Il deputato armato
(di Stelio W. Venceslai)
Di tutte le cose da cui uno deve guardarsi, certamente la più importante quella di guardarsi dai cretini, specie in politica.
Il cretino non è un soggetto speciale. È troppo diffuso e versatile. Alligna dovunque, in politica come in famiglia, nelle scuole come nella diffusione mediatica. Quando, poi, è condiviso da molti altri diventa un influencer, ma sempre cretino è.
Poche volte agisce, più spesso parla e fà danni. Di per sé sarebbe innocuo, ma nella lotta politica gli avversari ci sguazzano sopra, ci montano le polemiche, ci fanno delle inchieste, magari ci pubblicano sopra un libro, un instant book, come si dice. Poi, rientra nel nulla. Come un’onda malefica di plastica molliccia, il cretino si espande. Passa dalla cronaca minuta alla storia minore. D’altronde, ha successo perché ne parlano tutti.
Il governo della Meloni brilla anche di cretini. Ne abbiamo visti parecchi all’opera, di alto, medio e basso livello. Capisco che uno i deputati non se li può sempre scegliere, ma sono un pericolo costante.
Cerchiamo, comunque, di non fare di ogni erba un fascio (pardon!), un mazzetto.
Se si sfogliano i giornali di un anno di governo della Destra, fateci caso, è un tripudio di sciocchezze in genere dette, ma qualche volta anche proposte e fatte, di cui non c’era alcuna necessità. L’unica cosa buona è che hanno ravvivato l’opposizione, che così ha avuto l’incipit per dire qualcosa, visto che su altri temi non ha molte idee da proporre.
Ora, che un cittadino sia armato, in Italia, si può anche capire. Non ne vedo la necessità e trovo sgradevoli perfino i fuochi di capodanno, a parte i colori e la gioia dei bambini, se penso a quanta gente ci perde una mano o un occhio o ci lascia la pelle. In più, il contrabbando dei fuochi è attivissimo. Più sono grossi e pericolosi, più sono apprezzati. Pazienza, rispettiamo la tradizione.
Ma che uno giri costantemente armato, se non fa un mestiere di per sé pericoloso, mi preoccupa. E da chi deve difendersi? Peggio ancora, chi deve o può offendere?
Già ne abbiamo parecchi di pazzi che ogni giorno ammazzano una donna, tanto per sfoltire il mercato delle mogli o delle compagne stufe delle prepotenze del maschilismo peggiore.
La nostra legislazione in materia è piuttosto severa. L’esempio pravo che viene dalla TV, dove tutti si picchiano e si sparano addosso (che maestra di violenza è la televisione!) e da ciò che succede quasi ogni giorno negli Stati Uniti (Trump propose, a suo tempo di armare gli insegnanti nelle scuole dove gli allievi vanno a lezione armati), non è certo da seguire.
Che un deputato, poi, giri armato, è roba da macelleria messicana o boliviana, ma non è proprio nella nostra tradizione. Un deputato della Destra (Destra che aspira ad essere portatrice di valori tradizionali) che si comporta come un bulletto da periferia, Signora Presidente, andrebbe cacciato subito a calci nel sedere, per il tempo che fa perdere e per la pochezza di ciò che ha nella testa. È un cretino, e come tale va trattato.
È ben vero che la questione, essendo miserevole, attira l’opposizione che cerca di farne un caso politico. Tutto fa brodo, tanto per far emergere, al tempo stesso, la sacralità del Parlamento, i sani principi della democrazia e il fascismo latente nel governo di Destra. Non ci credono neppure loro, ma tant’è, l’occasione è ghiotta e la Destra non si fa mancare alcuna occasione per suscitare polemiche da salotto televisivo.
Sarebbe un grave errore, credo imperdonabile, passarci sopra e schierarsi compatti in difesa di un membro della combriccola di governo.
Lei, signora Presidente, nel suo discorso d’insediamento che fece rumore, perché era un discorso e non il solito bla-bla dei politici cui eravamo abituati, parlò di meriti e di demeriti, termini inusuali, quasi suscitando indignazione fra i legulei uditori.
Ma che siamo matti? Si va avanti per merito? E chi giudica? E con quale criterio? E che c’entra il merito? Finora tutto è andato bene e adesso si cambia? E così via.
Certamente questo del deputato armato è un caso nel quale il demerito è evidente. Non se ne dovrebbe fare un caso politico, tanto la cosa è stupida e riprovevole, ma l’opposizione lo trasforma in un giudizio politico.
Ebbene, signora Presidente, si faccia valere. Ha demeritato e lo cacci via. Dia un esempio concreto alle sue parole. I cretini non devono avere più spazio di quanto non meritino.