LECTIO MAGISTRALIS DI RAFFAELE CANTONE SULLA CORRUZIONE 

 

«È importante che i ragazzi capiscano che la corruzione non è solo un problema da grandi». Lo ha detto Raffaele Cantone, a capo della Procura della Repubblica di Perugia, agli studenti e studentesse del liceo “Manzoni” di Caserta. L’occasione è stata l’incontro nell’Auditorium della Provincia sul tema “La corruzione uccide il futuro dei giovani”. Iniziativa questa organizzata da Officina Volturno e Magazine Informare con l’istituto scolastico casertano guidato dalla dirigente scolastica Adele Vairo.

 

Ad aprire la mattinata i saluti del prefetto Giuseppe Castaldo, del questore Andrea Grassi, del sindaco di Caserta Carlo Marino e della preside Vairo. Al tavolo, moderati dal giornalista Antonio Casaccio, il direttore territoriale Agenzie dogane e monopoli Campania Maria Alessandra Santillo, il capo ufficio Operazioni servizio centrale di investigazione sulla criminalità organizzata Giuseppe Furciniti e l’avvocato Claudio Ursomando. La parola quindi all’ospite d’onore al quale gli studenti del “Manzoni” hanno posto domande sollecitate dal tema trattato.

«I ragazzi ha detto Cantone devono essere consapevoli di quali siano i danni della corruzione perché per paradosso loro non sono né attori né direttamente vittime, ma sono indirettamente le vittime principali. Perché dove c’è corruzione non c’è futuro, non ci sono occasioni di lavoro, non c’è merito e non c’è il rispetto delle regole. È importante parlare di corruzione ed è importante parlarne ai giovani». Poi ha aggiunto: «La scuola è un presidio determinante per poter creare il loro futuro. La scuola può fare moltissimo, anche se dobbiamo evitare di pensare che tutti i problemi siano quelli della scuola e che possa prendere il posto della famiglia. Può fare molto, ma non è tutto merito o demerito della scuola». E ancora: «La scuola certo può far capire quanto può essere bella una vita normale, senza doversi guardare tutti i giorni le spalle. Poi, credo che il vero grande problema della corruzione sia il clima di sfiducia nei ragazzi».

 

Il magistrato ha quindi spiegato: «Uno studio europeo fatto sul livello della corruzione ha evidenziato il legame fortissimo che c’è tra i Paesi a più alto livello di corruzione e la fuga dei cervelli. Perché quanto più alto è il livello di corruzione, minore è la meritocrazia nelle istituzioni e molti dei cervelli preferiscono andare via. Prediligono andare ha continuato in contesti nei quali per poter valere non bisogna avere raccomandazioni o essere amici di potenti. Questo porta a un depauperamento enorme delle migliori risorse. Questo è un meccanismo attraverso il quale soprattutto i giovani perdono occasioni». Quindi: «La corruzione è molto alta dove i beni pubblici vengono considerati beni di nessuno. Così a scuola quando vediamo banchi distrutti, muri scritti e tanti atti di vandalismo. Bisogna far capire ai ragazzi, anche più piccoli, che questi esempi sono un modo di avvicinarci all’idea che i beni pubblici sono beni di tutti e che dovrebbero essere difesi. Nei Paesi in cui c’è questa cultura la corruzione è molto bassa e ci sono buone occasioni per tutti. L’argomento che dobbiamo utilizzare è quello della utilità. Vivere correttamente e onestamente dà molto meno preoccupazioni. Questo può essere un argomento da spendere sempre».

 

Le parole della preside Vairo: «Il filone della legalità e della cittadinanza democratica è uno dei temi fondanti per una gioventù che si appresta ad affacciarsi all’età adulta. Il “Manzoni” conosce questa pratica educativa e didattica. Bisogna dare ai giovani gli strumenti e le conoscenze giusti per allontanare quei messaggi pericolosi che sono parte della nostra quotidianità. Non dobbiamo smettere di scandalizzarci, di fare testimonianza, di progettare piste culturali che partano dalle discipline ma che siano poi trasfuse in aree di cittadinanza e democrazia».