenzione incendi i temi trattati. Il Sottosegretario all’Interno Prisco: “Quello con gli ingegneri è un rapporto antico e consolidato. Per la sicurezza è fondamentale la collaborazione con gli Ordini professionali”
I lavori odierni dell’undicesima Giornata Nazionale dell’Ingegneria della Sicurezza, organizzata dal CNI con la collaborazione dell’Ordine degli Ingegneri di Caserta, sono proseguiti con le sessioni di approfondimento. Nella prima ci si è chiesto come sviluppare la prevenzione nei luoghi di lavoro. Ester Rotoli (Direttore centrale prevenzione Inail) ha trattato il tema della prevenzione partecipata per lo sviluppo del capitale sociale delle imprese e dei lavoratori. Ha sottolineato, tra le altre cose, le diverse collaborazioni col CNI nell’ambito di specifici protocolli. Inoltre, ha citato alcune buone pratiche nel settore dell’edilizia. Antonio Leonardi (Coordinamento tecnico delle regioni, GdL Sicurezza del CNI) ha illustrato la riorganizzazione del sistema della formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro e il ruolo strategico delle buone pratiche. Si è soffermato anche su eventuali sviluppi e sulle criticità. La prima sessione ha ospitato anche altri due interventi di componenti del GdL Sicurezza del CNI. Gianluca Giagni ha focalizzato la sua analisi sul percorso culturale verso la percezione del rischio che deve partire dai banchi di scuola. Rita Amelia Grunspan, invece, ha trattato il tema dell’inclusività nei luoghi del lavoro, soffermandosi in particolare sulle problematiche della sicurezza sul lavoro legate alle disabilità temporanee o meno e come procedere alla valutazione dei rischi. Pasquale Staropoli responsabile della segreteria tecnica del Ministero del Lavoro, infine, ha illustrato il ruolo e la necessità che elementi come la competenza e la responsabilità debbano legarsi al tema della sicurezza.
La seconda sessione si è focalizzata nello specifico sulla sicurezza nei cantieri, con particolare riferimento al nuovo obiettivo della Smart Safety. I lavori sono stati avviati da un intervento di saluti di Alessandra Stirpe di Ance. L’organizzazione dei costruttori è stata anche protagonista con l’intervento di Francesca Ferrocci che ha illustrato il contributo concreto di Ance in tema di sicurezza dei cantieri. L’argomento è stato inquadrato nei suoi termini generali da Andrea Galli del GdL Sicurezza del CNI che ha proposto un parallelo su quanto avveniva in passato e le prospettive future della sicurezza nei cantieri. Paolo Pennesi (Direttore Generale INL) ha illustrato quelle che sono le principali violazioni della policy di prevenzione e si è soffermato sulle criticità del D.lgs. 81/08 in materia di edilizia. Fulvio Giani, altro componente del GdL Sicurezza del CNI ha spiegato quale può essere il contributo delle tecnologie e, in generale, dell’innovazione per realizzare un’adeguata politica della sicurezza. Luca Rossi di Inal, infine, ha precisato i contenuti delle nuove norme UNI per quanto riguarda l’innovazione tecnologica su ponteggi e casseforme.
La terza e ultima sessione è stata dedicata alla prevenzione incendi, con particolare focus sulla ricerca e sulle nuove frontiere. Le relazioni sono state precedute dall’intervento del Sottosegretario all’Interno Emanuele Prisco. “Quello con gli ingegneri – ha detto – è un rapporto antico e consolidato. Io credo molto nel ruolo dei corpi intermedi. Dobbiamo incrementare ulteriormente questa collaborazione, data l’importanza di questioni quali le nuove tecnologie e i cambiamenti climatici. Col PNRR il Governo ha fatto una scelta ben precisa, costituendo un comitato specifico che comprende queste tematiche. In questo quadro ritengo fondamentale la collaborazione degli Ordini professionali. Nello specifico devo dire che avremmo potuto scegliere la via della deregulation, eliminando norme, invece abbiamo scelto di perseguire l’obiettivo della sicurezza completando gli organici, assumendo ingegneri. Proprio perché riteniamo il ruolo dei professionisti strategico”.
Angelo Domenico Perrini, Presidente del CNI, ha aperto i lavori pomeridiani con queste parole: “La prevenzione incendi è l’altra faccia del tema della sicurezza. Anche in questo settore è necessario parlare di progettazione della sicurezza e, ancora una volta, voglio sottolineare che questa attività può essere svolta soltanto da professionisti esperti, che possano garantire le opportune competenze. Il codice ha dato nuova dignità alla progettazione antincendio”. Tiziana Petrillo, Consigliere del CNI, delegata all’ingegneria della sicurezza e antincendio ha introdotto i lavori evidenziando la necessità di affrontare la questione della sicurezza, la prevenzione incendi in particolare, in maniera complessiva, sistemica. Inoltre, è necessario procedere alla semplificazione per facilitare e velocizzare gli interventi, senza dimenticare l’attenzione per le tecnologie come l’intelligenza artificiale che, già ora, vanno studiate per capire come possono essere sfruttate per la prevenzione incendi. Il CNI può svolgere un ruolo importante in questo senso, come del resto sta a testimoniare il grande lavoro che ha svolto e continuerà a svolgere il Gruppo di Lavoro sulla Sicurezza. La parte introduttiva della sessione è stata completata dall’intervento di Eros Mannino (Direzione Centrale per la prevenzione e la sicurezza tecnica VV.F.).
La prima relazione del pomeriggio è stata quella del Comandante dei VV.F. di Napoli che ha analizzato il rapporto tra sicurezza e transizione energetica. Paolo Massimi, Comandante dei VV.F. di Caserta, ha trattato l’argomento specifico degli incendi complessi e i rischi emergenti ad essi connessi. Tarquinia Mastroianni (Dirigente dell’Ufficio per la prevenzione incendi e rischio industriale dei VV.F.) ha illustrato un progetto finalizzato a favorire una efficace collaborazione con il mondo dell’impresa, dei professionisti e con le altre Amministrazioni per risolvere le istanze sulla prevenzione incendi, finanziato con fondi PNRR, PNC e in particolare ZES. Paolo Mocellin (GdL Sicurezza del CNI) ha approfondito il ruolo della ricerca accademica nell’ambito della prevenzione incendi, presentando lo stato dell’arte della ricerca, le tematiche rilevanti e le nuove sfide. Elisabetta Scaglia del GdL Sicurezza del CNI, poi, ha affrontato gli elementi della progettazione antincendio, applicando il concetto di inclusività. Marco Di Felice (Componente CCTS dei VV.F.), infine, ha proposto un passo in avanti illustrando tutte le novità nell’attività di progettazione degli incendi, in una prospettiva rivolta al futuro