Il Procuratore Generale chiede la conferma dell’ergastolo per Pinotto Iacomino che uccise la sua compagna Ornella Pinto

 

Il 13 dicembre la parola alla difesa che spera nella clemenza della Corte e nelle nuove argomentazioni del criminologo Carmelo Lavorino- Il 16 prossimo sarà inaugurato un Centro antiviolenza “La stanza di Ornella”, presso l’Istituto Russolillo di Pianura  dedicato a Ornella Pinto. 

 ( Nostro Servizio Particolare )  di Ferdinando Terlizzi

Il criminologo Prof. Carmelo Lavorino che sostiene la non premeditazione del delitto

 

Si è tenuta l’altro giorno presso la Corte di Assise di Appello di Napoli la  terza udienza al processo d’appello per l’omicidio di Ornella Pinto, imputato e reo confesso l’ex compagno della donna, Pinotto Iacomino, che in prime cure fu condannato all’ergastolo . Come si ricorderà era la notte del 13 marzo del 2021 quando Ornella, insegnante di sostegno di anni 39, fu brutalmente uccisa dal suo ex compagno. Ventitrè coltellate ridussero in fin di vita la donna – mentre nella stanza accanto c’era il piccolo Davide, 3 anni, figlio di Ornella e Pino, – l’uomo che afferrò il coltello per colpirla. In proposito proprio il 16 prossimo sarà inaugurato un Centro antiviolenza “La stanza di Ornella”, presso l‘Istituto Russolillo di Pianura  dedicato a Ornella Pinto.

L’udienza è durata circa due ore, hanno preso la parola il procuratore generale Luigi Musto, i difensori delle parti civili, gli avvocati Carmine Capasso e Marcello Severino per la famiglia della vittima, gli avvocati Celeste Giliberti e Loredana Gemelli per le fondazioni Polis ed “Al Posto Tuo”.

Tutti hanno chiesto la conferma dell’ergastolo in quanto esisterebbero le aggravanti della premeditazione, della crudeltà e della convivenza fra l’autore del crimine e la vittima. Però, nessuno dei suddetti ha confutato le varie questioni sollevate dal nuovo difensore dell’imputato, l’Avv. Cinzia Mancini, relative i tempi esecutivi, la sfasatura dei tabulati telefonici della vittima, della sorella Stefania, del 113 e del 118, l’analisi del tabulati del Telepass, l’analisi delle macchie di sangue sulla scena del crimine ed altro.

Il presidente Dott.ssa  Rosa Anna Saraceno ha ammesso il parere tecnico del consulente della difesa, il criminologo Carmelo Lavorino, depositata giorni or sono su delega dell’avv. Mancini ed ha stabilito che il 13 dicembre parlerà la difesa dell’imputato.

Il pool difensivo di Iacomino è convinto sia che l’omicidio non sia premeditato, bensì d’impeto situazionale in seguito alla perdita del controllo ed allo stress che l’uomo viveva, causa la rottura del rapporto e il terrore di perdere il figlioletto, sia che le altre aggravanti non esistano. Iacomino è stato presente anche in questa udienza, sempre col capo chino, pensieroso.

Forse, oltre alla “clemenza” della Corte – a cui ha fatto ricorso l’imputato – i giudici di secondo grado terranno presente  la sua colpevolezza, il suo pentimento e la sua volontà di espiare per il terribile atto commesso, precisando che non vi era stata alcuna premeditazione.

 

Nota:

Nel riquadro a parte pubblichiamo l’istanza dell’imputato per il suo pentimento.