Due riunioni segrete a Palazzo Chigi. La prima giovedì pomeriggio dopo il primo fuorionda di Striscia La Notizia in cui è stato deciso il post per separarsi ufficialmente dal compagno Andrea Giambruno. La seconda lunedì mattina, a poche ore dal Consiglio dei ministri che ha cancellato il decreto Energia portato dal ministro forzista Gilberto Pichetto Fratin. Secondo quanto risulta al Fatto, nelle ore più difficili della crisi con l’ex compagno e padre di sua figlia, la premier Giorgia Meloni ha riunito una sorta di gabinetto di guerra a Palazzo Chigi: intorno a un tavolo la sorella Arianna, il cognato Francesco Lollobrigida e il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari.

A quella riunione Meloni ha fatto sapere ai presenti che Striscia “ha altro materiale su Giambruno e che potrebbe uscire presto”. Per questo, ha aggiunto, che “arriveranno momenti difficili e che bisogna aspettarsi di tutto”. Un ragionamento che conferma la sensazione che da qui ai prossimi giorni possano uscire altre indiscrezioni su Giambruno che possano coinvolgere anche il governo.

Durante la riunione con lo stato maggiore di Fratelli d’Italia, inoltre, è stata anche decisa la strategia di Palazzo Chigi: “Attaccare i Berlusconi e Forza Italia” colpevoli di non aver fermato la messa in onda degli audio sessisti di Giambruno. Da qui la decisione di compiere le prime ritorsioni politiche nei confronti di Mediaset e del partito a partire dall’irritazione sulla nomina di Giuliano Amato all’Intelligenza artificiale voluta dall’uomo Mediaset Alberto Barachini. A questo si è aggiunto l’ordine di non mandare i ministri nei talk del Biscione e di rompere quel patto di “non aggressione” con gli azzurri siglato dopo la morte di Berlusconi. Non è un caso che big del partito – da Giovanni Donzelli a Tommaso Foti fino allo stesso Lollobrigida – abbiano attaccato Mediaset con diverse dichiarazioni negli ultimi giorni. Tensioni che hanno provocato un crollo di Mediaset in Borsa. Meno 5% martedì e meno 3% ieri. Tant’è che ieri mattina è dovuta intervenire Marina Berlusconi con le anticipazioni del libro di Bruno Vespa per smentire tutti i “retroscena degli ultimi giorni: Meloni è capace, coerente, concreta. La apprezzo sul piano politico e anche come donna, ancor più in questi giorni”. Una dichiarazione considerata scontata in Forza Italia che sarebbe stata favorita da Antonio Tajani che sta facendo il pompiere: ha chiamato Barachini per chiedergli di ricucire con Meloni e poi ha telefonato a Marina per convincerla a stemperare gli animi con una dichiarazione. Ma Meloni non si fida anche perché crede che i Berlusconi avrebbero dovuto fermare almeno il secondo fuorionda. Ieri nella giornata prima del Consiglio Ue, Meloni è stata accolta con mestizia dai parlamentari ed è apparsa nervosa: “Fatevene una ragione, governeremo cinque anni”, ha detto. In serata dai vertici di FdI rispondono a Marina con ironia facendo capire di non fidarsi della primogenita: “Quando mai Berlusconi ha detto una cosa vera a Vespa?”.

Gli strascichi con FI restano. Il timore nel partito è che arrivino presto altre ritorsioni a partire dai provvedimenti e anche un atteggiamento ostile nei confronti del partito: una sorta di opa che potrebbe arrivare presto, dopo le Europee.

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NELLA FOTO LA BELLUSCA